#PensatiGiusto a Milano, intervista alla psicologa clinica Danila De Stefano

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra ogni anno il 10 0ttobre.

In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale che si celebra ogni anno il 10 0ttobre, Unobravo, il servizio di psicologia online e Società Benefit, ha organizzato a Milano #PensatiGiusto, un’interessante campagna di sensibilizzazione volta a far acquisire maggiore consapevolezza nei confronti del benessere psicologico e del mondo delle emozioni che fa parte inevitabilmente del nostro bagaglio esistenziale.

Circa 2 Italiani su 3 (69%) affermano di avere avuto almeno una volta dei pensieri negativi sulle proprie scelte o di essere insoddisfatti della vita che stanno vivendo. Questo dato è significativamente più alto fra le donne (74%), i residenti al sud (76%) e nella fascia più giovane della popolazione, quella tra i 18 e i 34 anni (76%). Sono sempre 2 su 3 (68%) coloro che, invece, dichiarano provare sentimenti contrastanti in relazione a situazioni di vita quotidiana.

Questo è quanto è emerso dallo studio condotto da Unobravo in sinergia con l’istituto di ricerca YouGov. L’indagine è stata realizzata con l’obiettivo di offrire uno spaccato sulle dicotomie e i pensieri contraddittori più frequenti tra gli italiani ed è parte integrante dell’iniziativa #PensatiGiusto.  A fare da fil rouge a tutta la campagna è lo slogan “Non esistono pensieri sbagliati, ma solo persone giuste con cui parlarne”, con cui Unobravo intende enfatizzare che non esistono pensieri sbagliati, ma solo emozioni e sentimenti che, per la loro complessità, possono necessitare di un’analisi più approfondita per essere processati e accettati.

Il 10 ottobre, Unobravo dà appuntamento a tutti in Piazza San Babila a Milano per vivere in prima persona un’experience coinvolgente e interattiva. Dalle h10:00 alle h14:00, Unobravo incoraggerà i passanti a diventare protagonisti della campagna facendosi fotografare o scrivendo il proprio “pensiero sbagliato” su una cartolina, in forma anonima. Le foto e i messaggi più significativi verranno proiettati in tempo reale sul maxi-ledwall presente in piazza. Con questa dinamica, una serie di frasi e ritratti sempre diversi, andranno ad alternarsi alle affissioni istituzionali della campagna.

Il team e i terapeuti di Unobravo saranno presenti e a completa disposizione dei visitatori per rispondere a eventuali domande o curiosità.  L’iniziativa non si ferma a Milano, ma potrà essere vissuta anche online. Tutti coloro a cui non sarà possibile partecipare all’evento di Piazza San Babila, potranno seguire e supportare la campagna sui profili social di Unobravo e condividere il proprio pensiero contrastante.

La campagna #PensatiGiusto non si esaurirà, però, con la Giornata Mondiale della Salute Mentale, ma sarà di ampio respiro e si snoderà anche nelle settimane successive includendo: affissioni multi-soggetto, attività sui social e di influencer marketing, collaborazioni editoriali e un’indagine condotta insieme a YouGov.

In occasione di questa iniziativa abbiamo intervistato la Dottoressa Danila De Stefano, CEO & Founder di Unobravo, per parlare di benessere psicologico e del mondo emozionale col quale spesso si fa fatica a convivere.

Cosa si intende per benessere psicologico?

Secondo la definizione dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il benessere psicologico è quello stato nel quale un individuo è in grado di sfruttare le proprie capacità cognitive o emozionali per rispondere alle esigenze della vita di ogni giorno, stabilire relazioni soddisfacenti e mature con gli altri, adattandosi costruttivamente alle condizioni esterne e ai conflitti interni. Il benessere psicologico si riferisce, quindi, a uno stato di equilibrio mentale ed emotivo in cui una persona sperimenta soddisfazione nella vita, ha una buona salute mentale, è in grado di gestire in modo ottimale le diverse sfere della vita, sa affrontare lo stress e le sfide quotidiane efficacemente, ha relazioni interpersonali positive e maturato una buona autostima e fiducia in se stesso.

Quanto i pensieri negativi possono minacciare il benessere psicologico di una persona?

Può succedere che, in momenti particolari della nostra vita, possa capitare di fare delle previsioni rispetto a cosa accadrà, a quali conseguenze avranno le nostre scelte o le nostre paure. Questi pensieri possono avere un ruolo determinante, fino ad arrivare ad influire sul nostro comportamento al punto di aumentare le probabilità che l’evento o la situazione che avevamo ipotizzato si verifichi effettivamente.

Questo meccanismo psicologico, noto come profezia che si autoavvera, si fonda sulla tendenza a intervenire attivamente, anche in modo inconsapevole, per orientare il contesto nella direzione che abbiamo presagito. In generale, tuttavia, non è appropriato parlare di pensieri negativi o emozioni negative. I pensieri e le emozioni che proviamo hanno senso alla luce di chi siamo e della nostra esperienza. Approfondirli, prenderne consapevolezza e comprenderne le motivazioni profonde, anche con l’aiuto di un esperto, è il primo passo nella direzione del nostro benessere psicologico.

