Non possiamo sostenere simili iniziative Pro Utero .
La Regione Lazio ha deciso di revocare il patrocinio alla manifestazione “Roma Pride 2023”. Nonostante la Giunta del Lazio ribadisca il proprio impegno sui diritti civili, come dimostrato dall’operato del Presidente Francesco Rocca nel corso degli anni, la firma istituzionale della Regione Lazio non può essere utilizzata a sostegno di eventi che promuovono comportamenti illegali, in particolare, la pratica dell’utero in affitto.
La decisione di revocare il patrocinio al Roma Pride, previsto per sabato prossimo, è stata resa necessaria a causa delle affermazioni, dei toni e dei propositi espressi nel manifesto dell’evento intitolato ‘Queeresistenza’, consultabile pubblicamente sul sito della manifestazione. Tali affermazioni violano le condizioni richieste per l’assegnazione del patrocinio precedentemente accordato in buona fede dalla Regione Lazio.
La Giunta del Lazio esprime rammarico per il fatto che il patrocinio, concesso in buona fede, sia stato strumentalizzato e considera l’accaduto come un’occasione persa per costruire un dialogo maturo e promuovere un’effettiva inclusione, combattendo ogni forma di stigma e discriminazione. Ribadisce l’impegno sui diritti civili, ma sottolinea che la questione della maternità surrogata è totalmente estranea alle competenze regionali.
La revoca del patrocinio al Roma Pride da parte della Regione Lazio è stata oggetto di critiche da parte di alcuni esponenti politici. Alcuni esprimono preoccupazione riguardo ad un passo indietro nell’impegno per i diritti e la lotta alle discriminazioni, sottolineando che il Pride è sempre stato un momento di orgoglio per la comunità LGBTQ+ e di battaglia per la piena cittadinanza. Altri considerano la decisione inspiegabile e rappresentativa di una posizione irremovibile da parte del centrodestra sui diritti e l’inclusione.
Nonostante la revoca del patrocinio, il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha dichiarato che parteciperà al Pride di Roma come ha sempre fatto, sottolineando l’importanza di difendere e rivendicare i diritti della persona.
Il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli critica la decisione, sostenendo che il neo Governatore Francesco Rocca ha ritirato il patrocinio per motivi pretestuosi, come un pagamento di un debito elettorale a Pro Vita. Allo stesso tempo, il portavoce del Roma Pride ironicamente ringrazia Pro Vita per aver offerto un servizio di ufficio stampa gratuito, affermando che la parata del Pride sarà comunque affollata da una folla che crede nei diritti, nell’uguaglianza e nella laicità.
Infine, il deputato del Pd, Alessandro Zan, su Twitter condanna la decisione di revocare il patrocinio, definendola una “schizofrenia di odio e discriminazione” promossa dalla destra tramite le istituzioni e affermando che non permetterà che questa crociata contro la cittadinanza LGBTQIA+ continui.
Gualtieri, ‘La Capitale ha assicurato patrocinio, sabato ci sarò’
“Il Roma Pride è una manifestazione importante per la comunità Lgbt+ e per tutti i cittadini che combattono le discriminazioni e sostengono i diritti. Per questo Roma Capitale ha assicurato il proprio patrocinio e per questo sabato sarò in piazza per il Pride”. Lo scrive in un tweet il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri.
Morassut, ‘Rocca ostaggio minoranza estrema del suo elettorato’
“Con la scelta di ritirare il patrocinio della Regione Lazio al Roma Pride, Rocca sceglie di non rappresentare tutti i cittadini ma solo una frangia estrema e minoritaria del suo elettorato, di cui evidentemente è ostaggio”. Lo afferma in una nota il deputato del Partito Democratico, Roberto Morassut.
“La sua è una decisione che discrimina una parte della cittadinanza e crea tensione sociale. Mi auguro che torni nuovamente sui suoi passi e corregga il gravissimo errore”, conclude.
D’Amato, ‘ritiro patrocinio grave errore, utero in affitto argomento pretestuoso’
‘presidente Rocca rappresenta Regione Lazio che è di tutte e tutti, diritti vanno difesi e non negati’
“Ritirare il patrocinio al Roma Pride è un grave errore, l’utero in affitto non c’entra. Rocca sbaglia a togliere il patrocinio al Roma Pride. Il presidente Rocca rappresenta la Regione Lazio che è di tutte e tutti. Il tema dell’utero in affitto, su cui sono fortemente contrario da sinistra ed ho firmato una petizione pubblica, non c’entra nulla ed è un argomento pretestuoso. Chi rappresenta le istituzioni deve essere il rappresentante di tutti. I diritti vanno difesi e non negati”. Così in una nota il Consigliere regionale del Lazio, Alessio D’Amato.
Fi Giovani, ‘revoca patrocinio errata ma sbagliata provocazione su utero in affitto’
“Sul Roma Pride noi abbiamo espresso la nostra posizione ed il nostro parere che continuano ad essere gli stessi nonostante la revoca del patrocinio che, in ultima analisi, riteniamo essere purtroppo un grande regalo alla sinistra. Dopodiché non possiamo evitare di rilevare come – da parte dei promotori del Roma Pride – si sarebbe potuto e dovuto evitare di rispondere ad una bella posizione di apertura della Regione con una inutile e dannosa provocazione sulla pratica dell’utero in affitto che come Forza Italia Giovani riteniamo profondamente sbagliata ed immorale”. Lo dichiarano in una nota congiunta Simone Leoni, Riccardo Serino e Livia Bonacini, rispettivamente coordinatore regionale e capitolino di Forza Italia Giovani e coordinatrice del Dipartimento nazionale Pari opportunità del movimento giovanile azzurro.
“Questo a meno che chiaramente l’intenzione dei promotori del Pride non fosse proprio quella di spingere a un punto di rottura il dialogo ma vogliamo sinceramente augurarci che non sia così – concludono – In ogni caso ribadiamo il dispiacere per questa occasione persa, da ambo le parti”.
Pro Vita Famiglia, ‘bene ritiro patrocinio dopo nostra denuncia’
“Accogliamo con favore il ritiro del patrocinio della Regione Lazio al gay Pride dopo la denuncia di Pro Vita & Famiglia”. Lo afferma Jacopo Coghe, portavoce di ‘Pro Vita & Famiglia Onlus’.
“Supportare i Pride significa infatti dare man forte a chi vuole legalizzare l’utero in affitto, il matrimonio egualitario, le adozioni per coppie dello stesso sesso, le trascrizioni anagrafiche per i ‘figli’ delle coppie gay, ma anche legittimare l’identità di genere, il self-id, i progetti gender nelle scuole di ogni ordine e grado, e ‘la carriera alias in tutti gli istituti di istruzione – conclude – Auspichiamo che non si ripetano più errori che potrebbero costar caro in termini di salute, benessere e rispetto dei diritti di donne, bambini, adolescenti e delle famiglie italiane. Da parte nostra continueremo a monitorare attentamente ogni atto amministrativo e politico della giunta presieduta da Rocca perché non sia mai veicolo dell’ideologia gender e Lgbt”.