La scienza è la vera protagonista della serie Netflix Il problema dei 3 corpi, nata dai creatori di Game of Thrones. La prima stagione si è conclusa lasciando aperta una porta verso una possibile stagione 2.
Adattamento dell’omonimo romanzo di Liu Cixin – facente parte della trilogia Memoria del passato della Terra – Il problema dei 3 corpi (3 Body Problem) è un esperimento che si può dire riuscito. David Benioff e D.B. Weiss – creatori di Game of Thrones – ancora una volta si sono dimostrati più che all’altezza delle aspettative. Insieme a loro, questa volta anche Alexander Woo.
Una serie sci-fi che, percorrendo tre linee temporali, ci fa compiere un viaggio tra scienza, fede e filosofia. Partendo dalla Cina, passando per Londra e giungendo a New York, la serie racconta sì i difetti dell’umanità, ma anche il suo punto di forza: la resilienza. Ma com’è finita la prima stagione della serie Netflix? Scopriamo la spiegazione del finale de Il problema dei 3 corpi.
La trama: i San-Ti e gli umani
La prima stagione de Il problema dei 3 corpi inizia con la giovane astrofisica Ye Wenjie (Zine Tseng) che, durante la Rivoluzione Culturale Cinese nel 1966 a Pechino, vede morire il padre che non si era piegato alla dittatura. Dopo essere stata arrestata, per via della sua enorme conoscenza e preparazione in fisica le viene data una seconda possibilità. Proprio il suo lavoro per il Partito, la conduce a una serie di eventi che avranno delle ripercussioni per tutta l’umanità e che ci porteranno alla storia raccontata nel presente. Negli anni, Ye – interpretata nella sua versione da adulta da Rosalind Chao – lavora a un progetto scientifico che prevede dei tentativi di comunicazione con altre forme di vite. Proprio Ye riesce a entrare in contatto con i San-Ti, delle forme di vita extraterrestri che sembrano pacifiche.
Ai giorni nostri, il detective Da Shi (Benedict Wong) indaga sulla morte di alcuni scienziati e su uno strano videogame – particolarmente realistico e futuristico – in cui occorre risolvere il cosiddetto “problema dei tre corpi”, salvando una popolazione dalla distruzione. Tramite questo videogioco, i San-Ti capiscono quali sono le menti più acute della Terra. Il loro mondo, infatti – Trisolaris – non riesce a garantire la vita a causa del sistema composto da tre Soli per cui si alternano fasi stabili a fasi di caos e distruzione. Per tale motivo, gli abitanti di questo luogo – per salvarsi dall’annientamento totale – hanno individuato nella Terra la loro prossima casa. Conoscendo gli umani, i San-Ti cominciano a credere che questi siano una specie pericolosa per tutte le forme di vita e per la Terra stessa. I San-Ti considerano gli esseri umani – come dichiarato sugli schermi di tutto il mondo, quando decidono di rivelarsi – degli insetti, infestanti e da eliminare.
Grazie all’invenzione del culto fondato da Ye e con l’appoggio di alcuni umani, i San-Ti raggiungeranno la Terra in circa quattrocento anni. Dato che gli unici a poterli fermare sono proprio i più brillanti scienziati del mondo, i San-Ti hanno trovato il modo di insinuarsi nelle menti degli studiosi, portandoli alla morte e cercando di rallentare il più possibile il progredire della scienza in quanto unica arma di salvezza degli umani per sopravvivere.
La spiegazione del finale de Il problema dei 3 corpi
Come detto, i San-Ti spiano gli esseri umani e lo fanno attraverso dei super-computer conosciuti come “sofoni”, che hanno la grandezza di un protone e che sono ovunque. Nel finale de Il problema dei 3 corpi, troviamo l’assistente di ricerca in fisica Saul Durand (Jovan Adepo) alla sede delle Nazioni Unite a New York, dove scopre di essere stato scelto per essere uno dei tre Wallfacer (gli Impenetrabili): questi ultimi sono chiamati a sviluppare un piano segreto, esclusivamente nella loro mente – unico luogo che i San-Ti non possono violare – per cercare di difendere il mondo dalla conquista aliena.
Nel frattempo, l’insegnante di fisica Will Downing (Alex Sharp), allo stadio terminale di un tumore al pancreas, accetta di prendere parte al progetto Staircase: dona il suo cervello affinché questo venga congelato criogenicamente e lanciato nello spazio con una sonda spia per raggiungere i San-Ti. Purtroppo, però, il lancio non va come sperato e la sonda prende una traiettoria diversa con enorme dolore della scienziata Jin Cheng (Jess Hong), amica e amore di sempre di Will. Nelle scene finali, il leader Thomas Wade (Liam Cunningham) riceve un messaggio da parte degli alieni che gli fanno comprendere come lui stesso avrà un ruolo fondamentale nella loro conquista. La prima stagione si conclude, dunque, con l’agente Da Shi che a Saul e a Jin spiega come, sebbene attualmente meno avanzati scientificamente dei San-Ti, gli esseri umani saranno comunque in grado di sconfiggerli. Il motivo? Anche gli insetti combattono contro chi vuole ucciderli, ma resistono e continuano a esistere e ad adattarsi. Allo stesso modo, gli umani saranno in grado di resistere e sopravvivere, ricorrendo a nuove strategie.
Ancora non ci sono notizie ufficiali in merito alla seconda stagione de Il problema dei 3 corpi ma, considerato il fatto che si tratta di una trilogia di romanzi e che la serie è stata accolta positivamente da pubblico e critica, non è difficile pensare che una conferma possa giungere a breve.