Salario minimo bocciato dalla maggioranza di Governo

Salario minimo bocciato dalla maggioranza di governo.

La maggioranza di centrodestra ha presentato un emendamento che blocca di fatto il disegno di legge sul salario minimo proposto dalle opposizioni.

Sbarra (Cisl), ‘serve ma attraverso contrattazione’

“Il salario minimo nel nostro Paese serve, è necessario, facciamolo anche subito ma attraverso la contrattazione, come indica nella direttiva l’Ue”. Lo ha spiegato il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a margine di un evento a Roma promosso dalla Cisl sulle proposte per il rilancio della sanità pubblica, tornando sul tema del salario minimo.

Per Sbarra “i contratti pirata si possono sconfiggere prendendo a riferimento i trattamenti economici complessivi dei contratti più applicati e diffusi nei settori di riferimento o in quelli affini. Bisogna alzare l’azione di vigilanza e di controllo: in questo modo noi creiamo le condizioni perché ai lavoratori vengano garantiti i diritti e le tutele contrattuali”.

“I rischi che vediamo rispetto alla fissazione di una cifra in una legge- ha spiegato il segretario- sono quelli di aumentare il lavoro nero e sommerso, di schiacciare le retribuzioni medie a ribasso e indurre le aziende ad uscire dall’applicazione dei contratti. Noi con quasi 200 contratti sottoscritti da Cgil, Cisl e Uil copriamo il 98% dei lavoratori. I contratti pirata sono tanti ma hanno riflessi su una popolazione minimale, il tema quindi è quello della vigilanza e del controllo”.

Renzi, ‘faremo emendamenti e cercheremo di migliorare testo’

Non abbiamo votato il salario minimo “per motivi politici, come abbiamo già spiegato più volte: noi non siamo alleati di Salvini e Meloni e non siamo alleati di Schlein e Conte. Dunque votiamo le leggi che ci convincono, chiunque le proponga, stando al merito ma senza trasformare queste leggi in bandiere della maggioranza o delle opposizioni”. Così Matteo Renzi nella sua e-news. “Nel merito poi questa legge sul salario minimo è molto diversa da quella che avevamo immaginato noi dopo il JobsAct, Industria 4.0 e dopo tutte le nostre misure sul lavoro”.

“Faremo emendamenti e cercheremo di migliorare un testo che secondo Landini è l’inizio della rivoluzione sul lavoro. Per me non è così: penso che sarebbe meglio concentrarci come stiamo facendo noi sulla partecipazione dei lavoratori agli utili aumentando gli stipendi al ceto medio. E gli stipendi al ceto medio in questi anni li abbiamo alzati in modo serio solo noi”, conclude.

Calderone, ‘non per legge, credo alla contrattazione con parti sociali’

“Non credo al salario minimo per legge ma alla contrattazione con le parti sociali. Oggi è importante riaprire la stagione dei rinnovi contrattuali che devono avere la consapevolezza e la ragione di retribuzioni dignitose e adeguate per tutti i lavoratori”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel suo intervento a Roma all’evento della Cisl sul rilancio della sanità pubblica.

“Dove non c’è la contrattazione si può applicare la contrattazione collettiva di prossimità per assimilazione – ha precisato – Ad esempio quello del lavoro domestico, dove la sicurezza è importantissima ma anche l’emersione del sommerso”.

Calderone, ‘in manovra porterò tema salario produttività’

“Ci stiamo avviando alla ripresa delle interlocuzioni tra ministeri e ministero dell’Economia e delle Finanze per la predisposizione di quella che sarà la nuova legge di bilancio. Io li’ porterò come tema quello del salario di produttività e quindi anche della detassazione per il lavoro pubblico e per il lavoro privato. Credo che sia importante anche valorizzare questo aspetto perché poi si lega fortemente alla produttività”. Lo ha detto il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, nel suo intervento a Roma all’evento della Cisl sul rilancio della sanità pubblica.

