Vietato parlare di pace. La Meloni a Kiev passa inosservata.
Putin agita lo spettro delle armi nucleari, la risposta di Biden “La Nato e Kiev sono più forti.
Vladimir Putin nell’atteso discorso di oggi davanti alla Duma di Mosca ha dichiarato che bisogna lottare per l’esistenza della Russia. Un discorso che non ha mai citato la parola Pace. Il Presidente Russo ha sostenuto che l’obiettivo dell’Occidente nella guerra Ucraina è eliminare per sempre la Russia , quindi ammette indirettamente la possibilità di una escalation nucleare. Nella dottrina militare Russa , infatti, l’uso della bomba atomica è ammesso in caso di minaccia alla sopravvivenza della Federazione. Un altro passo in questa direzione È stato l’annuncio della sospensione della partecipazione della Russia al trattato Start sulla riduzione delle armi nucleari. Si tratta dell’accordo cosiddetto ”New Start” tra Russia e USA , esteso nel 2021 per cinque anni, che prevede la limitazione delle testate nucleari a 1550 e 700 vettori, E soprattutto prevede ispezioni reciproche nei siti nei quali si trovano i missili intercontinentali. Il congelamento annunciato oggi da Putin in realtà è in atto da tempo, però, fanno notare gli analisti. Le ispezioni erano già ferme dal 2020, interrotte con il covi d’e mai riprese, e a novembre Mosca aveva fatto saltare un tavolo di aggiornamento sull’accordo. Putin ha garantito che i russi non intendono usare la bomba per primi a faranno test sulle armi nucleari. E la Duma, non è esattamente un parlamento indipendente, ha subito chiesto di aumentare gli arsenali di missili e armi atomiche.
La risposta di Biden da Varsavia
Gli ha risposto da Varsavia Joe Biden . Dopo aver incontrato premier e presidente polacchi, il presidente americano ha parlato nel pomeriggio in un discorso organizzato come un concerto, al castello Reale con una centinaio di persone intorno. Nessun annuncio clamoroso: Ha solo definito Putin un dittatore con ambizioni imperiali e a esaltato la resistenza di Kiev con il supporto occidentale. Putin pensava ci saremmo arresi, ma la Nato e Kiev sono più forti, ha detto il presidente Usa e poi ha garantito che gli Usa difenderanno la democrazia “a tutti i costi”. L’Occidente non vuole annientare la Russia, i russi non sono il nostro nemico, ha detto Biden, questa guerra non è necessaria ma è colpa di Putin. E poi è passato alle minacce: la Nato difenderà ogni centimetro quadrato del suo territorio. Nessuna menzione alla parola pace.
MELONI A KIEV TRA DOVERE E COMMOZIONE. MA IL VIAGGIO SI NOTA POCO.
A Varsavia si è data il cambio con Joe Biden. Mentre il presidente Usa atterrava con il suo Air Force One nella capitale Polacca, Giorgia Meloni saliva sul treno per Kiev, dove è arrivata stamattina. “Sono onorata, è doveroso essere qui”, ha detto scendendo dal treno. Prima di incontrare Zelensky, la premier è stata in visita a Bucha e Irpin, città simbolo delle violenze dell’invasione russa. Ha deposto dei fiori e si è commossa. “Sono determinata a capire quello di cui questo popolo ha bisogno”, ha spiegato Meloni. Con il presidente ucraino intendeva parlare di armi e ricostruzione, ma la visita è rimasta oscurata dalla giornata ricca di interventi di peso al livello internazionale. Nel frattempo però il suo ministro degli esteri, Antonio Tajani, confermava in un’intervista che è molto difficile che si riescano a dare arei da combattimento a Kiev, propaganda a parte. Curiosamente, però, il suo vice alla Farnesina, il meloniano Edmondo Cirielli si mostrava più possibilista e apriva alla possibilità di mandare non gli F-16 ma dei bombardieri.