“Italia sotto pressione: 28mila obiettivi sensibili e l’ombra del terrorismo. Ministro Piantedosi: ‘Nessun rischio concreto al momento'”

In un discorso urgente alla Camera, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha affrontato la crescente crisi in Medio Oriente e gli attentati in Europa.

Ha sottolineato il legame tra i conflitti armati e i flussi migratori, con particolare attenzione alla guerra in Ucraina e al conflitto israelo-palestinese. Piantedosi ha anche evidenziato il rischio di radicalizzazione islamista in Europa a seguito di questi eventi. Il governo italiano sta lavorando per aumentare i rimpatri e migliorare le strutture di accoglienza, ma si trova di fronte a sfide significative, compreso l’afflusso di migranti dalla Tunisia. Attualmente, ci sono circa 141.000 persone in strutture di accoglienza in Italia. Il Ministro ha anche ribadito l’importanza dei Centri di Permanenza e Rimpatrio (CPR) nell’attuazione delle norme dell’Unione Europea sulla gestione dei flussi migratori.

Il Ministro Piantedosi ha sottolineato che il governo sta lavorando per intensificare la collaborazione tra l’Italia, la Commissione Europea e le agenzie europee competenti per snellire le procedure di rimpatrio, compreso quello volontario. Il governo italiano ha avviato un programma di aumento dei Centri di Permanenza e Rimpatrio (CPR) e sta cercando il sostegno finanziario dell’Unione Europea per questa iniziativa.

Il Ministro ha evidenziato che, nonostante il crescente flusso di migranti in Italia, il Paese si è preparato ad affrontare la situazione. Ha notato che solo nel mese di agosto sono sbarcate 25.671 persone, principalmente a Lampedusa. L’afflusso dalla Tunisia è aumentato in modo significativo rispetto all’anno precedente, mentre si è verificata una diminuzione di quello proveniente dalla Libia.

Piantedosi ha sottolineato l’importanza della distribuzione capillare delle strutture di accoglienza su tutto il territorio italiano, con benefici in termini di sostenibilità e ordine pubblico. Inoltre, il governo sta lavorando per realizzare nuovi CPR con l’obiettivo di avere almeno un Centro per Regione, anche se il Ministro ha chiarito che il trattenimento nei CPR riguarda solo i migranti adulti privi di titolo a restare in Italia e destinati ad essere espulsi. La presenza di queste strutture è vista come essenziale per garantire l’effettività dell’esecuzione dei provvedimenti di espulsione, in conformità con le norme dell’Unione Europea.

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