Il Tribunale del riesame respinge il ricorso della difesa; il difensore annuncia appello in Cassazione nel caso legato a cooperative di migranti.
Marie Therese Mukamatsindo e Liliane Murekatete, suocera e moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, rimangono agli arresti domiciliari, confermati dal Tribunale del Riesame di Roma, nel quadro dell’inchiesta sulle cooperative coinvolte nell’assistenza ai richiedenti asilo e minori non accompagnati nella provincia di Latina.
La difesa delle due donne aveva presentato ricorso contro l’ordinanza del gip, ma il Tribunale del Riesame ha respinto tale ricorso, confermando così le misure cautelari. L’inchiesta riguarda presunte condotte di frode in forniture pubbliche e distrazioni patrimoniali che avrebbero portato la cooperativa sociale “Karibu” allo stato di insolvenza.
Il gip, oltre alle accuse di frode, ha evidenziato presunte distrazioni patrimoniali che avrebbero compromesso la stabilità finanziaria della Karibu. Le indagini hanno rivelato movimenti finanziari sospetti, tra cui spese apparentemente non legate ai progetti dichiarati, come acquisti in attività di ristorazione, strutture alberghiere, e negozi di abbigliamento e gioiellerie, sia in Italia che all’estero.
L’avvocato Lorenzo Borrè, difensore della moglie di Soumahoro, ha dichiarato all’Adnkronos: “Attendiamo le motivazioni della decisione e intendiamo proporre ricorso in Cassazione. Siamo convinti dell’insussistenza delle esigenze cautelari e dell’innocenza della mia assistita rispetto alle accuse contestate”.
La vicenda continua ad evolversi nel contesto dell’inchiesta che coinvolge le attività finanziarie delle cooperative nell’ambito dell’assistenza ai migranti, evidenziando la complessità e la sensibilità della gestione dei fondi destinati a queste realtà.
Questo articolo riassume i dettagli principali dell’inchiesta e delle decisioni giudiziarie prese riguardo agli arresti domiciliari nel contesto dell’inchiesta Karibu, offrendo una prospettiva chiara e informativa sullo sviluppo degli eventi.