È autunno e, in questi giorni con le temperature che stanno scendendo, ci si dedica all’inevitabile cambio di armadio in vista della stagione invernale.
Questo periodo ci fa riflettere molto sulla “metafora dei rami secchi” secondo la quale bisogna liberarsi delle cosiddette “zavorre emotive” per fare spazio dentro di noi di ciò che ci fa stare davvero bene.
È proprio vero perché ci sono persone, oggetti, dinamiche della nostra esistenza che non consentono alla nostra linfa vitale di scorrere in libertà. Le famigerate zavorre emotive sono tutti i limiti, le etichette, i pregiudizi che invece di farci evolvere ci tengono in gabbia a litigare coi fantasmi del passato. Necessitiamo di una sorta di decluttering emotivo. Non è altro che l’arte di eliminare tutto ciò che è ingombrante e inutile nella propria esistenza. Nei paesi anglosassoni è diventato una sorta di filosofia, molto in voga anche tra le celebreties.
Attraverso il decluttering emotivo è possibile sentirsi più leggeri, liberi di essere e agire nella dimensione inedita del “qui” e “ora”, senza lasciarci influenzare dal passato e scoraggiarci dal futuro. Per attuare questa sorta di “leggerezza” bisogna effettuare un riordino della propria esistenza partendo dall’ambiente esterno, il mondo che ci circonda. È un percorso graduale che non risparmia i nostri spazi vitali nei quelli ogni giorno ci muoviamo, interagiamo con gli altri coltivando progetti e sogni da concretizzare.
Per parlare di decluttering emotivo e come attuarlo in maniera efficace e soddisfacente abbiamo intervistato la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo.
Dottoressa Fiorenza Perris, cosa si intende per decluttering emotivo?
Il termine “decluttering “fa comunemente pensare all’atto di sistemare uno spazio fisico per renderlo ordinato e privo di oggetti superflui. La nostra mente, proprio come un luogo composto da più ambienti, ospita ricordi, pensieri ed emozioni. Il processo di decluttering emotivo consiste nell’esaminare ogni spazio con attenzione e decidere cosa vogliamo tenere con noi e di cosa, invece, sentiamo di poter fare a meno. Questo processo ha l’obiettivo di creare un nuovo equilibrio all’interno del nostro spazio interiore. Ciò vale tanto per gli oggetti e le situazioni che ci troviamo ad affrontare, quanto per le dinamiche emotive e relazionali e le preoccupazioni che finiscono per incidere negativamente su di noi e sul nostro benessere psicologico.
Ci sono determinate fasi o periodi della vita in cui è necessario attuarlo rispetto ad altri o no?
Sempre, in tutti i momenti in cui ci sentiamo sovraccarichi dal punto di vista emotivo. Può accadere in particolari fasi della vita, ad esempio periodi di forte stress, di cambiamento, di stallo. Partire dagli oggetti può essere importante: creare uno spazio che ci rispecchi in una determinata fase della nostra esistenza significa dare il via ad un percorso trasformativo che possiamo estendere, poi, a tutti gli aspetti della nostra quotidianità che sentiamo essere in contrasto con quello che siamo oggi e che vogliamo essere proiettandoci nel futuro.
Quali sono i segnali che non bisogna ignorare e che ci fanno capire che è di vitale importanza operare un percorso di decluttering emotivo?
Se sentiamo che gli spazi fisici, relazionali e emotivi che abitiamo non ci rispecchiano più e ciò ci provoca un senso di stanchezza e frustrazione, allora potrebbe essere necessario intraprendere un percorso di decluttering emotivo, ovvero decidere con consapevolezza cosa tenere con noi perché ci fa stare bene e da cosa distaccarci perché non ci rispecchia più e non ci consente di vivere felici.
Quali sono gli effetti del decluttering emotivo sulla psiche?
Il decluttering emotivo è un percorso attraverso cui possiamo crescere e acquisire maggior consapevolezza. Attraverso questo processo, spesso intenso e liberatorio, possiamo imparare a identificare, affrontare e lasciare andare tutto ciò che non è più necessario o che non contribuisce positivamente al nostro benessere psicologico. Il decluttering emotivo è importante poiché è solo eliminando il superfluo e lasciando andare il passato che creiamo davvero spazio per nuove possibilità, nuovi sentieri e per vivere appieno il presente.
In un percorso di decluttering emotivo quanto è importante l’autostima?
Molto. Dare rilevanza a ciò che proviamo, ai nostri cambiamenti, ai nostri bisogni emotivi significa valorizzare noi stessi e credere nelle nostre potenzialità trasformative. Significa darci la possibilità di creare spazi reali e interiori in linea con chi siamo e vogliamo essere. Tutto ciò è possibile solo avendo consapevolezza del proprio valore.
Un consiglio per un decluttering emotivo efficace..
Il decluttering emotivo richiede impegno e motivazione, ma è un percorso che può davvero valere la pena di intraprendere per raggiungere un miglior benessere mentale ed emotivo. Affinché il decluttering emotivo sia efficace può essere consigliabile scegliere da cosa partire e su cosa concentrarsi. Si può cominciare riorganizzando uno spazio fisico vero e proprio, come una stanza della propria casa o un armadio. Oppure, ci si può concentrare sulle emozioni connesse agli oggetti, facendo ordine e liberandosi da ciò che non ci è più funzionale o benefico. Il decluttering emotivo implica, infatti, l’analisi di oggetti e pensieri, spesso legati al passato, e di come questi influenzino le nostre emozioni e i nostri comportamenti attuali. Eliminare il superfluo, conservando solo ciò che ha un valore emotivo o pratico nel presente, può darci un senso di libertà e alleggerire la nostra mente. Infine, per fare decluttering emotivo occorre proiettarsi nel futuro, immaginando ciò che si desidera essere o diventare, e prepararsi ad accogliere nuovi oggetti, opportunità ed emozioni che rispecchiano di più chi siamo o chi vogliamo essere.
Quando è necessario farsi aiutare da un esperto?
Se nonostante il malessere non riusciamo a individuare cosa in quel momento facciamo fatica a gestire o ci sta ostacolando e appesantendo sul piano emotivo, potrebbe essere opportuno chiedere il supporto di un professionista che ci aiuti ad analizzare gli aspetti della nostra quotidianità che stanno generando in noi sensazioni spiacevoli, comprendere quali di essi possiamo lasciare andare e come poterlo fare senza eccessivi contraccolpi sul piano psicologico.