Tutti pazzi per il fenomeno di Mare Fuori, ma la fiction Rai non è la “nuova” Gomorra

La fiction di Rai Due resta uno dei prodotti di maggior successo degli ultimi anni. Cosa c’è dietro il “mito” di Mare Fuori?

In pochi avrebbero scommesso sul successo di Mare Fuori, eppure in appena quattro anni di programmazione, è diventato un vero e proprio fenomeno di culto. Arrivata in tv per la prima volta nel settembre 2020, grazie al passaparola ha macinato un consenso dopo l’altro, diventando poi una tra le fiction più celebri degli ultimi anni. Un esperimento, quello di Mare Fuori, che si è rivelato convincente sotto tutti i punti di vista. Trasmesso su Rai Due in prima serata, successivamente è stato acquistato da Netflix che ha permesso al prodotto di uscire dalla nicchia e di catturare un pubblico maggiore. E, di fatto, è proprio sui social che Mare Fuori ha trovato un bacino di utenti molto attivo tanto da trasformare lo show in un vero e proprio fenomeno. Per di più, è stata la prima serie tv italiana a essere condivisa – dalla terza stagione in poi – sul portale streaming di Raiplay, facendo raggiungere allo show numeri da capogiro che, fino a questo momento, non si sono mai visti. Il successo genera altro successo e, di conseguenza, la serie ha cercato di mantenere altro il consenso da parte del pubblico e, allo stesso tempo, di ampliare i suoi orizzonti. A una quarta stagione, che è in onda su Rai Due e già disponibile su RaiPlay, si pensa a un quinto e sesto capitolo, come nei teatri c’è un musical ispirato alla serie, e si pensa sia a un remake americano che a una trasmissione al di fuori del territorio europeo. Un successo meritato ma che non è esente da critiche. Come tutto del resto.

Mare Fuori: la trama della serie tv

Al centro del racconto ci sono le storie intime e personali di un gruppo di ragazzi che sono reclusi all’IPM di Napoli, carcere minorile di minima sicurezza che si pone l’obbiettivo di re-inserire i giovani nella società. La prima stagione presenta la vicenda di Filippo, ragazzo di Milano, che per uno scherzo del destino si trova costretto a scontare una pena all’IPM. Travolto da una realtà che non conosce e dai sensi di colpa, stringe amicizia con Carmine di Salvo, figlio di Donna Wanda e astro nascente della micro-criminalità. Ma nell’IPM, ci sono anche Ciro Ricci e Edoardo Conte che cercano di tessere i loro malaffari anche dentro le mura del carcere. In un gioco di flashback, episodio dopo episodio, il pubblico impara a conoscere meglio il passato dei protagonisti. Ora, arrivati alla stagione 4, molti personaggi hanno lasciato la scena per fare posto a nuovi volti, tra cui l’indomita Rosa Ricci. Nemica dei Di Salvo, si è innamorata di Carmine tanto da animare una storia d’amore degna di una tragedia di Shakespeare.

Storie criminali di riscatto e voglia di vivere

C’è da dire che il progetto in sé è molto funzionale al fine ultimo. Mare Fuori vuole raccontare il mondo dei ragazzi di oggi e di quei giovani che, causa forza maggiore, sono costretti a diventare dei malavitosi solo per onorare il buon nome della famiglia. Ma, nonostante ciò, anche per loro c’è una possibilità di redenzione e quel soggiorno all’IPM serve proprio a far capire che oltre al traffico di droga e di soldi sporchi c’è ben altro. Il mare è lì fuori e c’è spazio per tutti. Eppure anche se la serie cerca di raccontare la malavita di Napoli con uno sguardo diverso, i più critici hanno comunque affermato che per i giovani questa è una serie diseducativa e che vive all’ombra di Gomorra. Può essere anche vero ma, rispetto alle vicende nate dal libro di Saviano, lì si guarda il male attraverso gli occhi del male stesso e non ci sono né vinti né vincitori. In Mare Fuori, invece, questi meccanismi non sono così accesi. Si racconta il mondo criminale di oggi ma con un’ottica diversa, facendo capire che il male si può sconfiggere e che per tutti c’è sempre (e comunque) una seconda possibilità di riscatto. Di sicuro, la serie Rai è nata sotto l’effetto Gomorra ma ne prende le distanze per un racconto meno cupo, più edulcorato e che può arrivare a tutti.

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