“Scrivo, e interpreto zie…” Intervista alla scrittrice, e non solo, Caterina Saracino

Un connubio di professionalità e simpatia

Oggi nel mio spazio arriva un’autrice con grande spirito d’iniziativa, che è riuscita nel tempo a unire la sua parte più profonda e riflessiva a quella più giocosa e creativa. Una donna ironica, intraprendente, che sa prendere la vita con un sorriso… e soprattutto sa regalarcelo.  Volentieri mi soffermo a guardare i suoi reel che sanno di freschezza, ironia e spazzano via tutta quella pesantezza che, spesso, chi lavora nel settore editoriale avverte. Soprattutto gli autori. Perché non è facile, oggi, essere scrittori e a volte ci si prende troppo sul serio… e questo porta ad uno stato di frustrazione che non fa bene né a noi né a chi ci circonda. Per questo oltre per le sue qualità narrative e lavorative non indifferenti ospito con piacere l’autrice di oggi la quale ha trovato la chiave giusta per strappare un sorriso ai tanti autori e non solo, che come lei, come me, conoscono bene il mondo dell’editoria e i tanti sacrifici che ci sono dietro ad ogni libro pubblicato.

Conosciamola meglio

Nata Bari nel 1982 ma vive da molti anni nelle Marche. Dopo un percorso di studi relativi al marketing e alla comunicazione, ha studiato scrittura creativa e sceneggiatura. Ha esordito come scrittrice nel 2008, con la pubblicazione di alcuni racconti e di un romanzo. Nel 2014 ha vinto il Premio della Critica al Literary Pegasus Award, con il romanzo “Grigio” (Eiffel Edizioni), a cui ha fatto seguito “La luce giusta cade di rado”. Nel 2016 ha dato alle stampe “L’anima espansa” con Delos Books (ora il libro è stato rieditato in self publishing). Nel 2022 con lo psicoterapeuta Claudio Fratesi, ha pubblicato “Paradossi D’Amore” con Bookabook. Dopo aver lavorato per anni come redattrice, ora è impegnata come ghostwriter e insegnante a progetto. Amante della letteratura per l’infanzia (e mamma di Leonardo, piccolo ma appassionato lettore) pubblica libri illustrati per bambini, tra cui “La Befana e la Magica Fabbrica di Dolcetti”, bestseller Amazon nella principale categoria dedicata ai libri natalizi. Da alcuni mesi si diletta nella realizzazione di reel ironici, in forma di sketch, che ruotano principalmente intorno al variegato mondo dell’editoria e più in generale all’universo dei libri.

Come avete capito l’ospite di oggi è un’anima poliedrica, un connubio vincente di ironia e spirito di iniziativa. Del suo primo romanzo “Grigio” (Eiffel Edizioni), dice: “Grigio ci pone davanti ad una domanda chiara ma dalla difficile risposta, chiedendoci di trovare in noi la giusta strada per dare un colore alla nostra vita!” E lei l’avrà trovata? E quale colore avrà scelto?  Chiediamoglielo.

Innanzitutto ti ringrazio di essere qui, cosa ti ha spinto a prendere carta e penna in mano?

Grazie a te per questo graditissimo invito! La scrittura è sempre stata un’esigenza, per me. Una consolazione nei periodi bui, una compagna nei momenti di gioia, un modo per esprimere me stessa e per raccontare storie e mille mondi interiori.

Oltre agli studi in marketing e comunicazione, ha studiato scrittura creativa e sceneggiatura. Per la tua esperienza: studiare scrittura creativa può davvero aiutarci a scrivere meglio?

Ne sono convinta. Molto dipende, naturalmente, dagli insegnanti, e io per fortuna ne conservo un ottimo ricordo: mi hanno aiutato a migliorare e sostenuto quando ritenevano valido il mio lavoro. Ancora di più, però, la differenza la fa la possibilità del confronto diretto con altri autori. Si lavora con gli stessi strumenti, le stesse tematiche e le stesse tecniche appena apprese: eppure, ognuno riesce a produrre qualcosa di totalmente unico, e questo è uno stimolo incredibile per creare.

Hai scritto libri di diverso genere sia per adulti che per bambini, a quale di questo genere ti senti più affine?

Della narrativa per l’infanzia mi piace il fatto che l’espressione personale giochi su due piani: quello delle parole e quello delle immagini (dato che illustro le mie storie). Mi ci sono avvicinata con delicatezza e passione, ma mi rendo conto di avere ancora molto da imparare. La narrativa per adulti mi piace allo stesso modo, perché mi consente un’espressione più profonda.

Nel 2022 con lo psicoterapeuta Claudio Fratesi, hai pubblicato “Paradossi D’Amore” con Bookabook, Come è nata questa collaborazione?

Claudio era “incappato” in un mio romanzo, “Grigio”, che toccava tematiche psicologiche molto delicate. Così, proprio verso la fine del primo lockdown del 2020, mi ha contattata chiedendomi di collaborare. Lui mi ha raccontato dei veri casi di amori patologici e io li ho trasformati in storie. Bookabook ha pubblicato il libro alla fine del 2022. L’esperienza di scrittura a quattro mani (anche se lavoravamo su parti differenti del libro) è stata molto positiva, sicuramente da ripetere.

L’amore è un sentimento talmente complesso ognuno di noi lo vive a modo suo, davvero possiamo trovarci un paradosso?

