Il celebre attore pornografico Rocco Siffredi, noto anche come Rocco Tano, si trova al centro di un’indagine per molestie sessuali a seguito di un’accusa presentata da una giornalista che lo aveva intervistato.
Le accuse sono supportate da una serie di chat WhatsApp che mostrano un cambiamento nel tono dei messaggi da parte di Siffredi dopo l’intervista.
Secondo quanto riportato dalla giornalista, i messaggi iniziali di Siffredi erano cortesi e gentili, ma dopo la pubblicazione dell’intervista sulla serie “Supersex“, ispirata alla vita del pornodivo, il tono dei messaggi è diventato insultante e denigratorio. La giornalista sostiene di aver subito molestie verbali e di essere stata oggetto di commenti inappropriati da parte di Siffredi.
Tuttavia, Siffredi respinge le accuse, sostenendo che i messaggi e le telefonate siano stati fraintesi in un momento di tensione e stress. L’attore ammette di aver reagito con ira dopo aver letto l’articolo e aver chiesto la rimozione di alcune parti dell’intervista, ma nega categoricamente di aver molestato la giornalista.
La situazione si complica ulteriormente con le accuse incrociate: Siffredi sostiene che l’intervista sia stata proposta in modo aggressivo dalla giornalista, mentre la giornalista afferma che Siffredi l’abbia contattata ripetutamente per consulenze sessuali, un’accusa che l’attore nega.
La polizia di Prati sta attualmente indagando sull’incidente e invierà una relazione preliminare alla procura di Roma nei prossimi giorni. In attesa dei risultati dell’indagine, il caso rimane al centro dell’attenzione, sollevando interrogativi su dove tracciare la linea tra cortesia professionale e comportamento inappropriato nei rapporti interpersonali, specialmente in contesti lavorativi sensibili come il giornalismo e l’intrattenimento.