Il monito, ‘gestire adeguatamente il turismo’ .
“Se oggi guardiamo a questa città di Venezia, ammiriamo la sua incantevole bellezza, ma siamo anche preoccupati per le tante problematiche che la minacciano”. Lo ha osservato il Papa nel corso della messa in Piazza San Marco.
Bergoglio ha elencato i problemi che affliggono la città lagunare: “I cambiamenti climatici, che hanno un impatto sulle acque della Laguna e sul territorio; la fragilità delle costruzioni, dei beni culturali, ma anche quella delle persone; la difficoltà di creare un ambiente che sia a misura d’uomo attraverso un’adeguata gestione del turismo; e inoltre tutto ciò che queste realtà rischiano di generare in termini di relazioni sociali sfilacciate, di individualismo e solitudine”. Un passaggio applaudito dai 10 mila fedeli in Piazza San Marco.
Bergoglio chiama in causa i cristiani: “E noi, che siamo tralci uniti alla vite, vigna del Dio che ha cura dell’umanità e ha creato il mondo come un giardino perché noi possiamo fiorirvi e farlo fiorire, come rispondiamo? Restando uniti a Cristo potremo portare i frutti del Vangelo dentro la realtà che abitiamo: frutti di giustizia e di pace, frutti di solidarietà e di cura vicendevole; scelte di attenzione per la salvaguardia del patrimonio ambientale ma anche di quello umano: abbiamo bisogno che le nostre comunità cristiane, i nostri quartieri, le città, diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi. E Venezia, che da sempre è luogo di incontro e di scambio culturale, è chiamata ad essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi, segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune. Venezia che fa fratelli”.
Carceri: Ostellari, ‘facciamo nostre parole Papa’
“Facciamo nostre le parole del Santo Padre. Il carcere può diventare un luogo di rinascita, in cui la dignità del detenuto non viene messa in isolamento. Proprio per questo stiamo lavorando ad una serie di riforme strutturali, innovative rispetto al passato. Con più attenzione per i tanti assuntori di sostanze stupefacenti, come pure per i soggetti affetti da disturbi psicologici e comportamentali. Più lavoro e formazione per i detenuti. Più percorsi alternativi per chi, avvicinandosi al fine pena, dimostra piena volontà di aderire a un programma trattamentale, magari presso comunità esterne, iscritte ad un albo nazionale. Sconti e premi servono a poco: chi ha sbagliato, per rieducarsi, deve essere messo di fronte al peso dei propri errori e, contemporaneamente, sostenuto nel suo cammino di rieducazione”. Così il Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Andrea Ostellari, che ha accolto il Papa oggi presso la Casa di reclusione femminile di Venezia – Giudecca.