Mentre Pechino invita alla calma, per la vicenda del pallone-spia cinese scoperto nei cieli del Nord America, il segretario di Stato statunitense, dopo avere annullato una visita in Cina, ha parlato di ”atto irresponsabile”. Poco dopo l’intervento di Blinken è stato segnalato un altro pallone sopra l’America Latina. La Cina ha continuato ad affermare che si tratta di uno strumento meteorologico andato fuori rotta, a causa del maltempo. Gli Stati Uniti hanno deciso di non abbattere il pallone temendo che i detriti possano causare danni a persone o cose.
In una dichiarazione, fatta in queste ore, il ministero degli Esteri cinese ha affermato che Pechino “non ha mai violato il territorio e lo spazio aereo di nessun Paese sovrano”, rendendo noto che il suo massimo responsabile per la politica estera, Wang Yi, ha discusso dell’incidente con Blinken al telefono, sottolineando che il mantenimento dei canali di comunicazione a tutti i livelli è importante, “soprattutto per affrontare alcune situazioni impreviste in modo calmo e affidabile”.
Wang ha quindi aggiunto che Pechino “non accetterebbe alcuna congettura o montatura infondata” e ha accusato “alcuni politici e media negli Stati Uniti” di usare l’incidente “come pretesto per attaccare e diffamare la Cina”.
Secondo i funzionari statunitensi, il pallone ha sorvolato l’Alaska e il Canada prima di apparire sullo Stato americano del Montana, che ospita una serie di siti missilistici nucleari sensibili. Il segretario di Stato Blinken che ha affermato di avere detto a Pechino che la presenza del pallone era “una chiara violazione della sovranità degli Stati Uniti e del diritto internazionale” e “un atto irresponsabile”. Ha definito “inaccettabile” e “ancora più irresponsabile venire alla vigilia di una visita programmata da tempo”.
Il massimo diplomatico americano avrebbe dovuto visitare Pechino dal 5 al 6 febbraio per tenere colloqui su una vasta gamma di questioni, tra cui sicurezza, Taiwan e Covid-19. Sarebbe stato il primo incontro di alto livello USA-Cina lì da anni.
Mentre il pallone stava, ha detto il Pentagono, “viaggiando a un’altitudine ben al di sopra del traffico aereo commerciale” e “non rappresentava una minaccia militare o fisica per le persone a terra”, la sua presenza ha suscitato indignazione. Venerdì la Cina ha finalmente riconosciuto che il pallone era di sua proprietà, affermando che si trattava di un dirigibile civile utilizzato per ricerche meteorologiche, che aveva deviato dalla sua rotta a causa del maltempo. E nella tarda serata di venerdì, il Pentagono ha dichiarato che è stato avvistato un secondo pallone spia cinese, questa volta sopra l’America Latina.