Il Nord dell’Italia si trova sotto l’assalto del ciclone Medusa, portatore di maltempo e forti venti, con raffiche che hanno toccato i 170 chilometri all’ora nelle Alpi Marittime.
Il Nord dell’Italia si trova sotto l’assalto del ciclone Medusa, portatore di maltempo e forti venti, con raffiche che hanno toccato i 170 chilometri all’ora nelle Alpi Marittime. Il sud del Piemonte è stato martellato dalla pioggia, con un’impressionante quantità di precipitazioni di 150 millimetri in soli 12 ore. Una violenta perturbazione ha colpito il sud del Piemonte, generando allarmi a causa del repentino gonfiarsi delle acque del fiume Tanaro, che ora è tenuto sotto osservazione e si avvicina ai livelli di guardia.
Le precipitazioni più abbondanti si sono concentrate nelle province di Cuneo e Alessandria, vicine al confine con la Liguria. L’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) ha registrato 150 millimetri di pioggia alla diga del Chiotas, nel territorio di Entracque (Cuneo), 138 millimetri a Valdieri (Cuneo) e 113 millimetri a Ponzone (Alessandria).
Questa intensa perturbazione ha causato un repentino innalzamento dei corsi d’acqua secondari e forti venti con raffiche superiori ai 100-120 chilometri all’ora su tutte le catene montuose, dalle Alpi Marittime all’Appennino. Sulle Alpi Marittime, si è registrato un picco impressionante di 170 chilometri all’ora a Rocca dell’Abisso, nella valle Vermenagna, tra il Piemonte e la Francia. Questa stessa zona aveva subito una devastante tempesta tre anni fa, che aveva distrutto la strada che conduce al traforo internazionale del Colle di Tenda.
La situazione non sembra migliorare nel breve termine, poiché è prevista una piena dei fiumi nel pomeriggio, inclusi i fiumi principali, sebbene non si preveda che raggiungeranno i livelli di guardia. Gli innalzamenti più significativi si concentrano lungo l’asta del fiume Toce nella regione del Verbano-Cusio-Ossola, e il Lago Maggiore dovrebbe raggiungere i valori massimi tra la notte del 22 e il 23 ottobre.
La Liguria, tuttavia, rimane in stato di allerta, poiché il fronte della perturbazione deve ancora attraversare la regione. L’assessore alla Protezione Civile della Liguria, Giacomo Giampedrone, ha dichiarato che “è già piovuto tanto senza particolari criticità, ma il cuore della perturbazione deve ancora arrivare”. Le temperature sono in aumento, ma l’attenzione si concentra sul mare, che sta crescendo e aumentando il pericolo di mareggiate.
In questo scenario, l’Italia si trova divisa tra il maltempo al Nord e le temperature ancora elevate e il sole al Centro e al Sud. La Puglia è l’unica regione del Centro-Sud che si prepara a forti raffiche di vento, con la polizia locale di Lecce che raccomanda la massima prudenza.
L’allerta arancione in Liguria (che dovrebbe ridursi a gialla dopo le 15) è stata caratterizzata da forti temporali nella notte, soprattutto nell’Imperiese e nell’entroterra di Savona, con accumuli orari di pioggia fino a 41,8 millimetri. Alcuni corsi d’acqua hanno superato il livello di attenzione, e i vigili del fuoco sono intervenuti in diverse zone per rimuovere alberi caduti a causa dei venti intensi, che hanno raggiunto i 150 chilometri all’ora sulle alture di Ronco Scrivia, 124 chilometri all’ora a Casoni di Suvero e 120 chilometri all’ora sulle alture di Sori.
Le condizioni meteorologiche potrebbero peggiorare ulteriormente con l’arrivo del fronte di perturbazione previsto per la mattinata, con un aumento del moto ondoso nel Mar Ligure. Le temperature sono salite rapidamente a causa dell’arrivo dei venti meridionali caldi, con rilevazioni che mostrano un raddoppio del termometro in alcune località, come Sassello, che è passato da 10°C a 20°C. A Levanto, si è toccato un record di caldo con 23,5 gradi alle 6 del mattino. La situazione meteorologica resta fluida e in evoluzione, e le autorità continuano a monitorare da vicino gli sviluppi nel tentativo di mitigare i potenziali rischi e disagi dovuti a questo ciclone autunnale, Medusa.