Viene ricordato ancora oggi come un classico per l’animazione giapponese. Nato su carta nel 1985, la serie animata de I Cavalieri dello Zodiaco è un cult senza tempo. In Italia è stato un successo straordinario che è iniziato 34 anni fa su una piccola rete locale
L’animazione giapponese ha sempre trovato largo consenso nel nostro Paese. Implosa verso la fine degli anni ’70, anche l’Italia è stata colpita dalla febbre nipponica che ha permesso ai giovani di ieri (e di oggi) di conoscere i grandi classici dell’animazione giapponese. Alcuni sono diventati dei veri e propri cult che sono rimasti nell’immaginario comune, tanto da diventare parte integrante della cultura popolare moderna. Come è avvenuto, ad esempio, con il mito de I Cavalieri dello Zodiaco. Il celebre anime, ispirato a Saint Seiya di Masaki Kurumada, qui in Italia è riconosciuto come uno tra i “cartoni animati giapponesi” più belli di sempre, capace di cavalcare i tempi che cambiamo senza mai perdere la propria identità. Nonostante i sequel non all’altezza dell’originale, i remake, e i film americani che hanno cercato di replicare l’anima de i cavalieri dello zodiaco, i personaggi del manga originale non passano mai di moda. Anche oggi, proprio quando si festeggia un anniversario molto importante. Era il 26 marzo del 1990 quando, sulla piccola rete di OdeanTv, Pegasus e company hanno fatto la loro prima apparizione. 34 anni fa il pubblico conosceva i cavalieri devoti alla dea Atena che combattono con le loro forze tutti mali del mondo. La serie fu un successo, tanto da essere replicata più volte e, in epoche più recenti e in una versione restaurata, è arrivata anche nel pomeriggio di Italia Uno. 34 anni dopo, il loro mito è ancora vivo e vegeto ed è giusto che sia così.
Dal manga alla tv: come sono nati i Cavalieri di Atena
Le vicende raccontate nella saga de I Cavalieri dello Zodiaco avvengono principalmente alla fine del XX secolo (per la precisione fra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, eccezione per lo spin-off di The Lost Canvas e alcune parti del manga Next Dimension ambientati nel XVIII secolo), in un mondo dove le divinità dell’antica Grecia sono reali e spesso in lotta fra loro per il predominio sul pianeta. Queste battaglie (denominate Guerre Sacre) avvengono attraverso ordini di guerrieri umani a loro devoti che spesso gli dei guidano personalmente, rinascendo come umani o prendendo possesso di un uomo che giudicano essere idoneo per il proprio spirito. Da questa idea, Masaki Kurumada porta a compimento il suo progetto. Il manga originale esordì nel 1985 sul settimanale Weekly Shōnen Jump e venne pubblicato fino al 1990. Successivamente fu raccolto in singoli volumi – 28 in tutto – che componevano la prima “era” dei Cavalieri dello Zodiaco. Alla luce del successo del manga, è stata poi la Toei Animation che decise di produrre un anime, lungo 114 episodi, che ha compattato però solo i primi volumi (ovvero la prima parte ambientata al Grande Tempio).
La saga del Grande Tempio e non solo: tutte le avventure di Pegasus e company
Essenzialmente, la serie dei Cavalieri dello Zodiaco è formata da tante e diverse incarnazioni. Non solo da sequel e prequel ma anche da film animati per il grande schermo che sono scollegati dalla continuity (tranne il quinto) e una sequela di riadattamenti moderni con una tecnica animata più all’avanguardia. Di sicuro, la Saga del Grande tempio e dei Cavalieri d’oro resta la più lunga e quella più esaustiva. A cui si aggiunge quella di Asgard (creata solo per la tv) in cui Pegasus e company affrontano i Cavalieri di Odino, per arrivare poi a fronteggiare Nettuno e i suoi sette generali. La parte finale del manga, quella ambientata nell’oltretomba, è stata prodotta solo dal 2002 al 2008, suddivisa in 31 episodi. Poi c’è, per l’appunto, l’adattamento incompiuto di Lost Canvas che racconta la genesi della Guerra Sacra tra Atena e Hades. Senza dimenticare “Saint Seiya: Omega”, nata come serie celebrativa sui cavalieri d’oro, e ancora “Le sacre guerriere di Atena” che in 10 episodi racconta di una battaglia affrontata da giovani cavalieri donna devote alla dea della giustizia.
Il più grande successo televisivo del ventesimo secolo
La serie è considerata uno dei grandissimi successi degli anni ottanta, vincitrice del premio Animage nel 1987 a soli pochi episodi dalla messa in onda. Il manga ha influenzato molti anime successivi, sia come concept (si pensi alle serie de I Cinque Samurai uscita in Giappone sull’onda della serie televisiva classica e che riprendono il format di ragazzi che indossano armature mistiche), sia come personaggi e tecniche. Arrivando a influenzare altre opere meno conosciute, come B’t X nato dallo stesso Kurumada. Negli anni ottanta è stato considerato l’unico rivale in grado di competere con la serie Dragon Ball, in quanto a audience e merchandising.