Fondazione Patrizio Paoletti.
È un Ente Filantropico del Terzo Settore ed Ente di Ricerca nato ad Assisi nel 2000 per volontà di Patrizio Paoletti e di un gruppo di ricercatori, pedagogisti, psicologi, sociologi, medici e imprenditori. Da oltre 20 anni ricerca il funzionamento dell’essere umano, divulga i saperi sulla mente e sviluppa nuovi approcci educativi fruibili per il benessere di tutti.
Dal 17 al 23 aprile Fondazione Patrizio Paoletti lancia la Settimana della salute, una campagna di sensibilizzazione per ricordare a tutti che per stare bene è fondamentale prenderci cura del nostro benessere mentale.
Non può esserci salute senza salute mentale.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo ha ribadito anche nella 75° Giornata Mondiale della Salute, tenutasi il 7 aprile. Proprio per affermare l’importanza di prenderci cura del nostro mondo interiore, Fondazione Patrizio Paoletti ha lanciato dal 17 al 24 aprile la “Settimana della salute”. È una campagna di comunicazione di 7 giorni per dire a tutti che proteggere il nostro io più profondo è possibile attraverso un processo educativo di lifelong learning per sviluppare maggiore consapevolezza di noi stessi, autoefficacia e resilienza.
All’indomani della pandemia da Covid-19, mentre la scienza sta ancora valutando gli effetti sulla nostra mente di un’esperienza così complessa; lo scoppio di un conflitto di rilievo mondiale (insieme alle enormi sfide socioeconomiche e climatiche) ha generato uno stato di crisi psicologica planetaria. Stiamo vivendo una crisi mondiale – climatica, geopolitica e socioeconomica – che sta minando la nostra salute mentale e soprattutto quella delle generazioni più giovani. Secondo il nuovo Report 2022 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono aumentati in modo esponenziale i disturbi mentali nel mondo. Le patologie depressive sono aumentate del +27% con 280 milioni di persone depresse, di cui 3,5 milioni solo in Italia. Nell’Unione Europea il costo sociale della salute mentale si attesta al 4% del PIL; corrispondente a più di 600 miliardi di euro. Una cifra che, secondo le stime, è destinata ad aumentare vertiginosamente entro il 2030. Questi numeri ci raccontano quanto siamo poco preparati a far fronte alle rapidissime trasformazioni che coinvolgono la nostra vita sul Pianeta.
L’educazione e l’auto-educazione giocano un ruolo fondamentale nella promozione del benessere mentale. Non solo un’educazione di qualità offre più chance di avere buona salute in generale, allungando l’aspettativa di vita mediamente di 4 anni, ma fornisce basi solide anche per i principali fattori di protezione del benessere mentale; come le abitudini salutari, le connessioni sociali che ci supportano, l’accesso a un buon lavoro, la capacità di gestire le sfide che la vita presenta. Tali fattori di protezione della salute mentale sono nutriti da competenze interiori ed esteriori che possono essere apprese e potenziate attraverso un efficace processo educativo: l’autoconsapevolezza, l’autoefficacia, le capacità di lifelong learning e problem-solving, ovvero le competenze costitutive della resilienza.
Fondazione Patrizio Paoletti, ente filantropico e di ricerca attivo da oltre 22 anni, si occupa da sempre di studiare come rafforzare queste capacità nell’essere umano. Il metodo educativo “Pedagogia per il Terzo Millennio”, sviluppato da Patrizio Paoletti e dalla sua équipe a partire dalla ricerca neuro-psico-pedagogica, è nato proprio per rispondere alle sfide che il nostro tempo pone ai sistemi educativi. In “Pedagogia per il Terzo Millennio”, l’essere umano viene considerato in senso globale. Un benessere completo e sostenibile può essere realizzato solo se si prendono in considerazione le nostre componenti fondamentali: la dimensione fisica, quella emotiva, quella razionale e quella dell’aspirazione più elevata. Occorre considerare questi diversi fattori per sviluppare stili di vita protettivi del benessere mentale in cui la resilienza sia allenata e potenziata. Tutte le parti che ci compongono, infatti, sono profondamente interconnesse ed è necessario considerarle nelle loro interazioni reciproche. Fin dall’infanzia, gli individui hanno necessità di imparare a relazionarsi con il funzionamento del proprio corpo, scoprendo l’importanza del movimento per i processi cognitivi, ad esempio. Ma anche di conoscere la dimensione emotiva con la sua intelligenza e l’utilizzo efficace delle risorse cognitive. La capacità di prefigurazione del proprio futuro, basata sui propri valori più intimi, costituisce, infine, un preziosissimo fattore di orientamento per tutta la nostra vita.