Nella scottante operazione condotta dal ROS, i Carabinieri hanno messo in atto ordinanze di custodia cautelare emesse dal Tribunale di Cagliari, su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia locale.
La vasta rete di indagati, composta da 31 individui, è coinvolta in una serie di reati, che spaziano dall’associazione di tipo mafioso all’associazione segreta, dalla corruzione aggravata dal metodo mafioso all’abuso d’ufficio. Questa operazione ha gettato luce su un oscuro mondo di crimine organizzato, corruzione e traffico di stupefacenti che si era infiltrato profondamente nella vita sociale e politica della Sardegna.
Tra i destinatari delle ordinanze spicca un nome noto: Gabriella Murgia, l’ex assessora all’agricoltura della Regione Sardegna, che ha fatto parte della giunta di Christian Solinas per quasi 4 anni prima di essere sostituita in fase di rimpasto. Ma il coinvolgimento non si ferma qui; tra i nomi emersi c’è anche quello di Tonino Crissantu, nipote di Graziano Mesina, un noto personaggio locale. L’operazione è stata condotta con il supporto dei Comandi Provinciali Carabinieri di diverse città, tra cui Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino, e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna.
Uno degli aspetti più inquietanti delle accuse è l’interferenza dell’organizzazione criminale nelle attività delle amministrazioni pubbliche e nelle elezioni. Le indagini, avviate nel gennaio 2020 come prosecuzione dell’indagine “Dama”, hanno rivelato un presunto gruppo criminale attivo in Sardegna, composto da personaggi locali di spicco, noti per condanne legate al sequestro di persona a scopo di estorsione, oltre a esponenti del mondo delle professioni e delle istituzioni. Queste diverse componenti avrebbero collaborato per ottenere vantaggi illeciti, manipolando elezioni e interferendo negli affari dell’amministrazione regionale.
Secondo l’ipotesi investigativa, il gruppo criminale avrebbe operato in connessione con la “Anonima Sequestri”, di cui Graziano Mesina e altri coinvolti erano noti esponenti. Questi individui avrebbero influenzato le decisioni dell’amministrazione regionale, in particolare nei settori dell’agricoltura e della sanità. Le loro azioni includono l’intervento presso diverse amministrazioni pubbliche per ottenere incarichi pubblici e favorire interessi personali, la protezione della latitanza di Mesina, la manipolazione dei risultati elettorali e il traffico di sostanze stupefacenti, in particolare la marijuana, da distribuire sul territorio nazionale.
Nel corso dell’operazione, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di denaro in contanti, munizioni e oltre 130 kg di marijuana. Inoltre, quattro persone sono state denunciate in stato di libertà per detenzione abusiva di armi e munizioni, nonché per possesso illegale di sostanze stupefacenti.
Va ricordato che l’operazione “Dama“, condotta dal ROS tra novembre 2018 e dicembre 2019, aveva già portato all’esecuzione di 33 misure cautelari, segnando l’inizio dell’inchiesta su questa intricata rete di criminalità organizzata.
L’arresto di 31 individui, tra cui un’ex assessora regionale, testimonia la determinazione delle autorità nella lotta contro la corruzione e il crimine organizzato in Sardegna. Le indagini proseguono per smantellare definitivamente questa oscura rete di potere criminale che aveva gettato un’ombra sulla politica e sulla società dell’isola.