Vicenda La Russa: Iniziano i primi attacchi della Procura e dei Movimenti politici dell’opposizione.

Affissi nella notte poster sotto lo Studio legale La Russa per la vicenda del figlio ‘El violador eres tu. Gli stupratori siete voi’.

E’ questa la scritta che campeggia su alcuni poster che sono stati affissi la notte scorsa sotto i locali e lo studio legale dei La Russa, a Milano. L’azione è rivendicata dal movimento femminista e transfemminista ‘Non una di meno Milano’. Un poster è comparso anche sotto l’Apophis club via Merlo, la discoteca nella quale la ragazza che ha denunciato per stupro Leonardo Apache La Russa lo ha incontrato.

“La Russa padre e La russa jr: i violadores siete voi – scrive il movimento in una nota -. Vogliamo cacciare La Russa da ogni incarico pubblico, vogliamo chiusi i locali della famiglia e lo studio legale su cui si fonda il loro potere economico e politico, vogliamo requisiti i loro soldi affinché siano devoluti ai centri antiviolenza”. Questa notte, si legge ancora, “abbiamo puntato il dito contro gli interessi economici e di potere della famiglia La Russa a Milano: poster ‘el violador eres tu’ sono comparsi sotto i locali notturni di corso Como e lo studio legale di Porta Romana”. Il movimento ‘Non una di meno’ annuncia quindi un flash mob per questa sera alle 18.30 in piazza 25 aprile.

‘Appello pubblico a La Russa, consegni telefono del figlio’

“Mi rivolgo direttamente al presidente del Senato, Ignazio La Russa, affinché si apra alla collaborazione con gli inquirenti e provveda a consegnare nelle prossime ore il telefono del figlio, la cui sim non può essere sequestrata dai magistrati perché a suo nome. È di fondamentale importanza che vengano raccolti ulteriori elementi per accertare la verità e stabilire responsabilità riguardo alla grave accusa di stupro”. Così in una nota Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

“La Russa collabori con l’autorità giudiziaria, consegnando il telefono. Se ciò non accadesse sarebbe un pessimo segnale per l’istituzione che rappresenta. Rivolgo pertanto un appello al presidente La Russa, affinché si ponga in un atteggiamento collaborativo e consenta l’analisi del telefono del figlio. È un dovere delle istituzioni collaborare pienamente con i magistrati per garantire l’accertamento della verità”, conclude Bonelli.

La Procura di Milano valuta la richiesta al Senato per acquisire telefono figlio La Russa

La procura di Milano valuta una richiesta alla Giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare di Leonardo Apache La Russa, la cui sim telefonica è intestata al padre Ignazio, presidente del Senato. La possibile richiesta è motivata dalla necessità di effettuare accertamenti sul telefono del 21enne indagato per violenza sessuale. Prima di questo passo c’è la possibilità che il giovane possa consegnare autonomamente il suo cellulare agli investigatori.

Le dichiarazioni del Presidente del Senato

La Russa, ‘sono sereno, dell’inchiesta si occupa l’avvocato’

“Sono sereno, se ne occupa l’avvocato Adriano Bazzoni”. Ignazio La Russa, presidente del Senato, replica così a chi gli chiede un commento sulla vicenda che vede indagato per violenza sessuale il figlio Leonardo Apache. La procura di Milano ora valuta la richiesta alla Giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare del giovane, la cui sim telefonica è intestata all’esponente di Fratelli d’Italia. La Russa, seduto a un tavolino di un bar a pochi passi dal suo studio legale, sorride, ma preferisce non aggiungere altro: “Mi va dato atto che su questa vicenda non ho più detto una parola”.

Telefono figlio La Russa intestato a studio legale del padre

La sim del telefono di Leonardo Apache La Russa, terzogenito del presidente del Senato, sarebbe intestato allo studio legale in cui Ignazio La Russa, insieme a un’altra decina di avvocati, esercita l’attività legale che spazia dal diritto penale al diritto civile e commerciale. Un dato che costringe la procura di Milano a valutare se lo studio di corso di Porta Vittoria, a pochi passi dal tribunale meneghino, rientra tra le pertinenze dell’esponente di Fratelli d’Italia e dunque se, come sembra, sarà necessaria la richiesta alla Giunta per l’autorizzazione a procedere del Senato per poter sequestrare il cellulare del ragazzo indagato per violenza sessuale. Un nodo che la procura conta di sciogliere a breve, mentre continua l’analisi delle chat e dei tabulati acquisiti alla presunta vittima e l’audizione dei testimoni della serata, tra il 18 maggio e il 19 maggio, in cui Leonardo e l’ex compagna di liceo si sono rivisti.

