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Sbalzi di primavera, vie aeree sotto attacco. Intervista al Professor Andrea Nacci

in questo periodo primaverile l’Italia sta vivendo una rapida​ alternanza di giornate calde e ​soleggiate a improvvise incursioni di masse...

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in questo periodo primaverile l’Italia sta vivendo una rapida​ alternanza di giornate calde e ​soleggiate a improvvise incursioni di masse d’aria fredda ​provenienti dal Nord. 

Questi repentini cambiamenti ambientali influenzano l’azione del sistema immunitario e incrementano il rischio di patologie respiratorie e allergie. Possono inoltre causare squilibri nell’organismo, in particolare​ nelle fasce più ​vulnerabili della popolazione come anziani ​e bambini.

Sugli effetti sulle vie aeree di questi sbalzi di temperatura ne parliamo con il  Professor  Andrea Nacci, Specialista in Otorinolaringoiatria, Audiologia e Foniatria presso Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana e consulente scientifico di Schwabe Pharma Italia.

Prof Nacci come reagiscono le vie aeree a questi sbalzi atmosferici ai quali ci stiamo esponendo in questo mese di Aprile?

Le vie aeree superiori traggono beneficio dall’aumento progressivo della temperatura che si presenta in questa stagione. È noto infatti come nel bambino le problematiche legate all’ipertrofia adenotonsillare (russamento ed apnee notturne) e alla ricorrenza delle infiammazioni del tessuto linfatico (adenoiditi e tonsilliti) che caratterizzano i mesi invernali, tendono a migliorare sensibilmente con il caldo.

Mentre fino a qualche decennio fa gli ambulatori medici e specialistici ORL si svuotavano con l’avvicinarsi della bella stagione, recentemente la patologia che era tipicamente invernale, viene riscontrata anche nei mesi più caldi. Se in passato, nel periodo estivo cambiava la tipologia di infezioni delle alte vie aeree ed in particolare la maggior parte delle visite (anche in regime di urgenza) veniva richiesta per episodi di otite esterna, da alcuni anni anche nel periodo estivo si riscontrano processi flogistico/infettivi che erano più tipici dell’inverno.

Dove è diffusa maggiormente la “malattia da raffreddamento” in primavera?

La cosiddetta “malattia da raffreddamento” è diventata particolarmente frequente anche nella stagione calda, soprattutto in quei luoghi dove si raggiungono temperature piuttosto elevate. In estate inoltre non si riscontrano soltanto sintomi “da raffreddamento” ma anche vere e proprie malattie ad eziologia virale e batterica, proprio come avviene nel periodo invernale. È ormai consuetudine visitare pazienti (bambini ma soprattutto adulti) che presentano episodi ricorrenti di rinosinusiti, faringiti, laringiti e tonsilliti durante l’estate, che non differiscono né per intensità né per durata, dagli episodi che insorgono in inverno. Il cambiamento della tipologia di patologie delle vie aeree superiori in estate infatti, è correlata principalmente all’utilizzo ormai consolidato di ambienti con aria condizionata.  

Quali sono le principali cause? 

 L’aria condizionata e gli improvvisi sbalzi termici (caldo umido all’esterno ed aria refrigerata negli ambienti chiusi), determina una riduzione della motilità ciliare delle vie respiratorie favorendo la permanenza di agenti patogeni quali virus e batteri. Quindi in paesi con clima estivo caldo/umido, l’improvviso sbalzo termico può determinare non solo una sindrome da raffreddamento ma vere e proprie patologie flogistico/infettive che richiedono l’intervento medico ed una adeguata terapia.

Quali sono i principali agenti patogeni diffusi in questo periodo?

Sono frequenti gli agenti patogeni di origine virale identificati come agenti causali comuni per l’infezione del tratto respiratorio. Il virus dell’influenza, il coronavirus umano e il virus respiratorio sinciziale umano (RSV) mostrano chiaramente un picco di incidenze nei mesi invernali, mentre l’adenovirus, il bocavirus umano, il metapneumovirus umano (hMPV) e il rhinovirus possono essere rilevati durante tutto l’anno.

Come trattare la malattia da raffreddamento in primavera?

Durante il periodo primavera-estate la somministrazione di farmaci quali alcuni tipi di antibiotici e cortisonici è controindicata, non solo perché determinano fotosensibilizzazione ma anche perché gli effetti avversi (dermatologici e gastro-intestinali) possono essere più frequenti, più gravi o comunque più duraturi.

Per questo motivo anche nel periodo primavera/estate è necessario trattare la sindrome da raffreddamento ed i processi flogistico/infettivi virali e/o batterici con molecole che siano efficaci ma che non causino significativi effetti avversi. In questo contesto può essere utile il Pelargonium sidoides EPs®7630, un farmaco vegetale estratto dalle radici di una pianta della famiglia delle geraniacee, che per il suo meccanismo d’azione, noto fin dal XIX secolo, appare particolarmente indicato per trattare anche in estate, patologie acute e ricorrenti delle vie aeree superiori. Questo fitocomplesso associa all’azione antivirale ed antibatterica, ben conosciuta grazie a numerosi studi clinici pubblicati su riviste internazionali, un’azione meccanica secretomotoria e immunomodulante. In particolare il Pelargonium sidoides può determinare un aumento della motilità ciliare dell’epitelio respiratorio fino al 133%, favorendo l’eliminazione di quegli agenti patogeni che altrimenti, anche in primavera ed estate, potrebbero causare patologie infettive favorite dalle repentine variazioni di temperatura.

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