Migranti tragedia: A Lampedusa, 266 disperati a bordo di 7 barchini.

Dramma umanitario nell’hotspot sovraffollato. Tra gli arrivi, donne incinte e un disabile. La struttura cede sotto il peso di 2500 persone, mentre altre 700 saranno spostate dall’isola siciliana

Il flusso incessante dei rifugiati verso le coste italiane non si ferma. Nella notte, ben 266 disperati sono approdati a Lampedusa a bordo di sette barchini soccorsi dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza. Un’emergenza umanitaria senza fine: solo ieri, sull’isola, si contavano 28 approdi, con un totale di 936 persone giunte a riva. Tra le tragedie dei migranti, spiccano storie drammatiche: sulla prima imbarcazione, avvistata all’ingresso del porto, nove tunisini, fra cui sette donne incinte e un disabile, hanno cercato una speranza in terre lontane.

Lampedusa, ormai sovraccarica, ospita 2.501 ospiti, sei volte oltre la sua capienza massima. Una situazione esplosiva che richiede misure urgenti e concrete. Almeno 700 persone saranno spostate altrove per alleviare la pressione sull’isola siciliana.

La tragedia umanitaria nel Mediterraneo non accenna a diminuire, e Lampedusa, crocevia di speranze e disperazioni, continua ad essere teatro di drammatici sbarchi di migranti in cerca di un futuro migliore. Nella notte scorsa, altri 266 disperati hanno fatto rotta verso le coste italiane a bordo di sette barchini, incrociando la speranza di una vita migliore con la difficile realtà dei viaggi della speranza.

L’operazione di soccorso è stata coordinata dalla Capitaneria di Porto e dalla Guardia di Finanza, che si sono attivate prontamente per assistere e proteggere questi uomini, donne e bambini in fuga da situazioni di guerra, povertà e violenza.

 Queste persone, guidate dalla speranza di una vita migliore, hanno raccontato ai soccorritori di essere partiti da Chebba, in Tunisia, alle 3 del mattino di mercoledì, intraprendendo un pericoloso viaggio nel tentativo di raggiungere l’Italia e trovare rifugio.

I barconi sono giunti sull’isola con un numero variabile di migranti a bordo, da un minimo di 21 a un massimo di 49 persone. 

Per affrontare questa emergenza umanitaria, le autorità hanno deciso di spostare circa 700 migranti da Lampedusa verso altre destinazioni. Al momento, 760 persone stanno per lasciare l’isola a bordo del traghetto Galaxy, diretto verso Porto Empedocle. Nella giornata precedente, con l’ausilio di traghetti di linea e delle motovedette della Guardia di Finanza, sono stati trasferiti altrove 1.244 migranti, al fine di alleviare la sovrappopolazione dell’hotspot.

Nel corso della mattinata, si è concluso lo spostamento di 100 migranti da Lampedusa a Pozzallo, con l’ausilio del pattugliatore d’altura P04 ‘Osum‘ della Guardia di Finanza. Tra i migranti trasferiti, vi erano 58 uomini, 17 donne e 25 bambini, provenienti da diverse nazioni dell’Africa occidentale e centrale, tra cui Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Nigeria, Camerun, Liberia, Congo, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Guinea. Durante il trasferimento, tre di loro hanno richiesto approfondimenti medici a causa delle condizioni precarie in cui si trovavano: una donna al secondo mese di gravidanza e due persone con ferite riportate prima della partenza.

La tragedia di Lampedusa continua a richiamare l’attenzione del mondo intero sulla necessità di trovare soluzioni umanitarie e concrete a questa emergenza. Ogni giorno, migliaia di vite umane rischiano tutto per cercare sicurezza e speranza altrove. È un grido d’allarme che chiede risposte urgenti e una riflessione profonda su come affrontare una delle crisi umanitarie più gravi del nostro tempo.

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