Dine sharing, il nuovo trend all’insegna della sperimentazione e convivialità.

Anche in Italia in molti ristoranti si sta diffondendo un nuovo trend chiamato “dine sharing”.

Nato a Londra, Berlino, New York e Mumbai sta diventando un’usanza consolidata negli ultimi tempi nel nostro Paese. Ricorda le tapas spagnole, il meze medio orientale o i buffet. La differenza è che non è solo caratterizzato da assaggi e antipasti ma consiste nel mangiare vere e proprie pietanze piatti tradizionali condivisi e seduti comodamente a tavola. Nulla a che vedere quindi con i buffet in cui si sta in piedi e vengono serviti sono piccoli assaggini e nei quali protagonista in assoluto è il finger food.

In questa nuova tendenza infatti i piatti sono abbondanti e ogni commensale può scegliere di servirsi autonomamente da tegami e ciotole comuni scegliendo la propria quantità ideale. Questo modo di mangiare è previsto per qualsiasi pietanza scelta dal menù del proprio ristorante di fiducia.

 La convivialità come segno distintivo

È una scelta fatta da molti ristoranti italiani per evitare sprechi alimentari e per diffondere la cultura della convivialità e della condivisione sociale. Così facendo i commensali si sentono a proprio agio, immersi in un’atmosfera familiare e sembra loro di essere a casa, immersi in un ambiente informale libero da cliché di ogni genere.

Il dine sharing è anche un modo per sperimentare diverse pietanze e quindi ordinare differenti e variegati piatti dal menu. Numerose sono le giornate a tema organizzate dai ristoranti italiani che consentono di assaggiare un determinato alimento in tutte le sue salse e sfaccettature.

Questa modalità è scelta anche per i pranzi e le cene aziendali ma anche per molte ricorrenze e feste private. Grazie al dine sharing la gente è portata di più a comunicare. Il dialogo diventa centrale tra i commensali. Immersi in un’atmosfera rilassante e calorosa si è portati a trascorrere del tempo di qualità insieme ai propri colleghi, amici o famigliari.

Il dine sharing casalingo

Il dine sharing può essere sperimentato anche a casa quando si ha voglia di mangiare diverse pietanze e invitare gli amici e i parenti. Basta poco per organizzare un pranzo o una cena condivisa.

L’apparecchiatura di cui fornirsi prevede piatti di diversi formati, impilati l’uno sull’altro. I commensali possono così servirsi in autonomia da teglie, pirofile e pentole posizionate al centro del tavolo. Questa modalità di condivisione non è valida solo per gli antipasti ma anche per primi e secondi. È un modo per rendere più caloroso l’ambiente casalingo.

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