Gb: Carlo III, il re ‘agricoltore’ innamorato del vino e del cibo italiano.

Re Carlo III d’Inghilterra produttore di Vini

Re Carlo III è da sempre attento ai temi dell’agricoltura, non solo come produttore di alimenti biologici, allevatore e produttore di vini nella sua tenuta di Highgrove, nel Gloucestershire, in cui produce una linea di prodotti, la Duchy Organic – tra frutta, salumi, uova e marmellate – che vengono venduti nei supermercati Waitrose in tutta la Gran Bretagna. Ma Carlo è anche un sostenitore degli agricoltori inglesi, per esempio con il “The Prince’s Countryside Fund”, lanciato nel 2010, in veste di Principe del Galles, per supportare le famiglie agricole del Regno Unito.

Inoltre, Re Carlo, da tempo, è anche amante dell’Italia e del suo patrimonio vinicolo, agricolo e gastronomico. A partire dall’amicizia storica della famiglia Windsor con la famiglia Frescobaldi, che, da settecento anni, ha rapporti con la Corona inglese, della quale, per il vino e per l’olio, è fornitrice storica, anche grazie alla personale frequentazione di Bona e Vittorio Frescobaldi con la Real casa, tra i pochissimi italiani tra gli invitati al matrimonio di William, figlio di Carlo, con Kate Middleton, ai quali donarono il Brunello di Montalcino Riserva di Castelgiocondo, senza dimenticare la visita, nel 1986, di Carlo in Toscana. A segnalarlo è Winenews, il sito di informazioni enologiche in vista della prossima incoronazione il 6 maggio.

Un legame, quello di Carlo III con il vino italiano, già sbocciato negli anni Ottanta del Novecento, e rinsaldato anche nel 2017, quando in veste di Principe di Galles, insieme alla compagna, Camilla Parker Bowles, duchessa di Cornovaglia e già presidente della United Kingdom Vineyards Association, a Firenze, a Villa Michelangelo, incontrò personalmente tanti protagonisti del vino italiano.

In particolare Jacopo Biondi Santi, all’epoca alla guida della Tenuta Greppo Biondi Santi a Montalcino e della sua tenuta a Scansano in Maremma Toscana Castello di Montepò, a Giovanni Manetti (Fontodi), nel Chianti Classico, dalla famiglia Antinori a Vittorio Moretti, patron del gruppo Moretti (che comprende Bellavista, Contadi Castaldi, in Franciacorta, Sella & Mosca in Sardegna e Teruzzi, a San Gimignano), oltre, ovviamente, alla famiglia Frescobaldi, nell’incontro organizzato da Franco Ricci, patron della Fondazione Italiana Sommelier (Fis), che, in quell’occasione, consegnò a Carlo e Camilla il diploma di Sommelier d’Onore.

Un sovrano amico del vino italiano, dunque, ma anche sul fronte enogastronomico e agricolo dell’Italia tutta che ha conosciuto anche grazie al lavoro impagabile di Carlin Petrini, fondatore di Slow Food, che sapendo delle sensibilità di Carlo sui temi dell’agricoltura lo invitò al Salone del Gusto, nel 2004, con Carlo d’Inghilterra e, insieme a Petrini, visitò anche la Banca del Vino, si innamorò del progetto Slow Food, e se ne fece entusiasta promotore in Inghilterra.

Nacque un’altra amicizia con Petrini, che Carlo, tra le altre occasioni, incontrò ancora a Firenze nel 2017, ai Magazzini del Sale del compianto chef Fabio Picchi, dove Petrini raccontò a Carlo e Camilla il valore dei prodotti artigianali dei territori colpiti dal terremoto che devastò parte del centro Italia. E non mancano curiosità, come quando, nel 2009, l’allora principe Carlo affidò allo chef stellato e salumiere Massimo Spigaroli, dell’Antica Corte Pallavicina, i suoi maiali di antiche razze inglesi, per capirne le potenzialità. Amante del vino italiano, attento alle tematiche ambientali e all’agricoltura di tradizione così come a quella innovativa, Carlo III, nel maggio 2022, ha aperto alla genetica green, annunciando che “il Genetic Technology (Precision Breeding) Bill” svilupperà il potenziale delle nuove tecnologie per promuovere un’agricoltura ed una produzione alimentare efficiente e sostenibile”.

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