Lo staff di La Russa, ‘termini ogni speculazione politica della vicenda’

‘presidente si astiene da commenti’ – ‘non risulta più tollerabile la condotta di chi si sostituisce ai Pm’.

“Il Presidente La Russa, dopo la nomina dell’avv. Bazzoni da parte del figlio Leonardo, si è astenuto e si asterrà da qualsiasi commento diretto o indiretto sulla vicenda, avendo piena fiducia nell’operato dei Magistrati della Procura di Milano. Da un punto di vista mediatico, risulta, però, ormai passato il segno”. Lo comunica lo staff del senatore e avvocato Ignazio La Russa. “Più volte – si legge nel testo diffuso – sono state pubblicate su quotidiani, giornali on line e sui social, le foto di un altro figlio del Presidente, col nome del fratello, nonché ricostruzioni artefatte a fini suggestivi della vita giovanile dei fratelli La Russa e dello stesso Leonardo (definito “trapper” per avere messo in rete solo nell’anno 2019, due canzoni col testo non suo, mentre è ormai al terzo anno di università)”.

“Non sono neanche mancati talk-show televisivi con esponenti privi di ogni conoscenza dei fatti ma forti delle loro convinzioni ideologiche, nonché offese ai “La Russa” che, di converso, si sono da sempre distinti per riconosciuta onorabilità, onestà e dirittura morale non solo con Ignazio, ma nei 50 anni continuativi di presenza dei La Russa in Parlamento”, sottolineano dallo staff.

“Non risulta più tollerabile la condotta di chi si sostituisce ai Pm con pretese di indagine e richieste istruttorie. Travalica ogni rispetto l’operato di associazioni di sinistra che affiggono manifesti e preannunciano flash-mob politici e diffamatori. Per tacere dei social. Per queste ragioni, si rinnova l’invito ad affidarsi unicamente al lavoro degli inquirenti e ci si augura che termini ogni speculazione politica della vicenda”, si legge ancora.

Tuttavia, in ragione di quanto è sino ad oggi accaduto, la famiglia La Russa si è vista costretta ad incaricare l’avvocato Vinicio Nardo del Foro di Milano per tutelare, nelle competenti sedi giudiziarie, l’onorabilità del Presidente e degli altri componenti della famiglia. L’avvocato Nardo, che non si occuperà della vicenda di Leonardo (per il quale Leonardo ha incaricato l’avv. Bazzoni), sta raccogliendo tutti gli elementi che da giorni esulano dal normale esercizio del diritto di cronaca e di critica con riguardo alla famiglia La Russa”, concludono dallo staff.

‘La Russa consegni cellulare, non ostacoli indagini’

“Pensavo di trovare sui giornali la notizia che il presidente del Senato Ignazio La Russa era corso in Procura a consegnare la sim e il cellulare del figlio. Dalla seconda carica dello Stato ci si aspetterebbe un gesto di correttezza e sensibilità istituzionale come questo per non costringere i magistrati a chiedere l’autorizzazione al sequestro al Senato. La Russa junior è accusato di un reato gravissimo e che non ha nulla a che fare con la tutela delle prerogative dei parlamentari. Chiediamo al Presidente La Russa di consegnare spontaneamente il cellulare e di non usare la carica istituzionale per condizionare e ostacolare indagini”. Così Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento Unione Popolare.

Perchè dovrebbe dimettersi ?

“La Russa ha dimostrato ancora una volta che è inadatto a ricoprire la seconda carica dello Stato – continua Acerbo – Le dichiarazioni, con cui ha assolto il figlio sostituendosi ai giudici e colpevolizzato la ragazza che lo ha denunciato, confermano aggiungono nuove motivazioni alla nostra richiesta di dimissioni su cui abbiamo raccolto 106.000 firme on line e che rilanceremo nei prossimi giorni. La Russa dovrebbe aver il buon gusto di dimettersi, come Carlo Donat-Cattin nel 1980, ma non ci aspettiamo uno stile che non ha”.

“Ci eviti almeno una penosa reiterazione dello scontro politica-magistratura con i giornali e gli esponenti della destra scatenati contro la ragazza e gli inquirenti a difesa dell’indifendibile. Se i magistrati non chiederanno il sequestro della sim sarà lecito dubitare della serietà delle indagini e il sospetto di un condizionamento da parte della politica, se lo chiederanno si costringerà il Senato a una votazione con uno spettacolo umiliante. La Russa dimostri un minimo di decenza e consegni questa sim”, conclude.

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