La Lega continua la sua strenua battaglia per il terzo mandato, nonostante l’ostilità manifestata al Senato, tuttavia Matteo Salvini sembra preparare una possibile ‘via di fuga’ per Luca Zaia in Veneto.
Mentre il leader leghista ribadisce l’importanza di consentire agli amministratori di continuare il loro buon lavoro, si prospettano nuovi scenari per il futuro politico della regione.
Zaia, attuale presidente della Regione Veneto, sembra aperto a molteplici possibilità per il suo futuro politico. “Lui potrebbe fare tutto quello che vuole”, afferma Salvini, suggerendo la possibilità di una candidatura europea per Zaia, che potrebbe garantire un ruolo di difensore del Veneto nel contesto dell’Unione Europea. Tuttavia, Zaia rimane cauto riguardo alla sua decisione, dichiarando che programmerà il suo futuro quando sarà il momento opportuno.
Nel frattempo, la lotta per il terzo mandato non è solo una questione veneta, ma coinvolge l’intera Lega. Salvini sottolinea l’importanza di garantire la continuità del buon governo territoriale da parte dei suoi amministratori, alimentando così una disputa che si estende oltre i confini regionali.
Le aperture di Salvini per il futuro politico del Veneto suscitano interesse anche tra le altre forze di coalizione. Fratelli d’Italia, in particolare, mira a consolidarsi come forza principale in una regione economica cruciale, con un’attenzione particolare su Luca De Carlo, sindaco di Calalzo.
Anche Forza Italia, galvanizzata dai successi in Abruzzo e nei sondaggi nazionali, si lancia nella contesa per il governo veneto. Antonio Tajani propone Flavio Tosi come candidato forte del partito, alimentando così una sfida interna alla coalizione che potrebbe mettere a dura prova i rapporti con la Lega.
Salvini, dal canto suo, assicura la sua “totale sintonia” con la premier Meloni, mentre si impegna per portare a casa l’autonomia per i veneti e i lombardi, una riforma che considera epocale per i prossimi cento anni. Tuttavia, resta da vedere come evolverà la situazione parlamentare riguardo al ddl Autonomia, già approvato al Senato, il cui iter sarà deciso il 27 marzo dalla capigruppo della Camera.
In mezzo a questa complessa situazione politica, il futuro del Veneto e delle sue leadership rimane incerto, mentre le varie forze di coalizione si preparano a una battaglia elettorale che potrebbe segnare profondamente il destino della regione.