Mafia: Palermo, arrestato boss latitante Giuseppe Auteri

Blitz del Roni dei carabinieri. Gli inquirenti lo cercavano anche all’estero mentre era nascosto in città. Era riuscito a sfuggire agli arresti dell’operazione “Vento” scattati dopo l’omicidio di Giuseppe Incontrera, alla Zisa

Lo cercavano anche all’estero, ma Giuseppe Auteri alias “Vassoio”, si nascondeva in un appartamento vicino alla stazione centrale, in via Recupero, una traversina di via Oreto, dove è stato scovato e catturato dal Roni dei carabinieri, le cui indagini sono coordinate dalla Dda, guidata dal procuratore aggiunto Marzia Sabella.

Arrestato a Palermo il boss latitante Giuseppe Auteri. Formalmente è ricercato 6 luglio del 2022, quando, dopo l’omicidio del boss Giuseppe Incontrera, scattò l’operazione “Vento” contro il clan di Porta Nuova. Ma in realtà, Auteri, 51 anni, soprannominato “Vassoio”, aveva già fatto perdere le sue tracce da alcuni mesi prima degli arresti, a metà settembre del 2021. Le ricerche sono state estese anche all’estero, ma oggi la sua latitanza è terminata, grazie al Roni, nella zona di Stazione Oreto a Palermo. ‘Vassoio’ è ritenuto dalla Dda di Palermo un personaggio di rilievo all’interno della cosca. Il pentito Alessio Puccio lo ha definito “uno dei più bravi ragazzi per la cosca al momento perché già ha fatto tanti anni di carcere”.

Gli investigatori sono stati sempre convinti che Auteri fosse vivo. Come avevano ricostruito il procuratore aggiunto Paolo Guido ed i sostituti Giovanni Antoci e Luisa Bettiol, che avevano coordinato l’inchiesta “Vento”, “Vassoio” è un personaggio di rilievo all’interno della cosca e, per usare le parole del pentito Alessio Puccio “è uno dei più bravi ragazzi per la cosca al momento perché già ha fatto tanti anni di carcere”.

Effettivamente Auteri in galera ci è stato ed ha riportato condanne definitive sia per mafia che per estorsione aggravata, in particolare ai danni della società che produceva la fiction “Squadra antimafia oggi” e di una gioielleria di piazza San Domenico.

Un uomo ambizioso, molto vicino al boss Tommaso Lo Presti “il lungo”, appena scarcerato, il 22 settembre del 2019, “Vassoio” si era subito rimesso in pista: già il giorno successivo, infatti, aveva ripreso i contatti sia con Incontrera (poi eliminato a colpi di pistola il 30 giugno dell’anno scorso in via Imperatrice Costanza) che con Giuseppe Di Giovanni. Inizialmente ostacolato, la sua ascesa all’interno del clan sarebbe ripartita con la scarcerazione di Lo Presti.

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