Arriva nei cinema italiani May December, il nuovo film di Todd Haynes con due dive d’eccezione: Julianne Moore e Natalie Portman.
May December è un termine anglofono usato per indicare un rapporto tra due persone che sono distanti tra loro. May e December, rispettivamente “maggio” e “dicembre”, sono due mesi lontani sul calendario anche per le caratteristiche. Uno è primaverile, l’altro è invernale. Il titolo del nuovo film di Todd Haynes non si può ovviamente tradurre in italiano, e bisogna prima capire il suo significato per comprendere anche il senso del film.
La storia racconta uno scandalo americano. Julianne Moore interpreta una matura attrice che vent’anni prima finì su tutti i tabloid per via della sua relazione con un ragazzino, che all’epoca dei fatti aveva 13 anni ed era compagno di scuola di suo figlio. Dalla loro unione, Gracie Atherton ebbe una figlia, che aveva dato alla luce in prigione. Una volta scarcerata, la donna e Joe Yoo si sono sposati e hanno costruito una famiglia.
Lo scandalo è ora al centro di un film in cui l’attrice Elizabeth Berry (interpretata da Natalie Portman) dovrà vestire i panni di Gracie. La star si reca a casa della sua collega al fine di compiere delle ricerche e studiare da vicino la famigerata storia d’amore. La presenza di Elizabeth è destinata a portare scompiglio negli equilibri tra Gracie e Joe, il quale comincerà a porsi delle domande sul suo matrimonio.
Un film ispirato a una storia vera
Todd Haynes torna con un film, torbido e conturbante, liberamente ispirato a una vicenda realmente accaduta. Nel 1997, l’insegnante statunitense Mary Kay Letourneau fu arrestata con l’accusa di stupro e adescamento di uno dei suoi alunni, il dodicenne Vili Fualaau, in seguito diventato suo marito. Julianne Moore e Natalie Portman si studiano in un gioco di specchi in cui quest’ultima imita l’altra, fin quasi a confondere la realtà con la fantasia. Qualcuno lo chiamerebbe method acting, il metodo recitativo, ma Elizabeth finisce per spingersi anche oltre.
May December è un film che indaga sullo star system hollywoodiano, fatto di sogni ma anche di scandali: il personaggio della Portman viene accolta calorosamente nella casa di Gracie, ma man mano che la narrazione prosegue – e che la curiosità di Elizabeth aumenta – diventa chiaramente un ospite quasi scomodo. Indagare sulla storia tra Gracie e Joe fa vacillare quest’ultimo; a toccare è l’interpretazione di Charles Melton, veramente bravo nei panni di un uomo ormai quarantenne, rimasto però con la mente a ciò che accadde quando Gracie lo adescò. È stato un peccato non averlo visto nominato nella stagione cinematografica appena conclusa.
Al contrario, il personaggio della Moore si considera “ingenua” (come lei stessa ammette ad Elizabeth), un po’ frivola e per nulla preoccupata delle ripercussioni che il suddetto film avrà sul suo matrimonio. Nel suo immaginario, la matura attrice si è creata il perfetto sogno americano: una casa che pullula di bambini, giovani, e un marito che la ama incondizionatamente. In realtà, Haynes vuole proprio portare lo spettatore a chiedersi quanto sia malsana una relazione del genere, scomponendo così quel sogno americano.
May December: un film che mette a disagio
La forza di May December sta nella sua sceneggiatura, che mette in risalto le bugie e le verità dei protagonisti. Todd Haynes vuole che lo spettatore si senta a disagio, e lo fa fin dalla prima scena, quando presenta lo scandalo come una classica storia d’amore ostacolata da forze esterne, che tuttavia ha poi il suo lieto fine. Non c’è nulla di più distante dalla realtà (e qui il titolo del film ha senso). Il finale è ambiguo e il destino dei suoi protagonisti resta appeso a un filo. Gli spettatori, invece, rimangono con un senso di vuoto