Coppola dichiara “La legge in Italia non è uguale per tutti”
Il finanziere Danilo Coppola, noto per il suo arresto in diretta televisiva, ha espresso la sua opinione sulla situazione della giustizia in Italia attraverso un intervista ad un giornale online.
L’imprenditore in una recente intervista ha dichiarato “la legge non è uguale per tutti” e coloro che hanno investito milioni di euro nel Paese non dovrebbero essere costretti a fuggire a causa di errori commessi da alcuni magistrati.
Lo stesso ha chiesto più volte al Ministro Nordio di attuare immediatamente la tanto discussa riforma della giustizia.
Lo stesso ha sottolineato che nonostante abbia contribuito alla sua comunità senza pubblicizzare le sue azioni benefiche, la sua vita è diventata simile a quella di un fuggitivo come nel film interpretato da Harrison Ford.
Inoltre ci tiene a sottolineare che nonostante i 250 milioni di euro non dovuti all’Agenzia delle Entrate, gli stessi non sono stati sufficienti a fermare il rancore di alcuni individui nei suoi confronti.
Si riferisce inoltre a alcuni magistrati che, secondo lui, hanno dichiarato chiaramente, come dimostrerà presto attraverso registrazioni audio, che c’è stata una persecuzione fino a portarlo al fallimento.
Questa situazione ha non solo rovinato la sua vita, ma anche quella della sua compagna malata in fase terminale, dei suoi figli e dei suoi cari. Inoltre, ha causato difficoltà economiche a migliaia di famiglie a causa di accuse infondate.
Più volte attraverso lettere Coppola ha chiesto al Ministro Nordio se sia giusto che un processo duri così a lungo, causando la perdita di ciò che è più caro a una persona. Ha anche sollevato il problema dei magistrati che, nonostante commettano errori dolosi, continuano a fare carriera o a ricoprire posizioni di alto livello, addirittura entrando nel Consiglio Superiore della Magistratura.
Coppola ha sottolineato che il problema non riguarda solo il ministro Nordio o la Cartabia ma tutti gli italiani che stanno potrebbero trovarsi in una situazione simile.
Ha affermato che il garantismo non è un’ideologia di destra, come qualcuno cerca di far passare, ma dovrebbe essere un principio condiviso da tutti coloro che sono vittime di un sistema ingiusto.
Nelle centinaia di lettere Il finanziere ha chiarito che non intende demonizzare tutti i magistrati, ma solo pochi individui che rovinano la credibilità di un’intera categoria. “Ha affermato di “Credo fermamente che la maggioranza dei giudici sia onesta e faccia del proprio meglio nel svolgere il proprio lavoro”. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per il fatto che tali individui possano finire per guidare la Corte Costituzionale.
Viene inoltre sottolineato che le Sue comunicazioni hanno come unico scopo “Voglio solo far emergere la verità, la mia vita oggi è infangata ma la verità emergerà”
Coppola ha affermato di possedere documenti, carte e registrazioni telefoniche che dimostrano come sia stata orchestrata la sua arresto, facendo fallire una società senza che nessuno ne fosse a conoscenza. Un gruppo che fatturava 3,5 miliardi di euro è stato costretto a chiudere a causa di un presunto debito di 7 milioni di euro. Coppola ha sottolineato che questa non è una situazione normale.
Coppola non ha paura di esprimere il suo disappunto per come le indagini sono gestite attualmente, lamentando l’uso di misure cautelari senza sufficiente documentazione a supporto. Inoltre attacca i Magistrati dal suo canale Istagram “un Pubblico Ministero non può diventare Magistrato, non è normale”.
In conclusione, Danilo Coppola ha espresso la sua frustrazione riguardo alla situazione della giustizia in Italia, sottolineando che la legge non sembra essere uguale per tutti. Ha chiesto al ministro Nordio di attuare una riforma della giustizia e ha cercato di far emergere la sua versione dei fatti, sostenendo di essere vittima di un sistema ingiusto.