Da cosa deriva la tendenza ad avere pensieri ambivalenti?

È normale sperimentare, prima o poi, dei pensieri contrastanti e ambivalenti nei confronti di qualcosa che ci tocca particolarmente da un punto di vista emotivo. Questi meccanismi psicologici sono intrinseci e riflettono i molteplici aspetti che caratterizzano l’identità di ciascuno di noi. Ciò che è fondamentale è ‘essere consapevoli di questi sentimenti, in modo da poterne affrontare la complessità senza permettere loro di sovrastarci o di influenzare le nostre scelte e le nostre azioni in modo del tutto inconsapevole.

È corretto parlare di emozioni positive ed emozioni negative?

Come già detto prima, è limitativo parlare di emozioni “positive” o “negative” in quanto l’esperienza emotiva è molto più sfaccettata e complessa di rispetto a questo binomio e le emozioni vanno ascoltate e abbracciate tutte in quanto tali. Allo stesso modo non esistono emozioni “sbagliate”, poiché etichettarle in modo assoluto implicherebbe stabilire ciò che è socialmente accettabile in termini emotivi e cosa non lo è. Tale approccio non tiene conto della diversità e dell’unicità delle esperienze individuali, che richiedono sempre attenzione, approfondimento e empatia. Giudicare le emozioni, proprie e altrui, significa negarsi la possibilità di conoscersi davvero e di creare un incontro con l’altro, creando confini e barriere che ostacolano la possibilità di confrontarsi, conoscere e comunicare in modo autentico.

Come fare pace con le proprie emozioni contrastanti e contraddittorie?

Guardarsi dentro, ascoltarsi e cercare di comprendere la ragione sottostante all’ambivalenza che si sta sperimentando può offrirci un’opportunità preziosa per conoscerci meglio. Questo processo ci permette di portare alla luce bisogni, paure e desideri di cui, a volte, non siamo neanche consapevoli. Può capitare che la gestione di questi vissuti emotivi ambivalenti ci metta in difficoltà. In tali circostanze, non dovremmo esitare a cercare il sostegno di un professionista che ci guidi nell’esplorazione delle radici profonde delle nostre emozioni e ci aiuti a mettere in atto i cambiamenti necessari per raggiungere un maggior benessere.

Quanto e come un percorso terapeutico può essere d’aiuto nella gestione delle emozioni contrastanti e contraddittorie?

Le dicotomie o emozioni contrastanti spesso possono bloccarci. Altre volte possiamo, invece, tentare di sopprimerle per paura di affrontarle o per timore del giudizio altrui. Il lavoro terapeutico consente di non soffocare o ignorare queste emozioni, bensì imparare a comprenderle, accettarle e accoglierle durante un percorso di esplorazione dentro noi stessi. Non sempre ci rendiamo conto così chiaramente di ciò che proviamo: per questo è importante, per prima cosa, acquisirne consapevolezza. Solo così possiamo imparare a gestire la complessità dei nostri sentimenti. In questo, il supporto di un esperto può essere di estremo valore.

Ora parliamo della campagna #PensatiGiusto, che tipo di aspettative nutre nei confronti di essa?

Il 10 ottobre ricorre la Giornata Mondiale della Salute Mentale, un’occasione per riflettere sull’importanza di coltivare e mettere al centro il benessere psicologico. Negli ultimi anni, complice anche la pandemia, abbiamo assistito a una crescita d’interesse verso i temi di salute mentale. Tuttavia, nonostante i passi avanti fatti finora, lo stigma e i pregiudizi associati a queste tematiche sono ancora saldamente radicati nella nostra società. Noi di Unobravo siamo da sempre attivamente coinvolti nella lotta allo stigma. Dallo scorso anno, abbiamo voluto rendere i nostri sforzi ancora più capillari attraverso l’organizzazione di campagne ed eventi. Iniziative come Felicittà – Il festival della salute mentale, la Don’t Escape Room e UNDRESSED ci hanno permesso di raggiungere un pubblico sempre più vasto e eterogeneo. Quest’anno, in occasione del 10 ottobre, abbiamo lanciato la campagna #PensatiGiusto, con l’obiettivo di incoraggiare le persone a sviluppare una maggiore consapevolezza di sé, imparando ad abbracciare ogni pensiero ed emozione. Con lo slogan: “Non esistono pensieri sbagliati, ma solo persone giuste con cui parlarne” abbiamo voluto enfatizzare che non esistono pensieri sbagliati, ma solo emozioni, magari più complesse di altre, che possono richiedere una riflessione più approfondita per essere comprese e accettate. In questo senso, la psicoterapia è una risorsa molto preziosa. Speriamo che, anche grazie a questa iniziativa, sempre più persone possano avvicinarsi ai temi di salute mentale e rendersi conto dell’importanza di prendersi cura del proprio benessere psicologico.

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