Giornata della menopausa, sintomi e terapia ormonale. Il parere della ginecologa Manuela Farris

Il 18 ottobre è la Giornata della menopausa, occasione per discutere su questo processo biologico che segna la fine degli anni riproduttivi della donna.

È un processo che si verifica tra i 40 e 15 anni ed è causato dalla perdita degli ormoni. tra i sintomi più comuni ci sono la secchezza vaginale e la fragilità psicologica e cognitiva. In particolare, quest’ultima è stata al centro di un recente studio pubblicato a gennaio di quest’anno e ora analizzato dall’esperta di Intimina, Manuela Farris.

Abbiamo intervistato per l’occasione la ginecologa di Intimina per fare chiarezza su sintomi e gli effetti della terapia ormonale sul declino cognitivo.

Dott.ssa Farris cosa emerge dai nuovi studi sulla terapia ormonale?

Studi che risalgono a vent’anni fa sulla terapia ormonale sostitutiva riportano gli effetti positivi degli estrogeni sulla memoria verbale. Ora un recente studio conferma che l’uso di questa terapia viene considerato una strategia per mitigare il declino cognitivo come la memoria e sono implicati nei disturbi neuropsichiatrici come il morbo di Alzheimer. È senz’altro vero che non c’è un’indicazione alla prescrizione di una terapia ormonale sostitutiva solo ed esclusivamente per i sintomi di “brain fog” (o annebbiamento del cervello) e per una sicura prevenzione della demenza senile, ma sicuramente può aiutare.

Riguardo ai comuni sintomi come cattivo umore e ansia che ruolo ha la terapia ormonale?
Esistono opinioni contrastanti sul ruolo della terapia ormonale nella gestione di questi sintomi. I dati hanno mostrato benefici sull’umore derivati da questo trattamento che è consigliato rispetto ai farmaci antidepressivi. L’effetto sull’ansia è meno chiaro, anche se spesso vedo dei buoni miglioramenti. L’impatto sulla funzione cognitiva è più complesso: l’evidenza suggerisce un miglioramento quando la terapia ormonale viene utilizzata nelle donne più giovani, in particolare in quelle che sperimentano una menopausa precoce.

Uno dei sintomi più comuni e fastidiosi della menopausa è la secchezza vaginale di cui poche donne parlano eppure è percepito dal 50% di esse in menopausa. Le risulta che è uno dei sintomi più diffusi?
Potrei dire che si tratti di un numero superiore, visto che è un sintomo che molte donne sopportano senza cercare aiuto. Secchezza, prurito, bruciore, aumento delle secrezioni, sintomi urinari e sesso doloroso sono tutti sintomi potenziali. Le donne in post-menopausa, in particolare le donne anziane spesso lottano con infezioni ricorrenti del tratto urinario a causa di cambiamenti vaginali atrofici legati alla perdita di ormoni. Questi possono spesso essere diagnosticati erroneamente come problemi urologici.

Sappiamo che la perdita di ormoni associata alla menopausa è un processo naturale e non può essere prevenuto. Tuttavia questo non significa che non si possa alleviare. Lei cosa consiglia?
Consiglio di non usare prodotti profumati e di scegliere quelli per la salute intima con pH bilanciato, evitando qualsiasi pulizia vaginale interna. Può anche essere utile non dedicare troppo tempo ad attività che esercitano molta pressione sulla vulva come andare a cavallo o andare in bicicletta per periodi di tempo molto lunghi (magari con un buon supporto/imbottitura). Idratanti e lubrificanti vaginali possono essere utili, ma solo se i prodotti utilizzati sono specificamente progettati per l’uso vaginale. Quelli che contengono acido ialuronico possono essere particolarmente utili. Alcune donne trovano utili anche oli naturali come quello di cocco.

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