Titan: Tutte le falle del sottomarino, montano le polemiche.

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Ancora polemiche per il sottomarino scomparso.

Il design e il materiale utilizzati per il sommergibile Titan erano già stati criticati prima dell’ultimo fatale viaggio al Titanic.

Secondo gli esperti, il problema del sommergibile risiedeva nell’uso della fibra di carbonio: il materiale è relativamente nuovo per le spedizioni ad elevata profondità, dove l’alluminio e il titanio sono preferiti poiché riescono a sopportare meglio la pressione. La fibra di carbonio, invece, non ha questa capacità e, quando sottoposta ad una pressione elevata, rischia di deformarsi fino a causare l’implosione. Gli esperti sostengono che OceanGate non avrebbe dovuto evitare il processo di ispezione da parte di agenzie indipendenti, che, sebbene non obbligatorio per legge, è solitamente seguito dai veicoli simili nella comunità dei sommergibili.

Le critiche riguardano la struttura del sommergibile, controllato tramite un joystick per videogiochi Logitech F710, la mancanza di controlli sulla sicurezza e il ritardo nel lanciare l’allarme una volta persi i contatti. Il Titan, così come veicoli simili, era soggetto a una limitata supervisione regolamentare, il che, secondo i critici, ha aperto la strada a scorciatoie in termini di sicurezza da parte dell’azienda. Viaggiare sul sommergibile di OceanGate è stato descritto come un’operazione “kamikaze” da Arthur Loibl, un tedesco di 61 anni che ha compiuto la stessa immersione due anni fa.

Altri esperti ritengono che uno dei problemi del sommergibile sia stato il suo utilizzo ripetuto: la struttura era adatta per un numero limitato di attraversamenti sott’acqua, ma non per immersioni frequenti come quelle effettuate. I molteplici viaggi potrebbero aver indebolito la struttura, causandone il collasso catastrofico.

Le parole dell’amministratore delegato Rush, pronunciate in un podcast del 2022, suonano sinistre: egli affermava che la sicurezza fosse un “puro spreco”. “Se si vuole rimanere al sicuro, non bisogna alzarsi dal letto, non bisogna salire in macchina, non bisogna fare nulla”, aveva detto. Il risultato è ora sotto gli occhi di tutti. Nelle prossime 24 ore inizierà la mobilitazione del personale coinvolto nella ricerca. Attualmente ci sono nove imbarcazioni nell’area di ricerca.

Rilevamento da parte della Marina
Una “implosione catastrofica” ha causato la morte istantanea di tutti e cinque i passeggeri. Un sistema di rilevamento acustico top secret della Marina degli Stati Uniti, progettato per individuare i sottomarini nemici, è stato il primo a rilevare il suono, ore dopo che il sommergibile aveva iniziato la sua missione. Lo riporta il Wall Street Journal citando dirigenti della difesa statunitense.

La Marina degli Stati Uniti si era mess

a in ascolto non appena si erano perse le comunicazioni con lo scafo. Poco dopo la sua scomparsa, il sistema aveva rilevato ciò che si sospettava fosse il suono di un’implosione vicino al sito dei detriti scoperto oggi e aveva comunicato le sue scoperte al comandante sul posto.

“La Marina degli Stati Uniti ha analizzato i dati acustici e ha rilevato un’anomalia coerente con un’implosione o un’esplosione nelle vicinanze dell’area in cui operava il sommergibile Titan al momento della perdita di comunicazione”, ha dichiarato un alto dirigente della Marina degli Stati Uniti al Wall Street Journal in una nota. “Anche se non definitiva, queste informazioni sono state immediatamente condivise con il comandante responsabile dell’incidente per sostenere le operazioni di ricerca e soccorso in corso”, ha aggiunto. La Marina ha chiesto che il sistema specifico utilizzato non venga menzionato per ragioni di sicurezza nazionale.

Il costo delle ricerche

Le ricerche per il Titan potrebbero costare più di 6,5 milioni di dollari. Questa è una stima preliminare delle spese sostenute durante i quattro giorni di intense ricerche condotte principalmente dalla Guardia Costiera statunitense e canadese, con il supporto di Francia e Regno Unito, per il sommergibile imploso sulle tracce del Titanic. Non è ancora chiaro chi si farà carico delle spese, né se i cinque passeggeri avessero assicurazioni di viaggio o qualche forma di copertura assicurativa in caso di incidenti. È probabile che alla fine saranno i contribuenti a pagare le spese, poiché di solito la Guardia Costiera statunitense non addebita tali missioni di soccorso ai privati.

La zia del ragazzo: “Era terrorizzato”

Suleman Dawooh, il diciannovenne morto a bordo del Titan, era “terrorizzato” e non era convinto di voler partecipare all’avventura nel sommergibile insieme a suo padre, l’uomo d’affari pakistano Shahzada Dawood. Questo è stato rivelato dalla zia del ragazzo, sorella di Shahzada Dawood, in un’intervista a NBC. Nei giorni precedenti al viaggio in mare, Suleman era “terrorizzato” e riluttante, ha affermato Azmeh Dawood, sottolineando che alla fine il ragazzo ha superato la paura per rendere felice suo padre, un appassionato del Titanic, nel giorno della festa del papà, il 18 giugno. Piangendo al telefono, Azmeh racconta a NBC che ha trascorso gli ultimi giorni incollata alla televisione, alla ricerca disperata di aggiornamenti su suo fratello e suo nipote. “Non posso crederci. È surreale. Mi sento come se fossi intrappolata in un brutto sogno e personalmente trovo difficile respirare pensando a loro”, ha aggiunto la donna.

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