“A Palazzo Chigi c’è stato un incontro surreale. Dopo quattro mesi di discussione in Parlamento il governo si è presentato senza uno straccio di soluzione.
L’unica idea è quella di valorizzare il Cnel di Brunetta, che peraltro è stato già audito. Ma noi abbiamo il Paese dalla nostra parte”. Ad affermarlo è il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ sottolineando che la premier “non ha offerto nemmeno una soluzione su immigrazione, carovita, salari, Pnrr e gli altri problemi degli italiani”.
“La riposta dei cittadini è stata entusiasmante, 100 mila firme in un giorno”, sottolinea Conte in merito alla petizione per introdurre la paga minima a 9 euro lordi. “In autunno faremo contare la voce dei lavoratori, anche di quelli di centrodestra che il governo non vuole ascoltare”, aggiunge.
Per l’ex premier “non è corretto riaprire la fase di studio dopo 4 mesi di discussione. Con tutto il rispetto per il Cnel, il governo non ci ha dato una sola risposta nel merito”. “Io non rifiuto il confronto con nessuno, ma il tempo per studiare è scaduto. È il tempo di agire. Da qui la decisione assolutamente congiunta delle opposizioni di far pesare la voce dei cittadini. Una delle risposte al lavoro povero era il reddito di cittadinanza e l’hanno smantellato”, sottolinea Conte. In merito all’apertura di Meloni per alcune categoria, il presidente del M5S sottolinea: “Se l’obiettivo è spaccare il Paese e dividere i lavoratori, dopo averlo fatto già sul reddito e sull’autonomia, noi non siamo disponibili. Vogliamo riconoscere dignità del lavoro a quasi 4 milioni di lavoratori, loro invece vogliono lasciarne una parte indietro. La guerra tra poveri è un modus operandi del governo”.