Medio Oriente preoccupazione per gli ostaggi, pausa operativa.
Negli Stati Uniti, il rifiuto dello spostamento degli abitanti di Gaza in un altro paese ha sollevato nuove preoccupazioni nella complessa situazione del Medio Oriente. David Satterfield, inviato speciale per gli affari umanitari nella regione, ha dichiarato mercoledì all’emittente libanese al-Jadeed che gli Stati Uniti sono contrari a questa proposta. Ha enfatizzato la necessità di consentire ai palestinesi sfollati nel sud della Striscia di Gaza a causa delle operazioni militari israeliane di tornare alle proprie case nel nord il prima possibile. Satterfield ha anche sottolineato il desiderio degli Stati Uniti di vedere il successo della campagna israeliana e ha lanciato un avvertimento agli Hezbollah libanesi, chiedendo loro di fermare i lanci missilistici su Israele per evitare un’escalation.
Intanto, l’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che almeno 191 profughi, ospitati nelle scuole sotto la sua gestione a Gaza, sono stati uccisi durante gli attacchi, mentre altri 798 sono rimasti feriti. L’Unrwa ha evidenziato che due scuole nell’enclave assediata sono state completamente demolite dalle esplosioni, e ha denunciato l’utilizzo da parte dell’esercito israeliano delle strutture dell’agenzia, compreso l’ingresso di carri armati, l’impiego di cecchini, e operazioni di interrogatorio e arresto all’interno delle strutture. Complessivamente, sono stati registrati 89 incidenti che hanno coinvolto 69 installazioni dell’Unrwa, con effetti diretti prolungati in almeno 23 casi.
L’annuncio di un accordo che prevede quattro giorni di “pausa operativa” ha catturato l’attenzione dei media, sottolineando la delicatezza della situazione. Cinquanta ostaggi sono al centro di questa tregua, con la media che riporta un inizio previsto dalle 10 di domani. La complessità della situazione è evidenziata dalla resistenza degli Stati Uniti allo spostamento degli abitanti di Gaza e dalla continua escalation di violenza nella regione.
La situazione nelle scuole gestite dall’Unrwa aggiunge un ulteriore strato di preoccupazione, con il numero delle vittime che continua a salire e l’utilizzo delle strutture dell’agenzia da parte dell’esercito israeliano che solleva serie preoccupazioni internazionali. La comunità internazionale rimane vigile mentre l’accordo di “pausa operativa” cerca di gettare un momento di respiro in mezzo al caos. La speranza è che questa tregua temporanea porti a un progresso significativo verso la pace e la sicurezza nella regione.