“Se noi chiediamo sacrifici ai lavoratori e questo poi torna in termini di aumento della produttività e del valore dell’impresa è giusto anche che poi, in qualche modo, ne diamo anche un ulteriore risultato in termini di miglioramento del potere d’acquisto delle retribuzioni”, sottolinea il ministro.

Per Calderone, “dobbiamo certamente investire sul welfare aziendale e una particolare attenzione deve essere destinata a tutti gli investimenti in salute, in sanità, in un long terme care perché credo che sia importante”. Per il ministro “il confronto e il dialogo sono importanti” e proseguirà.

Camisa (Confapi), meno contratti non rappresentativi e stop ‘pirati’

“In Italia sono troppi i contratti sottoscritti da sigle sindacali e datoriali non rappresentative che creano dumping tra le imprese e che in molti casi comportano retribuzioni basse per lavoratrici e lavoratori”. A rilevarlo è il presidente di Confapi, Cristian Camisa, sottolineando che “il tema, dunque, non è il salario minimo, ma la necessità di stabilire una volta per tutte e in maniera chiara e organica quali siano i contratti sottoscritti da sindacati e parti datoriali rappresentativi di lavoratori e aziende”.

“La contrattazione collettiva – spiega – è uno strumento formidabile. Tutti i contratti dell’industria che Confapi ha siglato con Cgil, Cisl e Uil sono oltre la soglia minima ipotizzata. Bisogna intervenire, quindi, nella giungla dei contratti che prevedono livelli retributivi largamente inferiori a quelli del settore di riferimento o che sono scaduti da anni e che non sono stati mai rinnovati”.

Per Camisa “occorre immediatamente una drastica diminuzione del numero dei contratti collettivi che hanno superato quota mille, facendoli sottoscrivere da chi ha reale rappresentanza. Confapi è una delle pochissime associazioni datoriali ad aver sottoscritto l’accordo sulla rappresentanza con Cgil, Cisl, Uil, Inps e Inl, uno strumento fondamentale per avere dati certificati sulla reale rappresentatività dell’Associazione”. “Solo in questo modo – conclude – permetteremo ai lavoratori di avere salari decorosi, evitando contestualmente alle imprese una competizione impari”.

Boccia, ‘destra certifica che è contro dignità lavoro e per precarietà’

“Non ce ne era bisogno perché lo sapevamo già, ma l’emendamento depositato alla Camera dal centrodestra per la soppressione della proposta di legge sul salario minimo certifica che la destra italiana è contro la dignità del lavoro e contro i poveri. Dopo un decreto lavoro che ha istituzionalizzato la precarietà, dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza, dopo l’elemosina della social card, ora il no alla proposta di salario minimo sancisce che Giorgia Meloni e i suoi alleati considerano i più fragili, chi ha meno, chi non ha lavoro i loro avversari. Per noi sotto la soglia dei 9 euro non è lavoro ma sfruttamento. Per loro evidentemente i tre milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati e sfruttati non sono degni di essere tutelati”. Così il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia.

Salvini, ‘fa ridere sentir parlare Schlein di salario minimo’

‘’Mentre il PD chiacchiera oggi il ministro della Lega della scuola ha chiuso il contratto per 1.200.000 lavoratrici e lavoratori e questo dopo anni di chiacchiere del PD e della sinistra. Sentir parlare di salario minimo da una signorina che paga 300 euro all’ora una personal shopper, per dire quale borsa o scarpa comprare, fa ridere onestamente’’. Così il ministro Matteo Salvini, a margine dell’inaugurazione della sede regionale della Lega a Potenza, sulle dichiarazioni del segretario del Pd Schlein.

Proposta legge su salario minimo rischia di far abbassare stipendi

‘’È un tema che va delegato alla contrattazione tra aziende e sindacati e vanno perseguiti i contratti di sfruttamento. Mi fido degli imprenditori e dei rappresentanti sindacali italiani. Non c’è bisogno di una proposta per legge sul salario minimo che rischierebbe di abbassare gli stipendi di milioni di lavoratori’’. Così il ministro Matteo Salvini a Potenza, parlando con i cronisti, durante l’apertura della sede regionale della Lega.

Add a comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *