Marcello Crea è parte di una lunga tradizione di registi che dimostrano che il talento e la creatività possono superare le barriere finanziarie nel mondo del cinema.
L’essere umano è dotato di diverse vie per rendere la propria vita appagante, ognuno utilizza quel talento che sente suo, affine a ciò che lo fa star bene. L’ospite di oggi nel saper sorridere e far sorridere ha iniziato il suo cammino artistico, da qui ha maturato la sua arte diventando nel tempo attore, interprete, regista produttore, docente. Con genialità e spirito di adattamento, ha portato avanti la sua carriera artistica, lunga e colorata, carica di estro e di tutta quella creatività che un artista immagazzina tramite le esperienze. Le vittorie e le sconfitte. Di lui mi colpisce la sua non resa, la sua tenacia il suo andare avanti buttando giù muri di preconcetti.
Nel mondo delle grandi produzioni cinematografiche, in quei colossi finanziari per pochi, spiccano stelle lucenti tanto da farsi notare senza il bisogno di grandi supporti, perché Il talento e la creatività, come scrive l’artista, possono superare le barriere finanziarie nel mondo del cinema.
Marcello Crea alimenta, in ogni suo giorno, con duro lavoro, perseveranza e ostinazione i suoi progetti artistici; e questa è la dimostrazione che chi crede davvero ai suoi sogni, li realizza!
Conosciamolo meglio: Ha lavorato come Interprete, attore, autore e regista con il Teatro Stabile del Friuli-Venezia Giulia. Nell’ambito del teatro comico si è esibito più volte allo Zelig di Milano.
Autore, regista e interprete di “Atmosfere d’Avanspettacolo” (tra gli artisti della compagnia ricordiamo Gigi Sabani ed Enrico Beruschi). Voce recitante in vari recital tra cui “Laboratorio D’Annunzio”, da un’idea di Giorgio Albertazzi e messo in scena dalla Nuova Compagnia di Prosa. Con la stessa compagnia interpreta insieme ad Adriana Russo “C’est pas la pass fin du monde”, con testi di Jacques Prévert, rappresentazione con il Patrocinio dell’Ambasciata di Francia in Italia. Ha lavorato come attore in produzioni Rai e Mediaset. Collabora da anni con Paolo Magris con cui ha scritto il libro “Come fosse ultimo” (Garzanti Editore); con la messa in scena teatrale del libro ha vinto il Premio Internazionale “Attori in cerca di Autore” ideato dai registi Ennio Coltorti e Alessandro D’Alatri. Evento presentato da Giorgio Albertazzi al Teatro Valle di Roma. Come insegnante di recitazione ha realizzato diversi spettacoli e film cortometraggi i quali sono scaturiti, in gran parte, a conclusione dei suoi laboratori; corsi da lui tenuti presso varie sedi tra cui l’Università di Trieste e la Sala Conferenze della Biblioteca Statale Stelio Crise di Trieste con autorizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali. Diversi suoi allievi ora hanno una brillante carriera. È stato consulente alla drammaturgia del film “Con il mare negli occhi” dello stesso P. Magris, che ha partecipato alla Festa del Cinema di Roma 2021. In tempi recenti è autore, regista e interprete e produttore di lungometraggi a distribuzione internazionale. il Presidente della Regione Friuli- Venezia Giulia Massimiliano Fedriga si è complimentato ufficialmente, sulle sue pagine social, citando il regista e il suo staff per aver distribuito opere cinematografiche sulle migliori piattaforme internazionali, tra cui Amazon Prime Video, Apple TV, Tubi TV, etc.
Un artista poliedrico, versatile, che ha saputo nel tempo apprendere e crescere; inventarsi, mettersi lui stesso a disposizione dei propri sogni e, con un pizzico di sana follia visionaria, è andato avanti tantoché la sua produzione cinematografica “All Broke” è stata recentemente riconosciuta tra i migliori film commedia del 2023.
La sua unicità risiede nel talento di trasformare visioni in realtà senza dover fare ricorso a milioni di euro.
Innanzitutto la ringrazio di essere qui, dove nasce questa sua passione per il mondo dello spettacolo?
Nasce da piccolo, credo, avrò avuto 5 anni, i miei genitori mi portarono a vedere il film Marcellino Pane e vino, guardando il piccolo interprete ricordo di aver pensato che bello fare l’attore.
Qual è la battuta più bella, che ricorda con un sorriso, detta durante le sue esibizioni sul palco di Zelig?
Non c’è una in particolare. Ci sono vari momenti, soprattutto quelli dove non ti aspetti che la gente rida.
Autore, regista e interprete di “Atmosfere d’Avanspettacolo” con cui ha collaborato con l’indimenticabile Gigi Sabani, un suo personale ricordo.
Un signore e grande professionista, non mi ha mai fatto pesare la sua popolarità e quando entrava in scena c’era solo da imparare. Il giorno prima della sua scomparsa mi arrivò alla tipografia la locandina di uno spettacolo che avremmo dovuto fare a Cento, in Emilia Romagna, me la guardavo con gioia e orgoglio. Il giorno dopo il buio.
Come insegnante di recitazione ha realizzato diversi spettacoli e film cortometraggi i quali sono scaturiti, in gran parte, a conclusione dei suoi laboratori. Diversi suoi allievi ora hanno una brillante carriera. Se dovesse dare un consiglio ad un giovane che vuole intraprendere questo percorso artistico, quale sarebbe?
