La vita, i sogni e le passioni di Alda Merini rivivono in una fiction che arriva su Rai Uno diretta da Roberto Faenza. Nel cast c’è anche Luca Cesa – visto in Nero a metà -. Lo abbiamo intervistato per voi.
Il 14 marzo su Rai Uno e in prima serata arriva “Folle d’amore”, film tv diretto da Roberto Faenza, che racconta la vita, le passioni e i tormenti di Alda Merini. La celebre poetessa, una delle figure più importanti del novecento italiano, vive in una fiction di grande impatto visivo, e viene trasmessa in tv a una settimana dal compleanno di Alda Merini – il 21 marzo -, stesso giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale della Poesia. Per l’occasione abbiamo intervistato Luca Cesa che nel film tv presta il volto a Ettore Carniti, primo marito della Merini. L’attore, già celebre nel piccolo schermo in Nero a metà e Il Paradiso delle signore, qui si cimenta in un ruolo molto complesso ma gratificante. Ai nostri microfoni ha parlato di recitazione, di sogni, desideri e di ciò che ha significato per lui prendere parte a un film così importante.
Il pubblico ti ha conosciuto come attore, ma chi è il “vero” Luca?
È un ragazzo normalissimo con tanti sogni, ansie e preoccupazioni. Ama l’idea di amare, ma al di là del lavoro la mia idea è quella di stare bene e di essere felice, e di circondarmi di persone che apprezzano ciò che sono. Sono questi, per me, i beni primari. Bisogna capire che noi attori siamo persone molto sensibili anche se non sembra, e ognuno di noi affronta al meglio le sfide della vita. Non è facile anche perché avendo scelto un lavoro che è fatto di periodi bui e di attese bisogna capire come affrontare tutta una serie di impedimenti.
Sei diviso tra cinema e tv. Dove riesci a esprimerti meglio come attore?
Premetto che recitare, il set e la macchina da presa sono il mio ambiente e il mio mondo, quindi non dico mai di no a una scena che sia lunga o corta. Detto ciò, non saprei dire se mi esprimo meglio sul piccolo o sul grande schermo. E’ chiaro che il mio obbiettivo è di volare alto, avere modo di entrare nel personaggio e lavorare con più tranquillità. Oggi è un difficile trovare una cosa del genere. Viviamo in un mondo dove tutti corrono ma l’importante è dare il meglio di sé. Su due piedi direi che girare un film è più bello perché dietro la costruzione di due scene, ad esempio, c’è molto lavoro su me stesso e sulla storia. In tv, e mi è successo con Il Paradiso delle signore, in un paio di ciak devi essere perfetto e, sostanzialmente non c’è tempo per lavorarci su. Ma anche in questo caso, tutto dipende dai propri obbiettivi.
Il 14 marzo sarai in prima serata su Rai Uno con il film tv sulla vita di Alda Merini. Raccontaci un po’ del tuo personaggio.
Sarò Ettore, il primo marito di Alda Merini. Lui è un gran lavoratore ed è un personaggio ben caratterizzato la cui indole è in contrasto con quello della poetessa. Uno vuole la famiglia perfetta, lei invece è una donna piena di emozioni, sentimenti: un’artista completa. E questo, ovviamente, ha fatto in modo che i caratteri si scontrassero. Il mio personaggio sarà protagonista di una scena molto forte in cui si trova costretto a internare Alda Merini in un manicomio, dove passerà 12 anni della sua vita, ma entrambi daranno alla luce comunque 4 figlie.
Sul set c’è anche Rosa Diletta Rossi, che interpreta la poetessa da giovane. Come è stato condividere con lei il set?
Con lei ho già avuto modo di lavorare durante le riprese della terza stagione di “Nero a metà”, serie tv di Rai Uno. Lì ero la sua nuova fiamma. Con lei ho condiviso il set per sei mesi quindi non ho avuto grosse difficoltà nel recitare di nuovo insieme. È una persona che stimo molto.
E come ti sei approcciato al ruolo di Ettore?
Ho studiato molto. Volevo capire chi fosse Ettore anche perché lui è stato una figura chiave per la vita di Alda Merini, quindi volevo conoscerlo fino in fondo. Per farlo ho acquistato un libro che è stato scritto da una delle figlie della poetessa in cui si parlava anche del padre. Così ho potuto comprendere al meglio il suo carattere. Lui era il classico uomo di altri tempi, lei la “strana”, la donna che viveva delle sue passioni.
Il pubblico che tipo di ritratto si troverà a vedere in tv?
Si conosceranno tutte le sfaccettature di Alda e si potrà apprezzare il ritratto di una donna che, fin da piccola, è consumata da tutta una vasta gamma di sentimenti, e da questi sentimenti riesce poi a dare vita alla sua letteratura. Traspare una donna non tradizionale dal carattere forte, diretta e schietta.
Progetti per il futuro?
Ti vorrei rispondere ma non posso. C’è in ballo qualcosa.