Shevchuk, tanti deportati, feriti, mutilati.
“Di nuovo celebriamo la Pasqua di Cristo nell’incredibile sofferenza dovuta agli orrori della guerra aperta. Nel corso dell’ultimo anno in ogni angolo dell’Ucraina e in vari paesi dei nostri insediamenti ci sono stati tanti traumi e dolore, tanti deportati e feriti, catturati e dispersi, tanti mutilati!”. Lo sottolinea l’arcivescovo maggiore di Kiev nel messaggio pasquale con il quale si rivolge ai fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina che celebrano la Pasqua domani , secondo il calendario giuliano.
“Non è facile – dice Sviatoslav Shevchuk- parlare della gioia della risurrezione mentre troviamo dappertutto sofferenza e morte. Oggi Cristo risorto tende la sua mano, vivificante e ferita, all’Ucraina ferita, le Sue piaghe glorificate toccano le nostre piaghe dolorose che sanguinano ancora. Il Crocifisso e Risorto fa Sue le nostre piaghe che diventano le piaghe glorificate dei vincitori nella risurrezione dell’Ucraina!”.
“Crediamo fermamente: proprio come né i sigilli della tomba né le guardie militari hanno trattenuto Cristo nel suo corpo glorificato, così anche nessun aggressore e occupante sarà in grado di sconfiggere la nostra Ucraina ferita. Sconfiggeremo il nemico, ricostruiremo le nostre città e i nostri villaggi distrutti, guariremo le nostre ferite con la forza e con l’azione dello Spirito Santo: perché Cristo è risorto! La nostra vittoria – dice Shevchuk – non dipende solo dalla nostra capacità militare di resistere alle truppe russe, ma anche dalla nostra capacità sul fronte spirituale di aprirci alla potenza di risurrezione di Dio e di diventare uno strumento di guarigione e di pace nelle mani del Signore. Mi unisco spiritualmente a coloro che si trovano nei territori occupati e non hanno la possibilità di recarsi oggi nella loro chiesa, ma attendono la liberazione e pregano per la vittoria dell’Ucraina”.