Lo stesso Coppola dichiara “Presto saranno rese pubbliche le carte che mi hanno ingiustamente condannato. Processi costruiti a Tavolino”
In una lettera inviata ad un quotidiano online, Danilo Coppola, il noto finanziere, sfodera la sua indomita determinazione: “La giustizia deve essere uguale per tutti” “oggi non lo è !”
Coppola, da sempre battagliero, promette di rendere presto pubbliche le carte che, secondo lui, lo avrebbero condannato ingiustamente. Un’accusa pesante, quella dei “processi costruiti a tavolino”, che riapre il dibattito sulla necessità di una riforma della giustizia, in grado di garantire un processo equo e imparziale per tutti i cittadini.
“È in gioco la mia storia, ma anche la giustizia per tutti”, afferma Coppola.
L’imprenditore racconta di documenti e telefonate che avrebbero sancito il suo arresto, a seguito del fallimento di una società da 3,5 miliardi di euro, causato da un presunto debito di soli 7 milioni. Una situazione che per Coppola non solo è incomprensibile, ma segna anche una violazione dei diritti fondamentali.
La sua battaglia non è solo personale: attraverso le sue parole, Coppola intende “far tremare i palazzi che contano” e allo stesso tempo invitare alla riflessione uno Stato e gli apparati che devono tutelare l’integrità, la libertà e la giustizia di ogni cittadino.
“Non è certo questo il modo per raccontare la mia storia e difendermi da ogni accusa”, sottolinea Coppola. “Esiste un’altra storia rispetto a quella che qualche potente ha fatto passare”. Rivendica così una narrazione diversa della sua esperienza, che non rispecchia il personaggio creato ad arte da alcuni.
Coppola è convinto che sia necessario “cambiare un sistema che oggi è alla paralisi”, caratterizzato da processi infiniti senza una certezza della pena e di un giusto processo. L’obiettivo? Un futuro in cui la giustizia non sia un privilegio, ma un diritto condiviso, concretizzato in processi equi e trasparenti.
“C’è qualche magistrato, che ha chiaramente detto, ci sono audio a testimoniarlo, che non l’avrebbe smessa fino a quando non sarei fallito del tutto. Questo ha portato ad un disastro familiare privato, con gravi ripercussioni per chi mi sta vicino da tanti anni questo non è tollerabile, il rispetto per l’essere umano è importante sempre.
Ho più volte scritto al Ministro della Giustizia Nordio alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadendo più volte con ferma convinzione che è necessaria una riforma a tutela del cittadino e a tutela anche dell’organismo Giudicante.
“L’Imparzialità dei Magistrati: Sempre alla Ricerca della Verità”
L’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati rappresentano uno dei pilastri fondamentali di ogni sistema giuridico democratico. La loro missione principale è quella di amministrare la giustizia nel rispetto della legge, garantendo la ricerca obiettiva della verità.
Questa ricerca della verità, tuttavia, non è mai un processo semplice o lineare. È un percorso che richiede rigore, equilibrio e un’adeguata considerazione di tutte le prove disponibili, indipendentemente da dove esse possano condurre. È un processo che esige un costante impegno per la giustizia, l’equità e l’uguaglianza, valori su cui si fonda ogni società democratica.
L’imparzialità dei magistrati è al centro di questo processo. Come garanti della legge, i magistrati devono essere liberi da qualsiasi tipo di pregiudizio o interesse personale. Devono essere in grado di prendere decisioni basate unicamente sui fatti, senza permettere che opinioni personali o pressioni esterne influenzino il loro giudizio.
Questo impegno per l’imparzialità e la ricerca della verità non è solo una questione di etica professionale, ma è anche un obbligo legale. I magistrati sono tenuti a rispettare i principi di equità e imparzialità come parte del loro dovere di amministrare la giustizia.
Tuttavia, l’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati non possono essere date per scontate. Questi valori devono essere continuamente difesi e rafforzati attraverso la formazione continua, l’adeguamento delle normative e una cultura di responsabilità e trasparenza.
La sfida per la magistratura, e per la società nel suo insieme, è garantire che questi principi vengano rispettati in ogni aspetto del sistema giuridico. Solo allora si può garantire che la giustizia sia davvero “uguale per tutti”.