I feroci combattimenti in corso nei pressi di Bakhmut, nell’oblast di Donetsk, hanno provocato 212 morti e 315 feriti in 24 ore nelle file delle forze russe. Questa la stima del comando orientale delle truppe ucraine. Questo confermerebbe quanto affermato dai servizi segreti britannici, secondo i quali leultime due settimane sono state probabilmente le più letali per l’esercito russo dall’inizio della sua offensiva in Ucraina. Yevgeni Prigozin, il capo della milizia mercenaria Wagner, ha detto ieri che i suoi uomini hanno preso la città ucraina di Krasna Hora , pochi chilometri a nord di Bakhmut. Da parte sua l’esercito russo ha lanciato ieri due missili e 23 colpi di lanciarazzi multipli contro l’Ucraina, come riferito dallo Stato maggiore delle forze ucraine, che non ha segnalato vittime. Da Bruxelles intanto giunge la notizia che, per accelerare la produzione di munizioni per Kiev, l’Europa prevede di effettuare acquisti congiunti . Una proposta in tal senso è stata fatta da Kaja Kallas, il primo ministro estone, che ha auspicato che l’Europa acquisti congiuntamente pezzi di artiglieria per trasferirli direttamente in Ucraina. Intanto Volodymyr Zelensky ha licenziato il vice comandante della Guardia nazionale, Ruslan Dzyuba. Il presidente ucraino non ha dato alcuna giustificazione, ma ha detto, nel suo tradizionale discorso notturno, che la sua campagna per ripulire il governo sarebbe continuata. Sempre ieri Zelensky ha anche emesso un decreto che impone sanzioni finanziarie a 199 cittadini russi e a un ucraino (un ex ingegnere della centrale nucleare di Zaporizhia, accusato di collaborare con gli occupanti).
Il Credit Suisse, da parte sua, ha congelato più di 19 miliardi di dollari in attività russe su richiesta di diversi Stati, tra cui la Svezia, secondo quanto riportato domenica dal SonntagsZeitung . La somma rappresenta un terzo dei beni russi dichiarati in Svizzera.