Diritto all’informazione e modifiche strutturalia.
“Non bastava aver restituito i benefici penitenziari a corrotti e corruttori che decidono di non collaborare, o il nuovo Codice degli appalti che spiana la strada all’illegalità, ora l’urgenza di questo governo è varare una riforma della giustizia per agevolare criminalità e corruzione”. Lo afferma la deputata del M5S Elisa Scutellà. “Abolire l’abuso d’ufficio non solo introdurrebbe nuovi spazi di impunità – osserva – ma violerebbe gli accordi che l’Italia ha assunto con l’Onu e con l’Europa, così come il traffico di influenze illecite che è un reato imposto dalla Convenzione Onu e dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla corruzione del 1999 che non lascia alcuno spazio al suo ridimensionamento, così come voluto da Nordio”.
“Inoltre, ancora una volta – sottolinea Scutellà -, si decide di colpire il diritto all’informazione, ponendo anche in questo caso un bavaglio: con la nuova norma, ad esempio, non sapremmo le conversazioni degli eurodeputati nella vicenda Qatargate, o non avremmo potuto vedere le fotografie delle violenze nella questura di Verona”. “Mentre la Bce alza i tassi d’interesse costringendo gli italiani a dover pagare prestiti e mutui alle stelle – conclude la deputata del M5S -, il Governo Meloni si preoccupa di altro, di una riforma della giustizia che apre la strada all’ingiustizia, all’illegalità e alla corruzione”.