Quarto Potere torna al cinema: perché dopo più di 80 anni è ancora il film più potente sul giornalismo

L’importanza di un capolavoro come Quarto Potere è racchiusa nella mente geniale di un allora 26enne Orson Welles, alle prese con uno dei film che sarebbe diventato una pietra miliare nella storia del cinema.

Quarto Potere uscì al cinema nel 1941: è l’opera prima di Orson Welles, un ventiseienne regista che alcuni anni prima aveva mostrato le sue doti di narratore facendo credere agli ascoltatori di un programma radiofonico di essere sotto attacco alieno. La pellicola inizialmente doveva intitolarsi “Welles 1”, poi “American” (poiché la trama avrebbe dovuto raccontare il classico sogno americano), infine “Citizen Kane” (“Cittadino Kane”, riferendosi al protagonista).

In italiano, il titolo è stato adattato con “Quarto potere”, a indicare la stampa e, più in generale, tutti i mezzi di comunicazione. La trama gira infatti intorno all’ascesa e alla caduta del magnate dell’editoria Charles Foster Kane (interpretato dallo stesso Welles), a sua volta liberamente ispirato alla figura del ricco imprenditore William Randolph Hearst. Quest’ultimo, non appena si rese conto degli evidenti parallelismi nel film, cercò in tutti i modi di boicottarne l’uscita, senza, però, riuscirci.

Comprendere Quarto Potere è un compito arduo. Si tratta di una pellicola complessa (lo era ai tempi, e lo è tutt’oggi), poiché si presta a continue riflessioni. In occasione del suo ritorno nelle sale, a più di ottant’anni dalla sua uscita, cerchiamo di capire l’importanza del capolavoro di Orson Welles e perché ancora oggi è il film più completo sul mondo del giornalismo.

Un rompicapo cinematografico

Quarto Potere ha una struttura narrativa inusuale per un’epoca cinematografica, dettata dal Codice di Hays, che imponeva (tra le tante regole) una storia lineare. Il film, infatti, inizia ‘al contrario’: la prima sequenza è anche quella conclusiva. Kane, ormai solo e in punto di morte, pronuncia un’unica parola mentre tiene tra le mani una palla di vetro con neve: “Rosabella.” Un giornalista viene incaricato di scoprire il significato dietro questa parola, e, per farlo, dovrà cominciare a intervistare le persone più vicine al defunto. Una missione difficile: ricostruire la vita di Charles Foster Kane è un’impresa piuttosto complessa, dato che ogni racconto è discordante l’uno dall’altro. Il protagonista viene ‘scomposto’ come un puzzle e, nonostante tutti gli sforzi, quel rompicapo resterà tale.

Un mistero che non ha una soluzione

Alla fine del film, appare chiaro come la ricerca di Jerry Thompson, il giornalista a cui viene assegnato il caso di Kane, fallisce poiché non troverà mai il significato di “Rosabella”. Nessuna delle persone intervistate è stato in grado di fornirgli un profilo adeguato del magnate, perché nessuno conosceva Charles Foster Kane veramente. In realtà, seppur il film ci fa intendere che il mistero non verrà mai risolto, la soluzione viene invece offerta allo spettatore. “Rosabella” è il marchio dello slittino con cui Kane giocava da piccolo, ed è anche l’ultimo oggetto che lo lega a quella sua infanzia felice, prima che fu costretto a lasciare il Colorado ed essere affidato al banchiere Walter Parks Thatcher, da cui avrebbe ricevuto un’istruzione e avrebbe condotto una vita benestante.

Una riflessione sullo stato del giornalismo e dei mezzi di comunicazione

Perché Quarto Potere è considerato, ancora oggi, uno dei film – se non proprio IL film – simbolo del giornalismo? La potenza del capolavoro di Orson Welles sta tutta nella sua narrazione. È un racconto, come abbiamo già detto, ‘a ritroso’: si parte dall’enigma finale, per arrivare a capire da cosa è scaturito. L’indagine giornalistica ci porta attraverso le storie di personaggi ambigui, che hanno ciascuno un’idea diversa del Cittadino Kane, e danno l’impressione di non averlo mai conoscerlo veramente. L’anima di quel magnate faustiano, che sapeva amare solo a una condizione, perché cresciuto dal dio denaro, resta oscura a tutti, tranne allo spettatore.

Quarto Potere sa essere un film potente, nonché attuale, perché dimostra come oggi, nonostante tutti i mezzi di comunicazione a nostra disposizione, non riusciremo mai a scavare nel cuore di una persona e a conoscerne i suoi più intimi segreti.

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