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Pasta: Assoutenti, ad Ancona la più cara a 2,44 euro al kg, aumenti medi in Italia del 25,3%

Chiesto a Urso e Mister Prezzi di fare chiarezza su eventuali speculazioni. Record negativo per Ancona. Ancona è la città...

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Chiesto a Urso e Mister Prezzi di fare chiarezza su eventuali speculazioni. Record negativo per Ancona.

Ancona è la città italiana che vanta il prezzo più alto della pasta con un prezzo di 2,44 euro al kg, Cosenza è la più economica dove un chilo di pasta costa in media 1,48 euro, mentre a Siena si registra l’incremento annuo più pesante con +58,4%.E solo in 12 province i listini di spaghetti, rigatoni, penne ecc. risultano oggi inferiori ai 2 euro al kg. E’ quanto emerge dalla mappa, in base a dati ufficiali del caro-pasta in Italia, che Assoutenti ha stilato e a tal proposito ha deciso di coinvolgere Mister Prezzi affinché faccia chiarezza sull’andamento dei listini di tale prodotto immancabile sulle tavole degli italiani.

A marzo, dunque in base agli ultimi dati ufficiali, il record del caro-pasta spetta ad Ancona, in seconda posizione troviamo Modena (2,41 euro/kg) seguita da Cagliari (2,40 euro/kg), Bologna (2,39 euro/kg) e Genova (2,38 euro al kg). La città più economica Cosenza è seguita da Palermo e Siracusa (1,50 euro al kg). Tra la città più costosa e quella meno cara (Ancona e Cosenza) la differenza di prezzo è del 64,8%, pari a quasi 1 euro in più al chilogrammo – denuncia Assoutenti – Se si confrontano i prezzi attuali con quelli in vigore a marzo 2022, si scopre che i rincari più pesanti si registrano in diverse province della Toscana: il record spetta a Siena, dove un chilo di pasta sale da una media di 1,37 euro/al kg dello scorso anno ai 2,17 euro di oggi, con un aumento del 58,4%. Incrementi superiori al 50% anche a Firenze (52,8%) e Pistoia (51,8%). Il prezzo medio della pasta in Italia è attualmente pari a circa 2,13 euro al kg, con un aumento medio del +25,3% rispetto allo scorso anno (quando i listini erano pari in media a 1,70 euro/kg).

“La pasta è uno dei beni più amati dagli italiani, con un consumo pari a circa 23 kg procapite in un anno, ed è evidente che listini così elevati incidono sulle tasche dei consumatori – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Oggi va considerato che i prezzi del grano sono omogenei su tutto il territorio nazionale e si attestano attorno ai 38 centesimi di euro al chilo: non si capisce quindi la ragione di differenze dei listini al dettaglio della pasta così elevate tra le varie province. Per tale ragione abbiamo deciso di inviare il nostro dossier a Mister Prezzi e al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, affinché accertino se sulla pasta siano in corso speculazioni o anomalie atte ad alterarne i prezzi al dettaglio” conclude Truzzi.

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