Il testamento di Silvio Berlusconi ha scosso il panorama Politico e Finanziario italiano, delineando il futuro di una delle più importanti holding del paese, Fininvest. Nel suo atto finale, l’ex premier ha destinato la maggioranza di Fininvest ai suoi figli dalla prima moglie, Marina e Pier Silvio, consegnando loro un controllo del 53% sull’azienda. Questo è un passaggio di potere significativo, poiché precedentemente sia Marina che Pier Silvio detenevano solo il 7,65% ciascuno di Fininvest, mentre oggi la loro quota è aumentata in modo significativo grazie al testamento.
Oltre alla divisione del controllo di Fininvest, Silvio Berlusconi ha anche effettuato generose donazioni ai membri della sua famiglia e ad altre persone care. Ha donato 100 milioni di euro sia al fratello Paolo che a Marta Fascina, confermando il suo affetto e la sua gratitudine nei loro confronti. Inoltre, l’amico di lunga data Marcello Dell’Utri è stato beneficiario di un lascito di 30 milioni di euro, come segno di riconoscimento per il loro rapporto di amicizia e per il bene che si sono voluti reciprocamente nel corso degli anni.
Nel testamento, scritto a mano il 19 gennaio 2022 mentre si stava dirigendo verso il San Raffaele, Silvio Berlusconi ha incluso anche una lettera rivolta ai suoi figli, Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora. La lettera, scritta sulla carta intestata ‘Silvio Berlusconi’ e ‘Villa San Martino‘, esprime il suo amore e la sua preoccupazione per i suoi cari. Silvio Berlusconi ha chiesto ai suoi figli di prendere atto delle donazioni fatte al fratello, a Marta Fascina e a Marcello Dell’Utri nel caso in cui non dovesse fare ritorno dal San Raffaele. È una testimonianza commovente dell’affetto che nutre per i suoi figli e della sua dedizione a garantire che siano ben curati dopo la sua partenza.
Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto in uno studio notarile alla presenza di due testimoni: l’avvocato Luca Fossati, rappresentante dei figli Marina e Pier Silvio, e l’avvocato Carlo Rimini, rappresentante dei figli avuti dalla seconda moglie, Barbara, Eleonora e Luigi. Anche gli eredi avrebbero partecipato alla lettura del testamento in collegamento. Questo evento ha segnato una fase importante nella successione di Fininvest e ha stabilito una nuova direzione per l’azienda.
Prima della morte di Silvio Berlusconi, l’assetto di Fininvest vedeva l’ex premier detenere poco più del 61% attraverso diverse holding. La restante quota del 40% era suddivisa tra i suoi cinque figli. Marina possedeva il 7,65% attraverso la Holding Italiana Quarta, mentre Pier Silvio avevail 7,65% con la Holding Italiana Quinta. Un altro 21% era in mano alla holding H14, detenuta pariteticamente dai tre figli avuti dalla seconda moglie Veronica Lario.
Il testamento di Silvio Berlusconi, depositato presso il notaio Roveda di Milano, è il terzo in ordine cronologico. Il primo, datato 2 ottobre 2006, riguardava la destinazione della parte disponibile dell’eredità, che veniva divisa equamente tra i figli Marina e Pier Silvio. Il secondo testamento, del 5 ottobre 2020, aggiungeva un lascito di 100 milioni di euro al fratello Paolo. Infine, la lettera testamentaria del 19 gennaio 2022 conteneva ulteriori disposizioni, tra cui il lascito di 100 milioni di euro a Marta Fascina e di 30 milioni di euro a Marcello Dell’Utri.
L’obiettivo di Silvio Berlusconi con queste disposizioni testamentarie era garantire la continuità aziendale di Fininvest, come dichiarato ufficialmente dalla stessa azienda e dal suo amico di lunga data, Fedele Confalonieri. Non sono previste sorprese o ripercussioni significative derivanti dal testamento.
Il testamento di Silvio Berlusconi rappresenta un momento significativo nella sua storia personale e nella gestione di Fininvest. Con il passaggio del controllo della holding ai figli Marina e Pier Silvio, si apre un nuovo capitolo per l’azienda e per la famiglia Berlusconi. L’eredità di Silvio Berlusconi, sia dal punto di vista finanziario che emotivo, continuerà a influenzare il panorama politico e imprenditoriale italiano per molti anni a venire.