Giustizia: Magistratura democratica, su conferme capi uffici lentezze inaccettabili

Richiesta al Csm, esame immediato per casi con criticità

“Molte procedure di conferma” dei capi di uffici giudiziari “per cui si profilano criticità, sono funestate da lentezze inaccettabili, anche pluriennali”. A denunciarlo è l’esecutivo di Magistratura democratica, riferendosi a casi legati a pareri negativi già espressi dai consigli giudiziari o relativi a magistrati interessati da procedimenti disciplinari o penali pendenti. “Si tratta di dilazioni nella valutazione della sussistenza dei presupposti per confermare o meno un magistrato nell’esercizio delle responsabilità direttive o semi direttive che risultano assolutamente incoerenti con l’esigenza di assicurare agli uffici giudiziari dirigenti capaci di esercitare il loro ruolo con piena serenità e legittimazione”.

“Crediamo che sia necessario e urgente un cambio di passo e proponiamo alcuni passaggi concreti su questo tema”, sottolinea Md. Tra queste “operare uno screening delle procedure di conferma quadriennale ‘scadute’ che presentino criticità” e “dare corso alla una trattazione prioritaria proprio delle procedure di conferma che presentano criticità, a prescindere dalla burocratica considerazione dell’ordine cronologico dettato dalla scadenza del quadriennio”. Infatti “se un dirigente è inadeguato, è bene che ciò sia accertato con immediatezza; se un dirigente è adeguato, nel senso che non sono emerse criticità, deliberare la conferma con un paio di mesi di ritardo non rappresenterà un problema”. Ancora, suggerisce Md, “rendere pienamente trasparente il percorso di trattazione delle procedure di conferma, soprattutto di quelle che presentano criticità”

I consiglieri del Csm Roberto Fontana, Mimma Miele e Andrea Mirenda “oggi hanno mosso un primo passo in questa direzione depositando al Comitato di presidenza una nota con cui auspicano la sollecita calendarizzazione di tutte le procedure di conferma relative a casi ‘problematici'”, ricorda l’esecutivo di Magistratura indipendente, che chiede “a ciascuno dei componenti del Consiglio Superiore della magistratura di farsi responsabilmente interprete di questo bisogno di tempestivo esame delle situazioni di criticità e di questa forte esigenza di trasparenza”.

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