Il vero paradosso è quando un sentimento che dovrebbe essere puro e adamantino si trasforma in qualcosa che ha a che fare con il dolore. In questi racconti ce n’è molto, di dolore, ma in qualche storia l’amore torna ad essere luce e allora il percorso cambia del tutto.

Come detto in precedenza hai scritto molti libri anche per i più piccoli. Tra tutti ricordo: “La Befana e la Magica Fabbrica di Dolcetti”, bestseller Amazon nella principale categoria dedicata ai libri natalizi. Tratti un personaggio amato dalla tradizione, ma secondo te i bambini di oggi in questo simbolo del Natale si sentono ancora legati?

Credo fermamente che sia così, perché noi genitori, compresi i millenials come me, abbiamo molto a cuore questo personaggio che ci ha fatto vivere momenti bellissimi. Io, in particolare, sono legatissima alla figura della Befana. La sedia lasciata davanti alla porta, che ritrovavo al mattino ricolma di doni e calze, da dividere con le mie sorelle… Non c’era felicità più grande. Con il mio libro ho voluto dare una versione diversa e personale della storia e rendere contemporaneo un personaggio adorabile. Il successo del libro dimostra che abbiamo ancora voglia di credere alla Befana!

Sulla tua pagina Facebook riporti questa frase: “Scrivo e interpreto zie”. La figura della zia, spesso protagonista nei tuoi divertentissimi reel, come è nata?

Reduce da mille peripezie che mi sono capitate in questi sedici anni di esperienza nel mondo editoriale, ho pensato di raccontarle anche attraverso un personaggio, la zia Artemide appunto, del tutto disincantato, sanguigno, pratico. Lei rappresenta la controparte di ogni scrittore con tanti sogni e pochi soldi: lei aveva il compito non facile di “svegliarmi” e aiutarmi a capire certe dinamiche. L’ho “inventata” la scorsa estate, pensando che sarebbe stata protagonista di due o tre video, niente di più. Invece il personaggio è piaciuto, via via è diventato più complesso e pian piano la famiglia di zia Artemide si è allargata. Ne ho fatto una mini-soap a puntate, che ho intitolato “Bariful” e che amo da matti.

Nei tuoi reel, davvero spassosi, prendi con un sorriso il mondo degli scrittori e le loro vicissitudini sul campo. Come hanno preso i tuoi lettori e colleghi questa tua verve artistica? 

La maggior parte di loro ha accolto con grande divertimento la cosa, adesso alcuni di essi sono diventati i miei più grandi tifosi e io li ringrazio davvero tanto perché mi infondono la voglia di proseguire in questa pazza avventura. Addirittura alcuni hanno partecipato come guest star in qualche reel! Altri, ma devo dire la netta minoranza, non hanno compreso la mia “follia” e hanno scelto di ignorare questo lato un po’ grottesco della mia espressività. Io mi diverto da matti, ricevo tanto affetto e per ora sono felice così!

Come commenta tuo figlio nel vedere la sua mamma nei panni di questa bizzarra Zia?

Leonardo è incuriosito da questo mio lato “da attrice”, i miei reel lo divertono, anche se ne ha guardati solo alcuni. A volte cita qualche battuta e mi fa divertire da matti!

Katharine Hepburn diceva : “La vita può essere selvaggiamente tragica delle volte, e ne ho avuto la mia parte. Ma qualunque cosa ti accada, devi mantenere una leggera attitudine comica. In ultima analisi, non devi dimenticare di ridere.” Una tua considerazione.

Parole sagge: l’attitudine comica, l’autoironia, la leggerezza… Sono queste le cose che ci salvano. Fino all’anno scorso pensavo che gli scrittori dovessero mostrarsi seri (o seriosi) e per quello non mi sono mai esposta con il mio lato più giocherellone e demenziale. Poi, per fortuna, ho avuto il coraggio di esprimermi a tutto tondo e sono felice della mia scelta, anche se questa esposizione potrebbe far storcere la bocca a qualcuno.

Oltre le tante attività ti occupi anche di recensioni autori, cosa deve avere un libro per coinvolgerti?

Una parola sola: stile. Poi la trama può essere anche trita, ma se lo stile è coinvolgente, allora quello è un libro che vale la pena di essere letto.

Se potessi viaggiare nel tempo e conoscere un grande artista del passato, chi sarebbe e cosa gli chiederesti?

Leonardo Da Vinci. Ma non gli chiederei nulla, se non poterlo osservare per qualche minuto, ammirata, mentre disegna.

Ma chi è Caterina Saracino nella vita di tutti i giorni?

Una mamma, un’amica, una moglie, una sorella, una figlia, una insegnante, un fantasma. Una timidona che dà il meglio di sé con le maschere, ma in senso buono: maschere fatte di parole, quando “sono” scrittrice, e maschere fatte di trucco e parrucche quando “sono” attrice.

Progetti futuri?

Continuare a scrivere e a regalare sorrisi con “Bariful”!

Nel 2014 hai vinto il Premio della Critica al Literary Pegasus Award, con il romanzo “Grigio” (Eiffel Edizioni), “Grigio ci pone davanti ad una domanda chiara ma dalla difficile risposta, chiedendoci di trovare in noi la giusta strada per dare un colore alla nostra vita!” Tu l’hai trovata? E quale colore hai scelto?

Bianco, perché è l’insieme di tutti i colori!

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