Sul contributo sugli extraprofitti bancari, tema posto al centro del dibattito dal M5S, l’esecutivo dei ‘patrioti’ è arrivato a riscrivere la norma per la terza volta.
“L’alternativa è in ogni caso inquietante. Il Governo Meloni è incapace o molto più verosimilmente ha dato vita a una messa in scena per non disturbare lobby e potentati vari. Sul contributo sugli extraprofitti bancari, tema posto al centro del dibattito dal M5S, l’esecutivo dei ‘patrioti’ è arrivato a riscrivere la norma per la terza volta. E l’esito è a dir poco sconfortante. Sì, perché oltre a cambiare la base imponibile, la nuova versione rende di fatto facoltativo il contributo, consentendo alle banche di non pagarlo a patto che accantonino risorse per rafforzare il patrimonio”. Lo scrive in un post su Facebook Mariolina Castellone (M5S), vicepresidente del Senato.
“Non ci vuole la sfera di cristallo – continua – per prevedere che, al di là delle garanzie di protocollo, i 3,2 miliardi di gettito atteso si scioglieranno come neve al sole, con buona pace di tutti gli italiani che si aspettavano un aiuto per alleviare il peso di rate dei mutui aumentate anche del 75%. Inutile girarci intorno. Il contributo sugli extraprofitti, non solo conseguiti dal settore bancario, non fa parte della visione di un centrodestra totalmente estraneo a qualsiasi tentativo di redistribuzione delle risorse. E’ soltanto l’ennesimo, ipocrita travestimento: l’Esecutivo Meloni indossa una maschera da faccia feroce, poi scrive e riscrive una norma per insabbiarla”.
“Potremmo pensare a una grave incapacità. O, peggio, a un subdolo tentativo di non disturbare la lobby di turno. Sullo scricchiolante palcoscenico resta una compagnia governativa che sta inchiodando il Paese a una ‘crescita zero’, senza dare alcun aiuto concreto contro il caro vita”, conclude.