L’ex presidente Donald Trump ha cominciato la sua lunga ricorsa verso una nuova candidatura alla presidenza degli Stati Uniti, dicendosi come sempre sicuro della vittoria finale. Questa volta però il tycoon deve affrontare un altro avversario, che non siano Joe Biden e Ron DeSantis, suo antagonista in casa repubblicana: secondo un’esclusiva di NBC News, la campagna infatti zoppica per mancanza di soldi. Trump, che è stato il più prolifico rastrellatore repubblicano di fondi negli ultimi anni, ha raccolto circa 9,5 milioni nelle ultime sei settimane dello scorso anno attraverso la sua campagna e un comitato di raccolta fondi congiunto. Secondo alcuni esperti, a contribuire alla rarefazione di donazioni hanno contribuito più fattori: l’esito per i repubblicani delle elezioni di medio termine (annunciate come una marcia trionfale, cosa non accaduta), la stanchezza dei donatori (che per il mid-term sono stati bombardati di richieste di elargizioni) e la sua assenza dal gigante dei social media Facebook. Quindi la situazione spinge Trump ad intensificare e velocizzare la sua raccolta di fondi per una campagna per la nomination repubblicana che promette di non scontata. Le difficoltà sono confermate dal fatto che ha ampliato il suo team di raccolta fondi digitale assumendo una azienda che dovrebbe aiutarlo a raggiungerei piccoli donatori. Trump, peraltro, deve ancora lanciare un tradizionale apparato di raccolta fondi per posta, che è un mezzo collaudato per raccogliere piccoli contributi in grandi quantità. Cosa resa complicata dalla sua estromissione da Facebook, una delle principali piattaforme di raccolta fondi per lui nel 2016 e nel 2020, che lo ha espulso per aver incitato la folla che ha assaltato il Campidoglio il 6 gennaio 2021. Divieto che sarà comunque rimosso.
