Almeno tre persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite, alla Michigan State University, nella città di Lansing, per mano di un uomo che ha sparato all’impazzata e che, secondo quanto ha riferito la polizia, si è poi tolto la vita con la sua stessa arma dopo avere ingaggiato uno scontro a fuoco con gli agenti che lo avevano circondato . L’uomo, hanno detto gli investigatori, aveva 43 anni e, almeno al momento, non sembra avesse alcun legame con l’Università, una delle più importanti e prestigiose del Michigan. La Polizia sta procedendo con le indagini per capire quale possa essere stato il momento che ha spinto l’uomo a compiere la strage. I corpi delle tre persone uccise sono stati trovati in due luoghi separati, secondo quanto ha detto Chris Rozman, vice capo ad interim del Dipartimento della pubblica sicurezza della Michigan State University, spiegando che due delle vittime si trovavano a Berkey Hall, la terza vittima in un ufficio per studenti. La Michigan State University ospita circa 50 mila studenti e molti di loro, sentendo i colpi d’arma da fuoco, si sono rifugiati nel campo di East Lansing. I cinque feriti sono state trasportati all’EW Sparrow Hospital di Lansing in condizioni critiche. La governatrice del Michigan, la democratica Gretchen Whitmer, ha detto che lo Stato si sente ”devastato dalla violenza”. “Il campus della MSU è un posto speciale per così tanti, ed è ora il luogo di un altro insensato atto di violenza armata”, ha detto Whitner, che è originaria di Lansing e che alla Michigan State University ha studiato. “Non deve essere così. Questo è un problema unicamente americano. Troppi di noi scansionano le stanze per le uscite quando vi entriamo. Pianifichiamo a chi andrebbe l’ultimo messaggio o chiamata. Non dovremmo, non possiamo, accettare di vivere così”, ha detto.