Il Finanziere Danilo Coppola da oltre 10 anni non si arrende “La Giustizia deve essere uguale per tutti”

Il Finanziere Danilo Coppola non si arrende “la Giustizia deve essere uguale per tutti”

Lo stesso Coppola dichiara “Presto saranno rese pubbliche le carte che mi hanno ingiustamente condannato. Processi costruiti a Tavolino”

In una lettera inviata ad un quotidiano online, Danilo Coppola, il noto finanziere, sfodera la sua indomita determinazione: “La giustizia deve essere uguale per tutti” “oggi non lo è !”

Coppola, da sempre battagliero, promette di rendere presto pubbliche le carte che, secondo lui, lo avrebbero condannato ingiustamente. Un’accusa pesante, quella dei “processi costruiti a tavolino”, che riapre il dibattito sulla necessità di una riforma della giustizia, in grado di garantire un processo equo e imparziale per tutti i cittadini.

“È in gioco la mia storia, ma anche la giustizia per tutti”, afferma Coppola.

L’imprenditore racconta di documenti e telefonate che avrebbero sancito il suo arresto, a seguito del fallimento di una società da 3,5 miliardi di euro, causato da un presunto debito di soli 7 milioni. Una situazione che per Coppola non solo è incomprensibile, ma segna anche una violazione dei diritti fondamentali.

La sua battaglia non è solo personale: attraverso le sue parole, Coppola intende “far tremare i palazzi che contano” e allo stesso tempo invitare alla riflessione uno Stato e gli apparati che devono tutelare l’integrità, la libertà e la giustizia di ogni cittadino.

“Non è certo questo il modo per raccontare la mia storia e difendermi da ogni accusa”, sottolinea Coppola. “Esiste un’altra storia rispetto a quella che qualche potente ha fatto passare”. Rivendica così una narrazione diversa della sua esperienza, che non rispecchia il personaggio creato ad arte da alcuni.

Coppola è convinto che sia necessario “cambiare un sistema che oggi è alla paralisi”, caratterizzato da processi infiniti senza una certezza della pena e di un giusto processo. L’obiettivo? Un futuro in cui la giustizia non sia un privilegio, ma un diritto condiviso, concretizzato in processi equi e trasparenti.

“C’è qualche magistrato, che ha chiaramente detto, ci sono audio a testimoniarlo, che non l’avrebbe smessa fino a quando non sarei fallito del tutto. Questo ha portato ad un disastro familiare privato, con gravi ripercussioni per chi mi sta vicino da tanti anni questo non è tollerabile, il rispetto per l’essere umano è importante sempre.

Ho più volte scritto al Ministro della Giustizia Nordio alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ribadendo più volte con ferma convinzione che è necessaria una riforma a tutela del cittadino e a tutela anche dell’organismo Giudicante.

“L’Imparzialità dei Magistrati: Sempre alla Ricerca della Verità”

L’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati rappresentano uno dei pilastri fondamentali di ogni sistema giuridico democratico. La loro missione principale è quella di amministrare la giustizia nel rispetto della legge, garantendo la ricerca obiettiva della verità.

Questa ricerca della verità, tuttavia, non è mai un processo semplice o lineare. È un percorso che richiede rigore, equilibrio e un’adeguata considerazione di tutte le prove disponibili, indipendentemente da dove esse possano condurre. È un processo che esige un costante impegno per la giustizia, l’equità e l’uguaglianza, valori su cui si fonda ogni società democratica.

L’imparzialità dei magistrati è al centro di questo processo. Come garanti della legge, i magistrati devono essere liberi da qualsiasi tipo di pregiudizio o interesse personale. Devono essere in grado di prendere decisioni basate unicamente sui fatti, senza permettere che opinioni personali o pressioni esterne influenzino il loro giudizio.

Questo impegno per l’imparzialità e la ricerca della verità non è solo una questione di etica professionale, ma è anche un obbligo legale. I magistrati sono tenuti a rispettare i principi di equità e imparzialità come parte del loro dovere di amministrare la giustizia.

Tuttavia, l’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati non possono essere date per scontate. Questi valori devono essere continuamente difesi e rafforzati attraverso la formazione continua, l’adeguamento delle normative e una cultura di responsabilità e trasparenza.

La sfida per la magistratura, e per la società nel suo insieme, è garantire che questi principi vengano rispettati in ogni aspetto del sistema giuridico. Solo allora si può garantire che la giustizia sia davvero “uguale per tutti”.

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