Nel romanzo di Valeria Corciolani ogni famiglia nasconde nella propria storia dei segreti, a volte difficili da far trapelare.
Ne sa qualcosa Clotilde Podestà, protagonista del nuovo romanzo La regina dei colori di Valeria Corciolani, edito da Rizzoli. La storia della famiglia Podestà è caratterizzata da tante ombre e misteri. Con il ritorno in Liguria di Clotilde, dopo trent’anni di viaggi all’estero per via del suo lavoro di interior designer, l’equilibrio sarà messo a repentaglio. Clotilde è sempre stata ritenuta “la regina dei colori” perché il mondo dei colori ha sempre rappresentato il suo “posto nel mondo”, il luogo del cuore attraverso il quale esprimersi nel lavoro e nella sua vita provata, lontana da regole e dalle abitudini e consuetudini della sua famiglia d’origine. Al contrario le sue sorelle Mafalda e Aurora, come mogli e madri, sembra che vivano alla perfezione in questo mondo famigliare radicato nel tempo.
Le apparenze ingannano
Nulla è come sembra. Clotilde lo scoprirà quando deciderà di tornare alle sue origini dopo essere colpita da quella che gli specialisti chiamano “acromatopsia da trauma”. Il Destino ha giocato infatti un brutto scherzo a Clotilde, la “regina dei colori” non riesce più a percepire nessuna sfumatura. La sua vita è diventata una visione di grigi, bianco e nero. Tutti la chiamano “Malefica”, “Mortisia” o “Il Corvo” per la sua scelta di vestirsi sempre e rigorosamente di nero. Ritornare ad avere a che fare con le sue sorelle non sarà facile per Clotilde ritenuta da sempre quella ribelle e rivoluzionaria. Non tuti i mali vengono per nuocere. Durante la sua permanenza in Liguria scoprirà nuovi equilibri e acquisirà consapevolezze inimmaginabili.
La perfezione non esiste e ciò che spesso appare non corrisponde alla realtà consolidata. Il romanzo di Valeria Corciolani fa emergere questa sacrosanta verità. Attraverso le sorelle Podestà il lettore si ritrova a riflettere su quanto certi equilibri famigliari sono solo delle facciate che si costruiscono per nascondere bisogni ed esigenze che si ha quasi paura di fare emergere per non deludere gli altri o i propri famigliari.
Dietro la “facciata di perfezione” di Mafalda e Aurora, le sorelle di Clotilde. scopriremo che è non è possibile a lungo termine condurre una vita che si è creata solo per far piacere agli altri. Il ritorno di Clotilde porterà una ventata di cambiamento, vitalità e ribellione in tutta la famiglia. Ad essere contagiate dal bisogno di perseguire i propri ideali ci saranno anche le nipoti di Clotilde, Vittoria e Margherita. La prima è una single convinta. La seconda è imprigionata in un ménage famigliare complicato con un marito assente, tre figli piccoli e un lavoro che non l’appassiona fino in fondo.
Credere in sé stessi oltre il volere degli altri
“La regina dei colori” di Valeria Corciolani è un romanzo che incita a credere in sé stessi e a mantenersi autentici fino in fondo, perseguendo le proprie passioni, ideali e sogni. Il lettore non potrà fare a meno di amare il personaggio di Clotilde con le sue contraddizioni e debolezze che denotano il suo senso di umanità. Il suo ritorno alle origini e alla sua famiglia si tramuterà in un’inaspettata “missione” che coinvolgerà il lettore pagina dopo pagina immergendosi a pieno nelle storie e nei vissuti dei componenti della famiglia Podestà.
Valeria Corciolani ha scritto un vero e proprio capolavoro con maestria e talento creando ad arte dei profili psicologici che diventano memorabili. “La regina dei colori” è un romanzo che fa sorridere e riflettere al tempo stesso. Invita ad accogliere la vita con tutte le sue sfaccettature, senza rimpianti. Ci incoraggia ad abbracciare a pieno anche l’ignoto e tutti gli imprevisti che inevitabilmente possiamo incontrare lungo il nostro percorso di vita. Clotilde Podestà, nota come Il Corvo, diventa un esempio da seguire.