Mannino “assolutamente contrario” ad ampliamento hotspot. “Non è la soluzione”
“Spero che serva a ridurre sul territorio l’impatto dell’accoglienza. Come ripeto ormai da mesi l’obiettivo per noi rimane trasferire immediatamente i migranti in terraferma e non lasciarli a Lampedusa, dove non è possibile fornire loro un’adeguata assistenza. Mi auguro che tra le maglie del provvedimento si preveda anche questo”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Lampedusa, Filippo Mannino, dopo il via libera del Cdm, su proposta del ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, allo stato di emergenza su tutto il territorio nazionale a seguito dell’incremento dei flussi migratori attraverso il Mediterraneo. Lo stato di emergenza, per il quale è previsto un primo finanziamento di cinque milioni di euro, avrà la durata di sei mesi.
Oggi il mare mosso ha concesso una tregua sul fronte degli arrivi alla più grande delle Pelagie, ma l’hotspot di contrada Imbriacola resta sovraffollato con circa 1.600 ospiti a fronte di una capienza di 400 posti. Più volte negli ultimi mesi il sindaco Mannino è tornato a invocare la presenza ‘fissa’ di navi che facciano la spola con la terraferma per alleggerire la pressione sulla struttura. “Spero che questa possibilità sia stata vagliata e prevista nell’ambito della dichiarazione dello stato di emergenza”, dice il primo cittadino, che si dice, invece, “assolutamente contrario” all’ipotesi di un ampliamento dell’hotspot. “Non può essere questa la soluzione perché non ci sarebbero i servizi e la logistica per dare una degna accoglienza a queste persone – dice -. Quello che si deve fare è migliorare le condizioni interne dell’hotspot a livello strutturale, impiantistico e anche di assistenza medica”.
Di fronte a un incremento dei flussi resta per il primo cittadino la necessità di una presa di coscienza europea. “Quello migratorio è un fenomeno che sta assumendo dimensioni epocali e che non riguarda non solo Lampedusa ma l’Italia e l’Europa intera. Il mio auspicio è che l’Ue prenda coscienza di quello che sta accadendo nel Mediterraneo e intervenga con delle posizioni nette”, conclude Mannino.