Dire studiare e fin troppo banale, ma questo è. Poi, come mi diceva molti anni fa l’attore Omero Antonutti con cui ho avuto l’onore di lavorare, serve il classico pizzico di fortuna. Ma anche la passione e la perseveranza di non abbandonare mai i propri sogni gioca un ruolo fondamentale. Prima o poi un risultato arriva.
Se avesse potuto dirigere una produzione cinematografica quale sarebbe stata? E cosa avrebbe modificato?
“La grande bellezza” di P. Sorrentino. Avrei lasciato solo la bella fotografia, per il resto lo avrei rifatto completamente, sceneggiatura compresa.
Con quale attore nazionale o internazionale le piacerebbe lavorare?
Danny DeVito, adatto al genere cinematografico che faccio ora. Avevo avuto un contatto anni fa, mai dire mai.
Collabora da anni con Paolo Magris con cui ha scritto il libro “Come fosse ultimo” edito da Garzanti Editore; in questa opera narrate l’avventura interiore di Carlo Michelstaedter, filosofo e poeta, vissuto nel primo Novecento. Cosa vi ha spinto a scrivere di lui?
Una serie di incredibili coincidenze. A 27 anni fui scelto per interpretare la sua vita in un lavoro teatrale. Rimasi colpito da quanto mi assomigliasse interiormente. Iniziai a leggere i suoi testi e realizzai uno sceneggiato per la Rai. Misi in scena un altro lavoro teatrale su di lui con Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. In quell’occasione incontrai Paolo Magris, era uno degli spettatori, nacque un’amicizia, ci accumunava la passione per il filosofo e ci venne l’idea di fare qualcosa di speciale da portare a livello nazionale. E così fu. Realizzammo uno spettacolo con il Teatro Stabile F.V. G. con annesso convegno a cui parteciparono Vittorio Sgarbi, Moni Ovadia, Claudio Magris, Marcello Veneziani, Massimo Cacciari.
Con la messa in scena teatrale del libro “Come fosse ultimo” ha vinto il Premio Internazionale “Attori in cerca di Autore” ideato dai registi Ennio Coltorti e Alessandro D’Alatri. Carlo Michelstaedter possedeva una grande forza spirituale ed emotiva, la strada verso un possibile assoluto, da realizzarsi – fuori da ogni luogo comune – attraverso l’esperienza di un “qui e ora” autentico. Nella sua esperienza personale quanto conta restare fermi nel “qui e ora”?
Domanda difficile. Conta a livello di consapevolezza, aiuta ad affrontare meglio la vita, anch’io sono sempre proiettato verso un dopo, sempre verso qualcosa che deve ancora succedere. Ma qualche volta mi viene in soccorso Carlo e riesco a cogliere la soddisfazione di una giornata, di un’ora, di un attimo, di un sorriso.
Il suo mondo artistico spazia dalla comicità, alla recitazione, all’insegnamento fino alla produzione e regia dei suoi film che realizza solo con le sue forze, senza finanziamenti istituzionali e sponsor. Dove trova l’energia giusta per perseguire i suoi progetti?
L’energia giusta è frutto di tanti anni di esperienza, quando mi immergo in un nuovo progetto lo vivo senza ansie, conosco come funziona l’ambiente del cinema, dei finanziamenti e quant’altro, ho trovato una strada tutta mia che mi permette di realizzare i miei lavori senza dipendere da altri. Dipendo poco o niente dall’Italia, la mia distribuzione si trova a Los Angeles. Poi, sempre l’esperienza, mi porta di scegliere le persone giuste per comporre il team migliore per ogni singolo progetto.
Una delle sue produzioni “All Broke” (Tutto Rotto) (disponibile nelle maggiori piattaforme internazionali, tra cui Amazon Prime Video, Apple TV, Tubi TV) è stata recentemente riconosciuta tra i migliori film commedia del 2023. Ce ne vuole parlare?
Trovare la locandina di All Broke insieme a quelle di note produzioni costose che sul set sbarcano con i tir mentre la mia attrezzatura cinematografica sta nel bagagliaio di una macchina, ha stupito anche me, non ci volevo credere. Di fatto è successo. Tutt’ora il film ha ottimi report di visualizzazioni: soprattutto in Francia, Svizzera e Stati Uniti.
Progetti futuri?
A breve inizio il mio terzo film, tecnologicamente avanzato rispetto ai precedenti. Sarà pronto a fine estate. Una storia che ancora non svelo, posso dire che la tematica sarà un’autentica sorpresa. Inoltre mi è stato chiesto in questi giorni di girare un film cortometraggio sul tema della disabilità da presentare al Festival del Cinema Nuovo.
La sua persona raffigura in toto “L’arte del sapersi arrangiare” e ho molta ammirazione per chi come lei la pratica. In fondo, come diceva Mandela, un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso. Un messaggio a tutte le persone che invece stanno per farlo.
Svegliati una mattina, fai colazione, poi con calma siediti e scorri le e mail di tutti quelli che nel tempo ti hanno scritto, sì bello, il tuo progetto, ma… quindi senza pensarci tanto, alzati ed esclama: lo faccio io!