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L’arte del kintsugi, quando l’imperfezione diventa una virtù

Il kintsugi è una filosofia giapponese che esalta l’arte dell’imperfezione e la capacità di rinascere dai propri errori e dolori dando...

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Il kintsugi è una filosofia giapponese che esalta l’arte dell’imperfezione e la capacità di rinascere dai propri errori e dolori dando vita ad un cambiamento inedito.

Questa filosofia si rifà alla tecnica del Kintsugi che viene praticata da millenni in tutto il Giappone per riparare vecchi oggetti.  Grazie a questa tecnica molti oggetti come tazze e vasi di ceramica vengono riparati utilizzando materiali preziosi come oro e argento per sanare le loro crepe in modo da conferirne nuova forma e una nuova identità.  Letteralmente la parola “Kintsugi”, si compone di due parole “tsugi” che significa “oro” e “kin” che fa riferimento alla “ricongiunzione”.

L’artigiano che si dedica a questa tecnica lo fa con tanta dedizione, pazienza e passione, doti che ognuno di noi dovrebbe possedere durante il cammino della propria esistenza soprattutto quando ci si trova ad affrontare nuove sfide, difficoltà e soprattutto quei cambiamenti che tanto ci spaventano e ci fanno mettere in discussione il cammino che ci ha condotto fino a quel preciso momento.

Essenzialmente questa filosofia di vita racchiude tre concetti preziosi e ispiratori:

–      Il mushin: è la capacità di lasciar correre, dimenticando le preoccupazioni e liberando la mente dalla ricerca della perfezione;

–      l’ anicca o impermanenza: la consapevolezza che nulla è per sempre;

–       mono noaware: imparare ad accettare che tutto è in continuo mutamento e che ciò che all’apparenza può sembrare vecchio cela un’inedita bellezza tutta da contemplare.

La metafora del kitsugi

L’arte del kitsugi rimarca il concetto della rinascita dell’anima. Contestualizzando questa tecnica millenaria alla vita di ognuno di noi, ci insegna ad apprezzare tutte le ferite e le crepe dell’amina imparando a valorizzarle. Sono proprio esse che contribuiscono a renderci degli esseri unici e speciali.

È una filosofia di vita basata sull’accettazione naturale del flusso dell’esistenza che ci consente di acquisire nuove consapevolezze. Innanzitutto grazie ad essa impariamo ad accettare che il dolore inevitabilmente fa parte del nostro percorso e che quindi è inutile far finta che la negatività e i brutti momenti non esistano.

Ogni dolore o frattura contribuisce a tessere le trame della nostra vita. L’artigiano che si dedica a questa tecnica minuziosa ha tanto da insegnarci in termini di pazienza e devozione.  Ogni oggetto, ogni aspetto della nostra esistenza merita rispetto e contemplazione perché il bello non è in superficie ma si nasconde nei posti che meno credevamo e che vale la pena esplorare per far emergere e splendere di nuova luce.

Imparare ad accettare il flusso naturale della vita

Un errore che commettiamo spesso noi occidentali è quello di temere il trascorrere del tempo e soprattutto l’impatto che esso ha sul nostro aspetto e pelle. Questo avviene perché siamo ancorati a canoni estetici che esaltano solo la giovinezza a la perfezione. Al contrario sono le imperfezioni che ci contraddistinguono e ci rendono quello che siamo.

Ogni crepa, ruga, cicatrice o ferita racconta di noi, di quello che siamo e di ciò che facciamo. È inevitabile cambiare ed evolversi nella propria esistenza e l’arte del kintsugi ci insegna che sono proprio il tempo e l’esperienza che abbiamo accumulato che rendono unica e memorabile la nostra vita.

È inutile infatti rimpiangere quel tempo che ormai è andato e che non tornerà più indietro perché ciò che conta davvero è vivere il presente che ci ha reso diversi, maturi ed inevitabilmente pieni di crepe, fratture e rughe dell’anima che caratterizzano quel cambiamento al quale non si può sfuggire.  Dovremmo esserne orgogliosi perché siamo degli esseri in continua evoluzione. Il nostro è un divenire inarrestabile che vale la pena onorare e celebrare e lo si può fare al meglio anche nei momenti più bui mantenendo allenata la propria capacità di resilienza.

L’arte del Kintsugi è infatti anche un vero e proprio inno a questa dote preziosa che ci permette di conferire una nuova identità alla propria anima che si riscopre coraggiosa, determinata e grintosa.  Ognuno di noi non deve smettere mai di pensarsi in un mondo nuovo tutto da esplorare e costruire giorno dopo giorno grazie ai propri ideali, passioni e sogni. Sono proprio quest’ultimi che ci donano la forza e la motivazione necessarie per affrontare al meglio le nostre giornate in cui difficoltà, dubbi ed incertezze non sono risparmiate. Ciò che fa la differenza è il modo in cui le affrontiamo perché ognuno di noi è il fautore e “celebratore” della propria esistenza che vale la pena di essere vissuta fino in fondo con tutte le sue imperfezioni, contraddizioni e inevitabili dolori.

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