Un milione di persone ha assistito oggi alla messa celebrata da papa Francesco nella capitale della Repubblica Democratica del Congo, Kinshasa. La messa è stata celebrata dal pontefice nell’aeroporto di N’dole, nel secondo dei giorni del viaggio del Papa in Africa. E’ la seconda visita di un papa nella Repubblica democratica del Congo – paese ricco di minerali ma tormentato dai conflitti – nell’arco di 37 anni. Circa la metà della popolazione della Repubblica Democratica del Congo è cattolica, la più grande comunità in Africa. Nel corso dell’omelia, Francesco ha chiesto la pace nella Repubblica Democratica del Congo, dicendo che le parti in guerra dovrebbero perdonarsi a vicenda e concedere agli oppositori una “grande amnistia del cuore”, sottolineando i benefici di purificare il proprio cuore da “rabbia e rimorso, da ogni traccia di risentimento e ostilità”.
Ieri Papa , incontrando il presidente Félix Tshisekedi, ha pronunciato un discorso di condanna dello sfruttamento storico delle risorse dell’Africa, che ha definito “colonialismo economico”. Ha anche affrontato la difficile situazione della Repubblica Democratica del Congo, poiché i minerali hanno svolto un ruolo chiave in più di tre decenni di conflitto armato lì: “Giù le mani dalla Repubblica Democratica del Congo! Giù le mani dall’Africa! Smettila di soffocare l’Africa, non è una mina da rimuovere o un terreno da saccheggiare”. Tuttavia, una visita programmata nella città orientale di Goma è stata annullata per motivi di sicurezza. La parte orientale della Repubblica Democratica del Congo sta affrontando un’escalation di violenza mentre i servizi di sicurezza combattono contro gruppi di milizie armate.
Secondo le Nazioni Unite, circa sei milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case nella Repubblica Democratica del Congo. Questa è una delle più grandi popolazioni di sfollati al mondo, insieme a luoghi come Afghanistan, Yemen, Siria e Ucraina. La maggior parte degli sfollati si trova nelle province orientali del Sud Kivu, del Nord Kivu e dell’Ituri.