“Emergenza Scuole in Italia: 85 Crolli in 1 Anno, Analisi Choc di Skuola.net”

Forte emergenza per le strutture scolastiche servono interventi urgenti strutturali.

L’Italia affronta un’allarmante crisi nel sistema scolastico, con 85 crolli registrati in poco più di un anno, secondo l’approfondita analisi di Skuola.net. La vecchiaia degli edifici, la mancanza di certificazioni di sicurezza e l’inadeguatezza alle norme antisismiche emergono come fattori critici, minacciando la sicurezza degli studenti.

I dati rilasciati da Cittadinanzattiva durante la Giornata Nazionale della Sicurezza nelle Scuole svelano che solo da settembre ad oggi si sono verificati 24 episodi di crolli e problemi strutturali, a cui si aggiungono i 61 registrati nel precedente anno scolastico. Un record preoccupante che richiede un intervento immediato.

L’analisi dell’Osservatorio Civico sulla Sicurezza delle Scuole 2023, curato da Cittadinanzattiva e Skuola.net, evidenzia un rischio distribuito uniformemente su tutto il territorio nazionale. Lombardia, Lazio e Campania emergono come le regioni più colpite, mentre il resto del paese non è immune dal problema.

La principale causa di questa vulnerabilità è la “vecchiaia degli edifici”: quasi la metà delle 40.133 strutture scolastiche censite in Italia è stata costruita prima del 1976, con un’età media di 53 anni. La mancanza di adeguate risorse finanziarie e di competenze, unite alla decentralizzazione degli anni ’90, ha portato a una situazione critica. La manutenzione, spesso carente o tardiva, è un ulteriore contributo al problema, con un elevato numero di edifici privi di certificazioni di sicurezza e prevenzione incendi.

Skuola.net guarda alle risorse del PNRR destinate all’edilizia scolastica, che ammontano a oltre 12 miliardi di euro, come una speranza per invertire questa tendenza. “L’edilizia scolastica è la rappresentazione plastica di come la decentralizzazione non abbia funzionato a dovere,” dichiara Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net. Il patrimonio scolastico invecchia senza adeguata manutenzione, e la situazione è ulteriormente complicata dall’abolizione e successiva reintroduzione delle Province, responsabili delle strutture delle scuole secondarie.

Inoltre, Skuola.net ha esplorato anche il tema dell’educazione sessuale nelle scuole, evidenziando il ritardo dell’Italia rispetto ad altri paesi europei. Mentre il problema è condiviso con molti paesi, il desiderio degli studenti italiani di ricevere un’educazione sessuale completa emerge chiaramente. La ricerca sottolinea che il 93,7% degli intervistati crede che l’educazione alla sessualità dovrebbe essere parte integrante del curriculum scolastico, un aspetto che attualmente avviene solo “occasionalmente”.

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