Successo di critica e pubblico, C’è ancora domani ora conquista anche il pubblico dello streaming legale. Un’occasione per (ri)vedere un film di rara che bellezza che, con garbo, ha raccontato una pagina di storia molto importante del nostro Paese.
È stato uno dei film italiani che ha rilanciato il cinema del nostro Paese, arrivando a trovare un enorme successo anche in Francia che in Inghilterra, convincendo pure la critica di settore. Diretto da Paola Cortellesi, attrice e comica di spessore, C’è ancora domani è arrivato nelle sale nell’inverno del 2023 e, ancora oggi, è un film molto chiacchierato. È stato presentato alla 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma in concorso nella categoria “Progressive Cinema – Visioni per il mondo di domani”, ottenendo due premi, tra cui il premio speciale della giuria e una menzione speciale come miglior opera prima. È stato poi premiato come Film dell’anno ai Nastri d’argento del 2024. La pellicola è stata un successo al botteghino, venendo apprezzata dalla critica italiana e estera sia per la regia che per le prove recitative degli attori, oltre che per le tematiche affrontate legate alla cultura patriarcale, alla violenza di genere e ai diritti delle donne. È considerato uno dei migliori film del 2023. Alla luce di tutto questo, ora il film tenta anche la conquista delle platee dello streaming. Dal 31 marzo, C’è ancora domani sarà disponibile sia su Netflix che su Now per dare agio a chi non ha visto il film nelle sale di apprezzare la storia dolce ma d’impatto che la Cortellesi ha portato al cinema, ma è anche un’ottima occasione per perdersi di nuovo in un racconto unico nel suo genere che ha raccontato cosa siamo stati e cosa siamo diventati. Ma perché C’è ancora domani merita di essere visto senza se e senza ma?
L’Italia e la nascita della democrazia (che non è mai esistita)
Il secondo grande conflitto mondiale è appena finito ma si contano ancora i danni di una guerra che ha distrutto un Paese che usciva già dilaniato dopo venti anni di “dominazione” fascista. Tutti guardano con speranza al futuro, all’anno che verrà e a quel mondo radioso che hanno promesso i nuovi politici, che incitano le masse a pensare a un universo democratico, senza guerre e senza divisioni interne. Ma l’impresa non è facile. Lo sa bene Delia che a Roma si muove tra le strade della Capitale in cerca di un lavoro e di un po’ di buono auspicio per se stessa e la sua famiglia. È una donna che affronta la vita senza mai aver paura del marito violento e di una società che ancora ha relegato il “sesso debole” ai piani più bassi della scala dei valori. Eppure Delia aspira ancora la meglio. Non tanto per se stessa ma per sua figlia, imbrigliata in una relazione sbagliata, e spera che quel domani di cui tutti parlano possa essere bello e florido per tutti.
La forza delle donne
C’è ancora domani è un film sulla speranza, sulla forza di un popolo che è stato capace di rialzarsi nonostante tutto e nonostante le difficoltà. È un film sulla resilienza ma è un film anche che guarda al mondo femminile, tratteggiando storie di “ordinaria follia” che fanno quasi rabbrividire. La regista, con i toni di una commedia felliniana, racconta l’Italia del secondo dopo guerra e tutta quella voglia di poter dimenticare le brutture della morte e della povertà con un occhio surrealista ma di impatto. E lo fa attraverso lo sguardo delle donne, imbrigliate in storie malsane in cui è impossibile fuggire via. Delia, però, sogna in grande e ha la consapevolezza di poter essere proprio lei l’artefice del suo stesso futuro.
E quel finale di grande impatto
Il titolo è inequivocabile. O meglio, all’inizio aveva fatto intuire un qualcosa di diverso ma invece le cose sono andate in maniera diversa. La storia della città di Roma che esce a brandelli dopo l’occupazione dei tedeschi, si mescola con la storia della nostra stessa identità e racconta come quel domani di cui tutti parlano è impresso solo nelle nostre stesse mani. Il domani sono le storiche elezioni che si sono svolte il 2 e il 3 giugno del 1946 in cui tutti sono stati chiamati al voto. Anche le donne. Alla luce dei recenti fatti di cronaca politica, di disaffezione da parte degli aventi diritto e di tutti quei casi di poca affluenza alle urne, C’è ancora domani vuole far capire che il mondo si cambia solo se i primi a volerlo siamo noi e la Cortellesi lo ha fatto con un tratto genuino, brillante che tocca il cuore proprio come una dolce carezza.