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La poesia come mezzo per riconciliarsi con le proprie emozioni contrastanti. Intervista a Giuliana Grimaldi

La poesia è uno dei mezzi espressivi più potenti che ci consentono di attivare un vero e proprio viaggio di...

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La poesia è uno dei mezzi espressivi più potenti che ci consentono di attivare un vero e proprio viaggio di conoscenza del proprio mondo interiore, popolato da emozioni intense che si rivelano spesso contrastanti.

È attraverso la lettura di “Contraddizioni illusorie” di Giuliana Grimaldi, edito da Europa Edizioni, che il lettore si sente motivato ad intraprendere questo percorso di introspezione in grado di attivare un vero e proprio moto dell’anima. Quest’ultimo gli permette di acquisire consapevolezze nuove, volte a concretizzare una vera e propria evoluzione interiore che influenza positivamente anche il modo di abitare il mondo che ci circonda.

Le poesie contenute in questa raccolta trasudano pura vita perché ispirata ai momenti vissuti a pieno “senza sé e ma” in cui si è pienamente connessi col proprio essere e soprattutto la parte bambina che dimora nell’anima. Da essi emerge la dualità dell’essere umano in continua lotta tra la sua parte istintiva e quella razionale perché, come ci invita a riflettere la Grimaldi, in ognuno di noi dimorano sfaccettature che spesso e volentieri sono in contrasto tra loro.

L’animo umano è “luce” e “buio” al tempo stesso, “gioia” e “dolore”.  Se non si è sperimentato il dolore sulla propria pelle non si riuscirà mai a riconoscere i momenti di felicità che risiedono nelle cose semplici ma essenziali. Un insegnamento prezioso che si coglie da Contraddizioni illusorie è solo accettando questa dualità è possibile abbracciare a pieno una sorta di equilibrio che ci permette di sentirci in coerenza con il proprio essere.  Di poesia, emozioni contrastanti e del bagliore di luce che è insito in ognuno di noi conversiamo con Giuliana Grimadi in questa ispiratoria intervista.

Da dove e come nasce l’ispirazione per le tue poesie?

L’ispirazione per le mie poesie deriva per lo più da eventi che hanno un’intensa risonanza nella mia vita quotidiana, che sono di carattere personale, oppure episodi che riguardano chi ho a cuore da influenzare fortemente il mio stato d’animo.

Attraverso le tue poesie inviti il lettore ad intraprendere un viaggio nel mondo delle emozioni più autentiche che si rivelano contraddittorie. Perché lo sono?

Le emozioni in cui ci si immerge sono contraddittorie perché contrastano tra di loro, sono agli antipodi; ma del resto la comprensione, la consapevolezza di un sentimento, come ad esempio la gioia, la voglia di vivere, non può nascere e affermarsi appieno nell’animo umano, se non si è fatta esperienza del dolore, della sofferenza. Quindi si parla di contraddizioni pur sempre, ma illusorie come non mai, perché l’equilibrio che governa il Mondo, si basa, a mio avviso, su questo pendolo che oscilla da un aspetto al suo esatto opposto.

Nelle tue poesie parli spesso della “luce” che è in ognuno di noi che nonostante i dolori e le sofferenze continua a brillare. Cosa rende viva questo bagliore nell’animo umano?

C’è una fiammella in ognuno di noi che non sempre arde come dovrebbe per tenersi in vita, ma l’istinto ci porta a correre al riparo, ognuno scopre il modo giusto! Io credo, che dipenda molto da quello a cui diamo peso, la nostra scala delle priorità, dei valori, la vera e profonda conoscenza di sé, svestirsi di tutto quello che è futile ed effimero, per mettersi alla ricerca dell’essenziale, ciò che nutre e colma la nostra anima. Quando questa resta affamata, si vaga al buio per questo percorso chiamato vita, non si ha più guida!

Le tue poesie ci insegnano che per godere della felicità bisogna aver anche vissuto sulla propria pelle esperienze dolorose. Ciò vale anche per l’amore?

L’amore è il dono più grande che riceviamo, in tutte le sue forme e sfaccettature, e in quanto tale lo si può accogliere solo se si è fatta esperienza del suo sentimento contrario. Ciò è indispensabile non solo per riceverlo, ma anche per tenerlo in vita, per rinvigorirlo e renderlo libero. Perché l’amore rende liberi di essere e di lasciar essere, non pone limiti, non reprime e non impone. A volte, il più grande atto di amore è anche lasciare andare lontano da noi, chi vorremmo continuasse ad abitare il nostro cuore. L’amore rispetta e dà alla luce solo altro amore, non “uccide mai”, e gli avvenimenti di cronaca degli ultimi tempi, dovrebbero insegnarcelo.

C’è una poesia di Contraddizioni illusorie alla quale sei più legata rispetto ad altre e perché?

Ogni poesia contenuta nella raccolta è un piccolo tesoro per me, la trasformazione in versi di un’immagine, un avvenimento, un sentimento, che come accade per la fotografia, ho trattenuto a dispetto del tempo. Pertanto, sono tutte importanti per me, ma la poesia “Contraddizioni illusorie” che poi dal titolo alla raccolta lo è particolarmente. Lo è perché racchiude un momento di assoluta importanza, quello in cui la bambina che in me e il suo bagaglio si riconcilia con la sua parte adulta, per guardare al domani con spirito nuovo, con pace, tenendosi per mano; l’accettazione di sé e la serenità non potrebbe avere luogo se non da questo ricongiungersi nel presente.

Per te cosa significa scrivere poesie?

Scrivere poesie per me è diventata necessità, gioia, trasposizione delle mie emozioni, un modo per affrontarle e governarle, la maniera per guidarle e non lasciare che siano loro a farlo con me. Scrivere, come è sempre stato per la lettura, è diventato per me lo strumento di difesa dal Mondo, non per isolarmi, bensì un rifugio per lasciare che faccia meno male quando “morde senza sconti”.

La scrittura e la lettura mi forniscono quei mezzi per fare viaggi in vite e mondi paralleli, interiori, stando comodamente seduti. Sono la mia libertà e il mio riscatto.

La poesia è sempre stata considerata un genere di nicchia. Tu come la pensi al riguardo?

Io credo che la poesia possa donare così tanto a chi si approccia ad essa che privarsene è un peccato, un sacrilegio; ogni qualvolta lasciamo che “luoghi comuni” come questi ci limitano al processo di conoscenza stiamo commettendo un grosso torto verso noi stessi.

A chi consigli la lettura di Contraddizioni illusorie?

Consiglio la lettura di “Contraddizioni illusorie” agli audaci, a chi non teme la vulnerabilità dei sentimenti, a chi non teme la fragilità del proprio essere, a chi vive di pancia, a chi respira a pieni polmoni perché ha fame di vita, di amore; ma soprattutto a chi ha deciso di iniziare a farlo. C’è sempre tempo per emozionarsi, per conoscersi; c’è ancora tempo per ricominciare, partendo da sé.

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